Peli in gravidanza: crescono meno?

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 09/04/2013 Aggiornato il 25/03/2015

I peli in gravidanza crescono meno a causa di determinate condizoni ormonali caratteristiche dell'attesa: almeno per questi mesi si può ricorrere meno alla depilazione.

Peli in gravidanza: crescono meno?

Le variazioni ormonali che si innescano a partire dal concepimento allo scopo di adattare l’organismo della futura mamma a ospitare il feto e prepararlo al parto, producono degli effetti anche sull’accrescimento dei peli che quindi, in gravidanza, crescono meno. Durante i nove mesi, infatti, la produzione degli estrogeni è più elevata rispetto alla norma: questa più alta concentrazione attenua, tra l’altro, l’azione degli androgeni (ormoni maschili) presenti, seppur in quantità contenute, anche nel corpo femminile e ciò condiziona la crescita dei peli che, in gravidanza, nella quasi la totalità dei casi, tende a ridursi. In diversi casi, però, le alterazioni ormonali indotte dalla gravidanza possono determinare anche un aumento degli androgeni. Dopo il parto però questi peli cadranno spontaneamente.

com’è regolata la loro crescita

I peli nascono dai follicoli piliferi che si trovano nel derma (lo strato profondo della pelle) e la loro quantità, così come il tipo di crescita, dipendono dal patrimonio genetico, cioè dal corredo cromosomico trasmesso all’individuo dai genitori. Anche l’azione di alcuni ormoni, però, risulta fondamentale nel regolare in particolare la crescita dei peli di gambe, braccia, ascelle e pube: più precisamente si tratta degli ormoni steroidei, costituiti soprattutto da androgeni (ormoni sessuali maschili), tra i quali rientra il testosterone, da estrogeni (ormoni sessuali femminili) e da progestinici, che comprendono il progesterone, l’ormone prodotto dalle ovaie e dalla placenta, l’organo che provvede allo scambio materno-fetale nel corso della gravidanza. L’azione prodotta da questi ormoni sullo sviluppo dei peli è molto diversa: se il testosterone ne aumenta, infatti, il ritmo di crescita e la quantità, gli estrogeni li riducono.

no alla ceretta a caldo

Sempre per effetto dei cambiamenti ormonali tipici della gravidanza, la cute tende a risultare più delicata e sensibile e i vasi capillari (vasi sanguigni molto sottili) appaiono più fragili rispetto alla norma. Per questo motivo, tra le diverse tecniche da utilizzare per eliminare i peli superflui in gravidanza, è consigliabile evitare la ceretta a caldo che, a causa dell’elevata temperatura (circa 40° C) con cui viene applicata sulla pelle e dello strappo del pelo che determina, aumenta la probabilità di rottura dei capillari. Da evitare sono anche i prodotti schiarenti a base di acqua ossigenata e ammoniaca, in quanto tali sostanze possono essere assorbite dall’organismo della futura mamma, e l’elettrodepilazione (un trattamento mirato a ottenere un’epilazione definitiva attraverso lievi scariche elettriche che causano la distruzione del bulbo pilifero), in quanto i suoi effetti sul nascituro non risultano noti.

 sì al rasoio

Il rasoio rappresenta il metodo depilatorio più indicato durante i nove mesi: l’unico svantaggio associato a questa tecnica e rappresentato dalla rapida ricrescita del pelo dopo la rasatura. Senza timore si può ricorrere anche alla ceretta a freddo, alle creme depilatorie (solo però dopo averle “sperimentate” applicandone una quantità ridotta sulla pelle per accertarsi che non producano reazioni allergiche) e agli epilatori elettrici, strumenti a batteria muniti di pinze o molle che strappano il pelo alla radice (a meno che la donna non soffra di varici o capillari).

 

 

 
 
 

In breve

CI SI DEPILA CON MENO FREQUENZA

In gravidanza i peli crescono meno per via del nuovo assetto ormonale. In ogni caso, il metodo migliore e più sicuro per depilarsi è il rasoio. Anche la crema depilatoria può andare bene, ma solo dopo averla testata su una piccola parte del corpo per evitare reazioni allergiche più frequenti nei nove mesi. Divieto assoluto invece per la cera a caldo e l’elettrodepilazione.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Si può dare l’acqua ai piccolissimi?

22/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Ad allattamento ben avviato, quindi più o meno dopo le prime settimane di vita, se ragionevolmente si ritiene che il bebè possa avere sete (o se si notano segni di disidratazione, come il pannolino asciutto per molte ore) gli si possono offrire piccole quantità d'acqua. Se fa numerose poppate nell'arco...  »

Coppia con bisnonni in comune: ci sono rischi per i figli?

22/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Il grado di parentela dovuto a bisnonni in comune non aumenta la probabilità di concepire figli con malattie ereditarie. A meno che vi siano persone malate o disabili tra i consanguinei in comune,   »

Dopo 4 maschietti arriverà la bambina?

16/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina.   »

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti