I crampi in gravidanza

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 14/11/2019 Aggiornato il 02/01/2023

I crampi sono contrazioni involontarie dei muscoli che si manifestano con fitte acute e spesso molto dolorose nella parte posteriore delle cosce, dei polpacci oppure dei piedi. Ecco perché sono più frequenti in gravidanza

sonno lato sinistro

I crampi sono contrazioni di un muscolo indipendenti dalla volontà, che si manifestano all’improvviso causando un dolore da fastidioso a forte. Colpiscono soprattutto gli arti inferiori (cosce, polpacci, pianta e dita del piede) con una frequenza più o meno variabile e in modo particolare durante le ore notturne. Di norma, si risolvono spontaneamente nel giro di qualche minuto, senza lasciare traccia.

Durante i nove mesi, e soprattutto nel terzo trimestre, può capitare di avvertire i crampi molto più spesso del solito: ciò dipende principalmente dalla carenza di sali minerali (potassio, calcio, sodio e magnesio) che si verifica nel corso della gravidanza, oltre che da problemi di circolazione sanguigna.

Seguire una dieta ricca di sali minerali e praticare una moderata attività fisica, per esempio mezz’ora di nuoto due volte alla settimana, può aiutare a mantenere i muscoli tonici e a rendere, di conseguenza, meno probabile la comparsa di crampi.

Colpa della carenza di sali minerali…

L’aumento dell’incidenza dei crampi in gravidanza si deve principalmente alla carenza di sali minerali caratteristica di questa fase: una parte di essi (in particolare potassio, calcio, sodio e magnesio) viene infatti destinata naturalmente allo sviluppo del feto e, considerando che tra le funzioni di queste sostanze rientra quella di garantire il corretto funzionamento della muscolatura, la loro riduzione nell’organismo della futura mamma può associarsi a crampi più frequenti.

… e degli ormoni in circolo

Un altro fattore di cui tener conto è il rallentamento della circolazione sanguigna della futura mamma: la più alta concentrazione di progesterone (ormone tipico della gravidanza) determina un generale rilassamento della muscolatura di organi e tessuti (compresi quelli che costituiscono le pareti dei vasi sanguigni) e una conseguente dilatazione delle vene che tende a ostacolare il ritorno venoso dal basso verso il cuore.

Inoltre nell’ultimo trimestre la pressione crescente dell’utero ingrossato non fa che accentuare le difficoltà circolatorie con l’effetto di favorire la comparsa di crampi.

Come farli passare più in fretta

Se il crampo colpisce la coscia, si può farsi aiutare dal partner che deve sollevare la gamba tesa con una mano e praticare con l’altra un vigoroso massaggio sull’area dolorante, eseguendo un movimento dal basso verso l’alto al fine di riscaldare e rilassare il muscolo contratto.

Nel caso si tratti del polpaccio occorre invece appoggiare il piede a una superficie fredda stringendo con forza la caviglia con una mano mentre con l’altra si massaggia il muscolo finché il crampo non passa. Laddove, infine, l’episodio interessi un piede può essere utile piegarlo in avanti e all’indietro tenendo contemporaneamente l’alluce tirato verso il corpo.

Se i crampi si presentano di notte, è utile anche alzarsi dal letto e fare un po’ di passi o saltelli, per favorire la circolazione. Per quanto riguarda il massaggio, è importante eseguire tutti i movimenti con lentezza, evitando eventuali scatti che potrebbero intensificare la sensazione di dolore.

Molto efficace in generale risulta anche l’applicazione di calore sulla zona colpita dal crampo (per esempio appoggiandovi un asciugamano imbevuto di acqua calda e ben strizzato) allo scopo di riattivare la circolazione sanguigna.

Si possono prevenire i crampi?

Per prevenire i crampi o almeno per limitarne l’incidenza, si può innanzitutto compensare la carenza di sali minerali aumentandone il consumo mediante una dieta ricca di alimenti ad alto contenuto di potassio e magnesio (come ortaggi a foglie verdi, pomodori, patate, legumi freschi, banane, kiwi, frutta secca e lievito di birra) e di calcio (presente soprattutto in latte e derivati, ma anche in carne e pesce).

Sempre e solo dopo aver sentito il parere del medico, è possibile ricorrere anche a integratori alimentari specifici, che compensino la perdita dei sali minerali.

È fondamentale, inoltre, praticare con costanza un’attività fisica adeguata alla gravidanza come, per esempio, il nuoto o le lunghe camminate, che aiutano a mantenere efficiente la fibra muscolare e a prevenire le difficoltà circolatorie stimolando il ritorno venoso (dal basso verso l’alto) attraverso il movimento degli arti inferiori.

In caso di tendenza all’insufficienza venosa sono consigliabili le calze elastiche a compressione graduata, studiate appunto per facilitare la risalita del sangue venoso, contenendo o prevenendo l’eventuale formazione di varici (vene dilatate).

Un ultimo consiglio può essere quello di porre un rialzo sotto il materasso in fondo al letto per dormire con le gambe leggermente sollevate e facilitare così il ritorno venoso durante il sonno.

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