Calcolo ciclo mestruale

Calcolatore ciclo mestruale

Data inizio dell`ultimo ciclo


Di quanti giorni è il tuo ciclo mestruale?


Quanti giorni durano le tue mestruazioni?
Utilizza il calcolatore di Bimbi Sani e Belli, qui sopra, per conoscere il tuo ciclo mestruale:
  • Inserisci la data di inizio dell’ultimo ciclo mestruale avuto (giorno – mese – anno)
  • Inserisci il periodo che passa tra un ciclo e l’altro
  • Inserisci la durata del tuo ciclo mestruale (in media)
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Il ciclo mestruale: tutto quello che serve sapere

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Le mestruazioni che una donna può avere tra il menarca (ovvero la prima) e la menopausa, che segna la cessazione definitiva dell’attività delle ovaie, sono circa 468. E altrettanti sono i cicli mestruali o cicli mensili che si contano dalla pubertà fino alla menopausa.

Che differenza c’è tra mestruazioni e ciclo?

Mestruazioni e ciclo, anche se spesso sono termini usati come sinonimi, in realtà definiscono due condizioni differenti.
Le mestruazioni sono il sanguinamento che si verifica mese dopo mese fino alla menopausa.
Il ciclo mestruale è il periodo di tempo compreso tra la data di inizio di una mestruazione e la data di inizio della mestruazione successiva.
Il ciclo mestruale è dunque mensile e, mese dopo mese, ricomincia il primo giorno di ogni successiva mestruazione.
Ciclo e mestruazione non sono dunque sinonimi anche se spesso vengono usati come tali: accade negli spot pubblicitari che reclamizzano gli assorbenti ma anche nel linguaggio comune.
In realtà, anche i medici a volte assecondano questa tendenza, in genere per farsi capire usando un linguaggio condiviso a livello popolare.
I sinonimi corretti di mestruazioni sono “mestruo” e flusso mestruale”, ma comunque si definiscano una cosa è certa: sono l’espressione più tangibile della fertilità femminile e un fenomeno di cui andare fiere perché ogni volta che compaiono danno inizio a un nuovo ciclo, rinnovando mese dopo mese la straordinaria possibilità che ha una donna di diventare madre.

Intervista al Dottor Claudio Brambilla

Il nostro dottor Claudio Brambilla è con noi per rispondere a tutti i dubbi sul ciclo mestruale e sul mestruo.
 
C’è da preoccuparsi se il ciclo mestruale, cioè l’arco di tempo tra l’inizio di una mestruazione e l’inizio di quella successiva, ha una durata superiore o inferiore ai 28 giorni?
I 28 giorni sono l’arco di tempo medio del ciclo mestruale. Sono dunque un riferimento convenzionale che, proprio per questo, non suggerisce che durate inferiori o superiori segnalino un problema. Dal punto di vista medico è considerato normale che il ciclo mestruale corrisponda a un lasso di tempo compreso tra i 21 e i 35 giorni circa. Significa che un ciclo, per esempio, di 22 o di 32 giorni non è espressione di qualcosa che non va.
Il ciclo mestruale viene diviso in tre fasi. Che cosa succede in ciascuna di queste?
Il ciclo mestruale si suddivide in tre fasi: pre-ovulatoria, ovulatoria, post-ovulatoria.
Le fasi sono regolate da fluttuazioni ormonali che hanno l’obiettivo di preparare il corpo della donna alla gravidanza (vedi anche riquadro LE 3 FASI DEL CICLO).
Se il concepimento non si verifica, la produzione di progesterone, che si intensifica verso il termine del ciclo, diminuisce bruscamente. La diretta conseguenza di questo fenomeno è lo sfaldamento dell’endometrio che nel frattempo si era ispessito per accogliere un eventuale prodotto del concepimento e consentirgli di annidarsi. Una volta sfaldato, l’endometrio viene espulso insieme al sangue che sarebbe servito all’embrione se il concepimento fosse avvenuto. Queste sono le mestruazioni.
Il flusso mestruale da cosa dunque è costituito?
Le mestruazioni sono formate da sangue, inizialmente scuro poi via via più chiaro, quindi di nuovo scuro, accompagnato da frammenti di endometrio, che appaiono come piccoli agglomerati di materiale solido o semisolido rosso-brunastro.
È possibile stabilire quando la quantità di sangue mestruale è nella norma?
Mediamente, in assenza di particolari problemi, il flusso mestruale richiede di sostituire massimo sei assorbenti nell’arco delle 24 ore, per massimo i primi tre giorni. Poi il sanguinamento dovrebbe diminuire progressivamente.
Quando una mestruazione è da considerare troppo scarsa?
Si parla di ipomenorrea, ovvero di mestruazione scarsa, quando, a partire dal primo giorno è sufficiente il cambio di uno-due assorbenti e già dal secondo-terzo giorno il flusso tende a scomparire. Una mestruazione abitualmente troppo scarsa deve essere valutata dal ginecologo, perché potrebbe essere la spia di un disturbo, tra cui la sempre più diffusa sindrome dell’ovaio policistico. Se invece il fenomeno è solo saltuario non richiede controlli. Va detto che nelle donne che hanno superato i 40 anni, l’ipomenorrea potrebbe essere una primissima avvisaglia di menopausa, anche se potrebbero comunque trascorrere alcuni anni prima che si annunci.  
Quando una mestruazione è da giudicare troppo abbondante?
Si parla di ipermenorrea, cioè di flusso mestruale troppo abbondante, quando abitualmente c’è bisogno di sostituire gli assorbenti più di sei volte al giorno per più giorni. Nella maggior parte dei casi, la causa rimane sconosciuta e quindi viene ricondotta a fattori costituzionali, cioè si presume che sia la natura stessa a predisporre la donna ad avere mestruazioni di significativa entità. L’ipermenorrea potrebbe però essere dovuta allo sviluppo di un fibroma o di un polipo, quindi è sempre meglio che sia il ginecologo a valutarla. Questo vale soprattutto se si manifesta in una donna matura e rappresenta un cambiamento rispetto a prima. Come l’ipomenorrea anche l’ipermenorrea potrebbe essere una primissimo segnale dell’approssimarsi della menopausa. La più diretta e frequente conseguenza dell’ipermenorrea è l’anemia da carenza di ferro.
 Si deve considerare come data di inizio delle mestruazioni il momento in cui il sanguinamento inizia a essere significativo?
No, la data di inizio delle mestruazioni è quella in cui compaiono le prime gocce di sangue, che generalmente in un primo momento sono rosso scuro e poi diventano rosso più chiaro. Anche poche gocce di sangue segnano dunque la data d’inizio della mestruazione e quindi la data di inizio di un nuovo ciclo mestruale.
Come cambia la temperatura basale cambia a seconda delle fasi del ciclo?
La temperatura basale è la temperatura del corpo rilevabile dopo un periodo di riposo ininterrotto di almeno sei ore. Si misura dunque al mattino, con un normale termometro che, contrariamente a quanto in genere si crede, si può mettere all’inguine o all’ascella (e non, come spesso accade, nel canale vaginale).
La temperatura basale è influenzata dalle fluttuazioni ormonali che caratterizzano le tre fasi del ciclo mestruale. Nei giorni immediatamente successivi all’inizio delle mestruazioni è compresa tra 36, 3 e i 36, 9° C. In prossimità dell’ovulazione (in genere 24 ore prima) si abbassa bruscamente di circa 3 decimi rispetto alla temperatura del giorno precedente, poi risale in un paio di giorni, per toccare i 37 – 37,3° C , sui quali si mantiene per 10-14 giorni, cioè fino alla comparsa del flusso mestruale.
Qualche ora prima dell’arrivo della mestruazione si abbassa di nuovo bruscamente fino a raggiungere i 36,3 – 36,5° C. Invece, se il concepimento è avvenuto si mantiene alta (37° C).
Il metodo della temperatura basale, sia come contraccezione sia come coadiuvante per il concepimento, è vivamente sconsigliato. È fallimentare per la contraccezione, in quanto il giorno dell’ovulazione può anticipare o ritardare senza che l’andamento della temperatura basale riesca a segnalarlo con precisione. Per contro, adottarlo per “fare un bambino” può trasformarsi in una fonte di stress così eccessiva da diventare, paradossalmente, un ostacolo al concepimento. Meglio evitare.
Nel corso del ciclo mestruale c’è qualche altro segnale di ovulazione in atto?
Sì e riguarda non solo il giorno dell’ovulazione (che copre appunto 24 ore) ma tutto il periodo fertile, che ha una durata di circa sei giorni e comprende i cinque giorni che precedono l’ovulazione e il giorno dell’ovulazione (quando il concepimento può avvenire). A segnalarlo è il cosiddetto “muco fertile” una secrezione vaginale trasparente, inodore, elastica, simile per consistenza alla chiara d’uovo. Il muco fertile ha la funzione di favorire la risalita degli spermatozoi nelle tube (dove avviene il concepimento), mantenendone la vitalità e l’integrità per tutto il periodo fertile, fino al giorno dell’ovulazione.
Il concepimento può avvenire solo durante il periodo fertile?
Attenzione: il concepimento può avvenire solo ed esclusivamente il giorno dell’ovulazione, ma un rapporto sessuale avvenuto cinque-sei giorni prima può portare al concepimento perché gli spermatozoi possono sopravvivere nell’arco di questo periodo. Il nodo cruciale è che non sempre è possibile individuare il periodo fertile e il giorno dell’ovulazione con precisione assoluta. Questo spiega perché scegliere come contraccezione l’astensione dai rapporti nel periodo fertile non è sicuro. Se è vero, infatti, che si può iniziare una gravidanza solo nel periodo fertile, lo è altrettanto che il periodo fertile può non essere individuato con quella massima accuratezza che è la condizione irrinunciabile per garantirsi un’efficace contraccezione. Mediamente il giorno dell’ovulazione (24 ore) cade a metà ciclo quindi, per fare un esempio, il 15° giorno in un ciclo di 30 giorni. Non è comunque una certezza assoluta.
Si può rimanere incinta con le mestruazioni?
In realtà è molto difficile però non impossibile e se un fenomeno non è impossibile, significa che può verificarsi. Gli spermatozoi maschili possono, infatti, sopravvivere nelle tube delle donne fino addirittura a sette giorni. Per fare un esempio, in un ciclo mestruale di 28 giorni un rapporto sessuale non protetto affrontato il sesto e ultimo giorno di mestruazione potrebbe portare al concepimento. Le probabilità sono, comunque, di fatto molto scarse.
Si può fare sesso con le mestruazioni?
Su questo argomento ci sono varie scuole di pensiero. Dal punto di vista strettamente medico, non vi sono preclusioni tra partner abituali, se naturalmente sotto il profilo psicologico è gradito a entrambi. Un po’ diverso è il caso di rapporti con partner occasionali, in quanto nei giorni delle mestruazioni le donne possono essere più vulnerabili nei confronti delle infezioni sessualmente trasmesse. Nel caso, dunque, diventa ancora più importante usare il profilattico fin dall’inizio della penetrazione, a prescindere dal fatto di assumere o no il contraccettivo ormonale (pillola o cerotto o anello).
