Ecco come eliminare i pesticidi da frutta e verdura

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 17/09/2015 Aggiornato il 17/09/2015

I pesticidi sono in grado di nuocere all’organismo a vari livelli. Per questo, è importante eliminarli il più possibile dai cibi. Vediamo come fare

Ecco come eliminare i pesticidi da frutta e verdura

Sono sostanze molto diffuse nell’ambiente in cui viviamo, tanto da essere presenti addirittura nei cibi più consumati in assoluto: la frutta e la verdura. Questo non significa che i pesticidi siano innocui. Al contrario, si tratta di sostanze che possono causare vari danni all’organismo. Ecco perché è importante imparare a proteggersi. In che modo? Innanzitutto, imparando a eliminarne la maggior quantità possibile dai vegetali che si mangiano ogni giorno. Quella della “depurazione” degli alimenti, infatti, non è una missione impossibile.

Perché sono nocivi

I pesticidi sono sostanze largamente utilizzate in agricoltura per uccidere i parassiti che possono danneggiare le piante coltivate, oltre a compromettere la produttività del terreno e la qualità del raccolto. Ne esistono di vari tipi, sia di sintesi sia di derivazione organica, come gli insetticidi, gli acaricidi, i diserbanti. Sono molto efficaci per lo scopo per il quale sono impiegati. Tuttavia, se penetrano nell’organismo, possono causare vari danni, come alterazioni del sistema endocrino, diminuzione della fertilità, maggior rischio di tumori, effetti neurotossici. Purtroppo, non si tratta di un’eventualità rara: infatti, questi “nemici” possono facilmente contaminare frutta, verdura, cereali, legumi e anche l’acqua potabile.

3 regole d’oro

Alla luce di questa situazione, lo Stato italiano e la Comunità europea hanno regolamentato la quantità, la qualità e la modalità d’impiego dei pesticidi. Tuttavia, non è impossibile che la frutta e la verdura che arrivano sulle nostre tavole ne presentino piccole tracce. Per tutelare la propria salute e la salute dei propri cari, dunque, è importante imparare a lavare correttamente questi cibi, in modo da pulirli il più possibile

  1. Innanzitutto, al lavaggio in bacinella sarebbe da preferire quello sotto l’acqua corrente, nello scolapasta o nel colino. Secondo il tossicologo Dave Stone, direttore del National Pesticide Information Center, progetto nato dalla collaborazione tra Oregon State University ed Environmental Protection Agency, infatti, si tratta del miglior modo per pulire la buccia. Anche se, va detto, che i lavaggi non possono eliminare completamente i pesticidi che vengono assorbiti attraverso le radici.
  2. Per maggiore sicurezza, è utile pulire le bucce con una spazzola. In alternativa, toglierle.
  3. Prestare particolare attenzione ai prodotti più esposti ai pesticidi: fragole, uva, mele, pesche, sedano, spinaci, peperoni, cocomeri, pomodori, patate, peperoncini, lattuga. Il consiglio? Comprarli bio e non metterli a contatto con gli altri alimenti.

 

 

 
 
 

In breve

I DETERGENTI SONO POCO UTILI

Secondo gli esperti, i detergenti liquidi da spuzzare su frutta e verdura non sono da considerare “miracolosi”: la loro capacità di eliminare i pesticidi è del tutto simile a quella dei lavaggi sotto l’acqua corrente che durino almeno un minuto.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Si può dare l’acqua ai piccolissimi?

22/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Ad allattamento ben avviato, quindi più o meno dopo le prime settimane di vita, se ragionevolmente si ritiene che il bebè possa avere sete (o se si notano segni di disidratazione, come il pannolino asciutto per molte ore) gli si possono offrire piccole quantità d'acqua. Se fa numerose poppate nell'arco...  »

Coppia con bisnonni in comune: ci sono rischi per i figli?

22/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Il grado di parentela dovuto a bisnonni in comune non aumenta la probabilità di concepire figli con malattie ereditarie. A meno che vi siano persone malate o disabili tra i consanguinei in comune,   »

Dopo 4 maschietti arriverà la bambina?

16/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina.   »

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti