Smartphone e pc, a rischio privacy dei bambini

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 19/10/2015 Aggiornato il 19/10/2015

La metà dei siti condivide i dati dei bimbi con terzi. Un’indagine internazionale mostra che i giovanissimi tra gli otto e i dodici anni sono quelli più a rischio

Smartphone e pc, a rischio privacy dei bambini

I genitori devono stare molto attenti nel lasciare incustoditi pc, tablet o smartphone. L’era digitale nasconde molte insidie per i minori. Il 50% dei siti web e delle app, infatti, condivide i dati dei bambini con terze parti. I bimbi, quindi, oggi sono facile preda dei malintenzionati.

Il Forum di Federprivacy

Delle conseguenze dell’uso di internet sulla diffusione dei dati personali dei bambini si parlerà nel Privacy day forum organizzato da Federprivacy che si terrà il prossimo 21 ottobre. Ci saranno incontri ed eventi formativi indirizzati ai più giovani.

Analizzati quasi 1.500 siti web

L’indagine internazionale, realizzata nell’ambito del “Privacy sweep 2015”, promossa dal Global privacy enforcement network (Gpen), alla quale ha partecipato anche il Garante privacy italiano, mostra un quadro preoccupante. Su 1.494  siti web di tutto il mondo è stato verificato il rispetto della privacy dei più piccoli, in particolare tra gli 8 e i 12 anni, periodo in cui i giovani iniziano a navigare con pc e smartphone e, sono, di conseguenza, più a rischio. Ecco, dunque, il risultato: due siti su tre trattano i dati personali dei bambini e un sito su due condivide le informazioni con altre organizzazioni.

I pericoli della Rete

“Il fatto che i minori possano interagire e fornire liberamente in rete i propri dati personali come numero di telefono e indirizzo di abitazione senza alcun controllo da parte dei genitori, è un fatto preoccupante, e non solo apre degli scenari di potenziali violazioni della normativa sulla protezione dei dati, ma espone i bambini a pericoli di cui non sono consapevoli, rendendoli facile preda di malintenzionati – spiega Nicola Bernardi, presidente di Federprivacy -. È necessario, quindi, che i genitori insegnino ai loro figli i comportamenti necessari per salvaguardare la propria sicurezza online e la loro privacy”.

Attenzione quando navigano in internet

Meglio non scegliere la camera del bimbo per mettere il pc e preferire luoghi della casa dove si possono sorvegliare meglio (la sala da pranzo, per esempio) e pensarci bene prima di dare in mano uno smartphone ai figli. Anche se in apparenza la cosa li renderebbe i più felici del mondo, è bene sapere che i comportamenti online dei giovanissimi potrebbero incidere sulla vita negli anni a seguire e alcuni dati non potranno essere più cancellati dal web.

 

 

 

 

 
 
 

In breve

I NUMERI DELL’INDAGINE

 Il 67% dei siti web e delle app raccoglie i dati dei bimbi; solo il 31% controlla che ciò non accada; il 58% indirizza i bambini su altre pagine web e addirittura il 71% delle organizzazioni non consente di cancellare facilmente i propri dati personali.

 

 

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