Apre al Policlinico Gemelli il primo centro per la dipendenza da cannabis

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 29/05/2015 Aggiornato il 29/05/2015

La nuova struttura aiuterà i giovani per i quali il consumo di questa sostanza rappresenta un problema fuori controllo

Apre al Policlinico Gemelli il primo centro per la dipendenza da cannabis

Il centro si trova presso il Policlinico universitario Gemelli di Roma; rivolto ai giovani, ma anche agli adulti, si occuperà in particolare della dipendenza psicologica da cannabis.

Un centro per la dipendenza psicologica

Inserito nell’attività clinica del Day Hospital di Psichiatria e Farmacodipendenze del Policlinico, il nuovo ambulatorio sarà coordinato dal dottor Federico Tonioni. La terapia si avvarrà di colloqui individuali, riabilitazione di gruppo ed eventuale supporto farmacologico. Si tratta del primo ambulatorio specifico per la dipendenza da cannabis, che va ad affiancarsi al lavoro già svolto dai Dipartimenti di Salute Mentale distribuiti sul territorio correlati ai Ser.T.

I rischi per gli adolescenti

Secondo lo psichiatra Tonioni, la cannabis è una sostanza che, soprattutto in adolescenza, si colloca sul confine tra normalità e patologia. È necessario lavorare su questo confine per mettere meglio in luce gli elementi predittivi e i segnali precoci di una tossicodipendenza, che può strutturarsi definitivamente in età adulta. Il medico ha spiegato che l’uso intenso e costante della cannabis negli adolescenti indica un disagio preesistente profondo e possibili conseguenze che vanno dal ritiro sociale, sintomi depressivi e spunti psicotici, oltre a una diminuzione della capacità di concentrazione che può incidere sulle performance scolastiche. Intervenire tempestivamente significa prevenire la realizzazione di questi potenziali rischi.

L’uso saltuario è altrettanto pericoloso

Anche l’uso saltuario della cannabis non è certo senza conseguenze. In questo caso, secondo quanto ha affermato il dottor Tonioni, i rischi sono correlati all’assunzione concomitante di altre sostanze e, quindi, alla perdita dello stato di orientamento e di vigilanza, con maggiore probabilità di provocare incidenti e attivare comportamenti impulsivi, soprattutto se viene mischiata con alcol e anfetamine. Spesso il consumo di cannabis viene considerato una sorta di iniziazione all’uso di sostanze stupefacenti, il primo passo verso il consumo di altre e più pericolose droghe come la cocaina.

 

 

 

In breve

È LA DROGA PIÙ CONSUMATA IN ITALIA

Secondo il World Drug Report delle Nazioni Unite l’ha sperimentata il 14,6 per cento della popolazione di età compresa fra i 15 e i 64 anni, ma la percentuale sale molto fra gli adolescenti dove, secondo la relazione annuale 2013 e il primo semestre 2014 del Dipartimento politiche antidroga ha una prevalenza che si attesta su valori superiori al 20% registrando un incremento di 1,9 punti percentuali nel primo semestre del 2014.

 

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