Perché prima dell’arrivo delle mestruazioni si aumenta di peso?
Le fluttuazioni ormonali che caratterizzano il periodo premestruale, corrispondente ai sette giorni che precedono la comparsa del mestruo, comportano il fenomeno della ritenzione idrica. Il corpo tende cioè a trattenere più liquidi con conseguente aumento di peso e il fenomeno si protrae anche nei primi giorni delle mestruazioni. A questo si aggiunge il fatto che, sempre per via del particolare assetto degli ormoni, l’appetito tende ad aumentare, in particolare la “fame di zuccheri”. Se si asseconda l’impulso di assumere dolciumi o comunque carboidrati (pasta, pane, riso) in quantità più abbondanti del solito, le probabilità di mettere su qualche chiletto sono parecchie (a proposito degli attacchi di fame vedi riquadro “È vero che”).
Quando compare la prima mestruazione e da quale segnali è preceduta?
La prima mestruazione si chiama “menarca” e mediamente compare tra gli 11 e i 13 anni. È sempre preceduta dal “telarca” che è il primo abbozzo di seno, detto anche “bottone mammario” e dalla comparsa della peluria pubica. Segna l’inizio della pubertà e quindi della vita fertile. Contrariamente a quanto in genere si pensa la crescita di statura non si arresta completamente dopo l’arrivo del menarca, ma almeno fino ai 16 anni può continuare pari ad almeno un centimetro all’anno (ma a volte anche di più). L’età del menarca è influenzata dall’ereditarietà: è probabile che sia uguale in mamma e figlia.  
Bisogna preoccuparsi, se le mestruazioni sono più scarse quando si prende la pillola rispetto a quando non si assume?
Il sanguinamento che compare nei sette giorni di intervallo tra una confezione di contraccettivo orale e l’altra non è una vera mestruazione, infatti il suo nome scientifico è emorragia (o perdita) da privazione. È normale che il sangue sia espulso in quantità più modesta e abbia un colore più scuro rispetto a quello delle mestruazioni. Può anche accadere che le perdite si verifichino nei giorni dell’assunzione: se il fenomeno è saltuario o riguarda solo i primi mesi di utilizzo non è significativo. Se si protrae, occorre parlarne con il ginecologo. Per contro, può succedere che non si verifichi la perdita da privazione: l’eventualità è da considerarsi normale.
Se non c’è ovulazione ci possono essere comunque le mestruazioni?
Sì, è possibile. Nell’arco della vita fertile è considerato normale che per due-tre volte all’anno il ciclo mensile sia anovulatorio (senza ovulazione) e questa eventualità può consentire comunque l’arrivo delle mestruazioni. Se però la donna non ovula mai oppure ovula in maniera difettosa, nella stragrande maggioranza dei casi le mestruazioni diventano irregolari, cioè possono saltare o tardare, o presentarsi a intervalli sempre diversi ed essere particolarmente scarse. Si è dunque autorizzati a ritenere che le mestruazioni regolari siano espressione di ovaie efficienti. Per contro, non è così automatico che l’irregolarità mestruale segnali che l’ovulazione non avviene.
Dopo aver partorito è possibile rimanere incinta prima dell’arrivo del capoparto?
È definita “capoparto” la prima mestruazione che si verifica dopo il parto. Dare inizio a una gravidanza prima che il capoparto si presenti è possibile, perché la natura potrebbe aver previsto il suo arrivo DOPO la prima ovulazione post parto e non prima. E questo vale anche se si allatta.
Vale ancora la regola di calcolare le settimane di gravidanza partendo dalla data di inizio dell’ultima mestruazione?
Assolutamente sì. Per una convenzione da tempo immemorabile adottata in ambito ostetrico le 40 settimane di gravidanza si contano a partire dalla data di inizio dell’ultima mestruazione. In realtà però, la gravidanza può essere considerata a termine alla fine della 38a settimana di gravidanza, anche se nella maggior parte dei casi il parto avviene intorno alla 40a settimana. Se le misure dell’embrione rilevate dall’ecografia effettuata nel corso del primo controllo coincidono con quanto ci si aspetta in base al calcolo ostetrico non si effettua la ridatazione. Se invece sono superiori o inferiori da una settimana in più o in meno rispetto al calcolo ostetrico la gravidanza viene ridatata.

Alterazioni del ciclo mestruale

Le alterazioni del ciclo mestruale comportano mestruazioni irregolari che non compaiono tutti i mesi oppure compaiono più di una volta nello stesso mese con flusso abbondante o prolungato. Le alterazione sono causate da varie anomalie, qui di seguito elencate:
  • dismenorrea: è la mestruazione particolarmente dolorosa. Viene distinta in primaria e secondaria a seconda del fatto che si sia manifestata fin dalla comparsa del menarca (prima mestruazione) oppure che sia insorta dopo vari anni dall’inizio della prima mestruazione.
  • amenorrea:  è l’assenza del flusso mensile. Viene suddivisa in primaria, secondaria e fisiologica a seconda del fatto che la mestruazione non sia ancora comparsa dopo il 16° anno di età, oppure venga a cessare improvvisamente o, ancora, smetta (come è giusto accada) perché è iniziata una gravidanza.
  • ipomenorrea: è una mestruazione molto più scarsa rispetto alla norma.
  • menorragia: è la mestruazione che tende a protrarsi per troppi giorni di seguito, ossia per più di sette giorni.
  • polimenorrea: è un flusso mensile che compare con troppa frequenza, cioè a meno di 21 giorni da quello precedente.
  • ipermenorrea: è l’eccessiva perdita di sangue durante una mestruazione di durata normale. Viene distinta in “organica” e “funzionale” a seconda del fatto che dipenda da un problema a carico dei genitali o da uno squilibrio ormonale.
  • oligomenorrea: è un flusso mestruale che compare con minore frequenza della norma, ossia a una distanza di più di 35 giorni da quello precedente.

Le 3 fasi di ciclo

Nella prima fase l’ovocita arriva a maturazione e nella seconda l’ovocita può essere fecondato. Nell’ultima fase gli ormoni garantiscono all’eventuale prodotto del concepimento di annidarsi nell’utero, dove è destinato a crescere fino al parto.
Gli ormoni direttamente implicati sono gli estrogeni e il progesterone che le ovaie, nonché il corpo luteo, che è quanto rimane dell’involucro che contiene l’ovocita quando è ancora all’interno dell’ovaio, producono su stimolazione di altri ormoni prodotti dall’ipofisi, ghiandola posta in prossimità di una zona del cervello detta ipotalamo.
Più di preciso, l’ipotalamo stimola l’ipofisi a produrre due particolari ormoni, l’FSH o ormone follicolostimolante e l’LH o ormone luteinizzante, la cui funzione è quella di indurre le ovaie a produrre, nella prima metà del ciclo, gli estrogeni, che hanno il compito di favorire la maturazione dell’uovo e, nella seconda metà del ciclo, maggiori quantità di progesterone. Il meccanismo che governa l’attività delle ovaie è detto “asse ipotalamo-ipofisi-ovaie” ed è mediato dagli ormoni stessi: l’ipotalamo stimola infatti l’ipofisi a secernere FSH  e LH allo scopo di indurre le ovaie a produrre estrogeni e progesterone solo quando i livelli di questi ormoni sono bassi. Al termine della terza fase del ciclo, se il concepimento non è avvenuto, compaiono le mestruazioni.

Progesterone: ecco a cosa serve

Il progesterone ha due funzioni principali: favorisce la flessibilità delle tube, dove avviene l’incontro tra ovocita e spermatozoo, rendendole più facili da percorre per l’ovocita e stimola l’endometrio, che è il tessuto di rivestimento interno dell’utero, a ispessirsi e a richiamare a sé grandi quantità di sangue per preparare un ambiente favorevole all’annidamento di un eventuale prodotto del concepimento (uovo fecondato).

I numeri del ciclo mestruale

  • 28 giorni: durata media del ciclo mestruale.
  • da 21 a 35 giorni: possibile durata del ciclo mestruale priva di significato dal punto di vista medico.
  • Da 20 a 70-80 millilitri: quantità di sangue che viene espulsa a ogni mestruazione (insieme al sangue viene eliminato l’endometrio ormai sfaldato). Corrispondono a due-tre cucchiai di liquido, anche se il sanguinamento viene percepito come molto più abbondante.
  • Da 2 a 7: numero di giorni in cui si verificano le mestruazioni.
  • 13 (circa): numero medio di cicli in un anno di vita fertile.
  • 468 (circa) : numero medio di cicli mestruali nella vita di una donna.
  • 36 anni (circa): durata media dell’età fertile femminile (dal menarca alla menopausa).
  • 300mila (circa): numero di ovociti contenuti nelle ovaie al momento della nascita. La maggior parte di essi nel corso della vita degenera, mentre di solito solo uno di essi raggiunge ogni mese la maturazione, viene liberato nelle tube e quindi può essere fecondato. A volte possono arrivare a maturazione due ovociti.

È vero che

A partire da circa cinque-sette giorni prima dell’arrivo delle mestruazioni è possibile trovarsi alle prese con gli attacchi di fame e, in particolare, con la voglia di assumere alimenti dolci o comunque sfiziosi. Il fenomeno è dovuto al brusco calo degli estrogeni che comporta come conseguenza automatica una diminuzione della serotonina, il neurotrasmettitore che governa il tono dell’umore e influenza anche il senso di sazietà. Quando la serotonina cala, l’umore peggiora, l’irritabilità aumenta e mangiare dolci diventa un meccanismo compensatorio e consolatorio. Non di rado, il desiderio si concentra soprattutto sul cioccolato che, non a caso, contiene triptofano, l’aminoacido precursore della serotonina. In più, è gratificante per il palato quindi appartiene all’elenco del cosiddetti “cibi del conforto”. La voglia di assumerlo, dunque, nasce da un lato dalla spinta non mediata dalla volontà di ripristinare, attraverso il triptofano, la giusta quantità di serotonina, dall’altro dalla necessità di allentare la tensione emotiva, appagando il gusto. Un accorgimento per placare gli attacchi di fame e accelerare la comparsa del senso di sazietà consiste nel consumare una manciatina di frutta secca.

Strano ma vero

In casi davvero eccezionali è possibile che nell’arco dello stesso ciclo arrivino a maturazione (e quindi siano fecondabili) due ovociti, a qualche giorno di distanza l’uno dall’altro, e che entrambi vengano fecondati da due spermatozoi diversi. In una simile eventualità, almeno in linea teorica, potrebbe essere possibile una gravidanza gemellare con i due bambini concepiti in momenti diversi, quindi anche da padri diversi. Con il concepimento dei gemelli eterozigoti, evento molto meno raro, accade invece che due ovociti arrivino a maturazione contemporaneamente e, nello stesso momento, vengano fecondati da due diversi spermatozoi: in questo caso si ha una gravidanza gemellare eterozigote. I gemelli eterozigoti hanno un patrimonio solo simile, come quello dei normali fratelli. Invece, i gemelli monozigoti, detti anche identici perché hanno lo stesso patrimonio genetico sono il frutto della fecondazione di un solo ovocita da parte di un unico spermatozoo. L’ovocita fecondato si divide successivamente in due, determinando la formazione di due embrioni perfettamente uguali. Durante la gravidanza, invece, le modificazioni ormonali che caratterizzano il periodo bloccano l’attività delle ovaie, determinando amenorrea (mancanza di mestruazioni) e impossibilità di concepire.

Testo a cura di Laura de Laurentiis e consulenza scientifica del dottor Claudio Ivan Brambilla, specialista in ostetricia e ginecologia.  Ultimo aggiornamento ottobre 2023

Fonti / Bibliografia

  • Ciclo mestruale: che cos'è? - ISSaluteIl ciclo mestruale è il periodo che intercorre tra una mestruazione e la successiva. La durata è in media di 28 giorni, ma varia da donna a donna
  • Oligomenorrhea - StatPearls - NCBI BookshelfOligomenorrhea is defined as irregular and inconsistent menstrual blood flow in a woman. Some change in menstrual flow is normal at menarche, postpartum, or in the perimenopausal period. But if a woman reports the length of menstrual cycle greater than 35 days or four to nine menstrual cycles in a year, then it is termed as oligomenorrhea. 
  • Physiology, Follicle Stimulating Hormone - StatPearls - NCBI BookshelfFollicle-stimulating hormone (FSH) is a hormone produced by the anterior pituitary in response to gonadotropin-releasing hormone (GnRH) from the hypothalamus.[1] 
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