Depressione in gravidanza se manca una proteina

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 27/02/2017 Aggiornato il 27/02/2017

Un livello troppo basso di una proteina del cervello potrebbe essere correlato con il rischio di sviluppare la depressione in gravidanza

Depressione in gravidanza se manca una proteina

È una malattia subdola, che rischia di rovinare quello che dovrebbe essere uno dei momenti più felici della vita. La depressione in gravidanza, infatti, può avere importanti ripercussioni a livello fisico e psicologico e può anche compromettere la salute del bebè. Per questo è importante riconoscerla e affrontarla il prima possibile. In futuro potrebbe essere più facile. Uno studio condotto da un’equipe di ricercatori statunitensi, dell’Ohio State University Wexner Medical Center, pubblicato sulla rivista Psychoneuroendocrinology, infatti, ha identificato un biomarcatore specifico per la malattia.

Controlli su 139 donne incinte

La ricerca ha coinvolto 139 donne in dolce attesa. I ricercatori le hanno seguite per tutta la durata della gestazione e anche per alcuni mesi dopo il parto. In particolare, le hanno sottoposte a regolari controlli del sangue e hanno monitorato il loro rischio di sviluppare la depressione in gravidanza. Lo scopo era capire se la malattia potesse in qualche modo essere identificata precocemente, magari addirittura ancora prima dei primi sintomi.

La proteina chiave

Dall’analisi dei risultati è emerso che esiste una particolare proteina del cervello, il fattore neutrofico cerebrale (Bdnf), che può essere correlata al rischio di sviluppare la depressione in gravidanza. I ricercatori hanno scoperto che, nel campione considerato, quando la proteina scendeva sotto certi livelli, la malattia era più probabile. In generale, si è osservato che le quantità di questa sostanza diminuivano notevolmente dal primo al terzo trimestre, per poi aumentare dopo il parto. Nelle donne in cui il calo è stato più vistoso, però, le probabilità di depressione in gravidanza sono state maggiori. “Le donne che hanno avuto cali più ripidi nei livelli di questa proteina avevano un rischio maggiore di depressione più spostato durante la gravidanza e anche di dare alla luce bambini di basso peso alla nascita” hanno spiegato gli autori. Riduzioni significative della Bdnf nel secondo e terzo trimestre si sono, infatti, associati a maggiori sintomi depressivi proprio nel terzo trimestre.

Un campanello d’allarme

Gli studiosi hanno concluso che la Bdnf può essere considerata un biomarcatore importante per la depressione in gravidanza. Una riduzione importante del suo livello nelle donne incinte deve essere considerato un campanello di allarme, che deve spingere il medico a un controllo molto attento della situazione per individuare tempestivamente l’eventuale comparsa della malattia vera e propria.

 

 

 
 
 

In breve

ATTIVITA’ FISICA SCACCIA-PENSIERI

Per diminuire il rischio di depressione in gravidanza è importante muoversi il più possibile. L’attività fisica infatti, non aumenta solo il livello degli ormoni che agiscono positivamente sull’umore, ma anche della proteina Bdnf.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Gravidanza biochimica: che cos’è?

25/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La gravidanza biochimica non è altro che una gravidanza che inizia ed è testimoniata dal test positivo, quindi dalla presenza dell'ormone beta-hCG nel sangue o nelle urine, ma poi si spegne prima che sia rilevabile dall'ecografia.  »

Sintomi di cistite che non passano da mesi: cosa può essere?

25/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

A fronte di disturbi urinari importanti, per prima cosa si devono effettuare urinocoltura e tampone vaginale. Una volta esclusa la responsabilità di un agente infettivo, come per esempio la Clamidia, si può pensare alla cistite interstiziale.   »

Arrosticini e paura di aver contratto la toxoplasmosi

22/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

La carne può essere un veicolo di trasmissione del toxoplasma, ma questo vale solo se è poco cotta. Se viene cucinata a una temperatura superiore ai 70 gradi il rischio viene scongiurato.   »

Sanguinamento in 9^ settimana: serve il riposo assoluto?

20/03/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Il riposo assoluto nelle prime settimane di gravidanza, prescritto a fronte di un sanguinamento, non ha alcuna utilità e non influisce sull'andamento della gestazione.   »

Fai la tua domanda agli specialisti