Cesareo: è sempre necessario?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 16/03/2017 Aggiornato il 24/10/2019

Il cesareo viene eseguito troppe volte in Italia senza che sia realmente necessario. Un motivo è la disinformazione delle future mamme. Uno studio dimostra che, se ben informate, le donne possono cambiare idea

Cesareo: è sempre necessario?

In Italia si ricorre troppo spesso al parto cesareo, soprattutto se si è partorito già in precedenza con l’intervento chirurgico. E sembra che la causa sia proprio la mancanza di informazioni adeguate. I ricercatori che hanno aderito al progetto Optibirth, finanziato dall’Unione europea, che ha coinvolto 15 ospedali in 3 Paesi (Germania, Irlanda e Italia) con un basso numero di parti vaginali dopo un precedente taglio cesareo, hanno però dimostrato come, informando adeguatamente le donne, il numero di tagli cesarei diminuisca.

Troppe volte le donne non sanno

Circa 2000 donne che avevano avuto un precedente taglio cesareo hanno partecipato a un programma di informazione e sostegno alle donne a opera di ostetriche e ginecologi che hanno portato il peso delle evidenze scientifiche e della propria esperienza clinica per far sì che le future mamme scegliessero in libertà e con le corrette informazioni l’opzione più adeguata ai loro bisogni. E tante hanno scelto il parto naturale.

160mila interventi non necessari

In Europa, il fenomeno dei tagli cesarei oggi conta almeno 160mila interventi non necessari, per un costo annuo extra di 156 milioni di euro. Il nostro Paese detiene il primato europeo, a riprova del fatto che in Italia si ricorre troppo spesso al parto cesareo. Ciò indica un preoccupante processo di medicalizzazione che invade la scena del parto e condiziona la autonoma scelta delle donne. La ripetizione del taglio cesareo nelle donne già mamme è la causa più comune di taglio cesareo e contribuisce ad almeno il 10% di tutti questi tipi di intervento. Perciò, è difficile convincere queste donne ad avere un altro figlio con un parto naturale.

Quasi 15% in meno con la sola informazione

I risultati raggiunti in Italia, che all’inizio dello studio contava il 38% di tagli cesarei, sono stati i migliori. Negli ospedali coinvolti nel progetto, si è passati dall’8,3% al 21, 9% di parti naturali con un incremento del 13,6%. Persino negli ospedali di controllo, che non hanno preso parte attiva al progetto, c’è stato un incremento dei parti naturali dal 10,6% al 16,3%, come conseguenza dell’aver sentito quanto accadeva negli altri centri. Dunque, sempre più spesso una donna che per la sua prima esperienza di maternità ha scelto o ha dovuto scegliere il parto cesareo può partorire il secondo figlio in modo naturale.

 

 
 
 

Forse non sapevi che…

 

Solo 30 anni fa i tassi di incidenza di tagli cesarei in Italia erano al di sotto della media europea (11%): nel tempo cambiamenti sociali, culturali e formativi delle categorie professionali hanno alimentato il numero dei cesarei.

Diario della gravidanza

Iscriviti al diario della gravidanza: scopri ogni settimana come cresce il tuo bambino, come cambi tu mamma, i sintomi da gravidanza, gli esami da fare e tanti consigli e curiosità.
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Pensieri ossessivi tenuti a bada con gli psicofarmaci: si può cercare una gravidanza?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Esistono psicofarmaci in grado di assicurare il benessere psicologico, senza avere come controindicazione la gravidanza. La strategia terapeutica più adatta va però pensata PRIMA del concepimento.   »

Nausea fortissima che si protrae oltre il 1° trimestre: che fare?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali.   »

Salmone scaduto: dopo quanto possono comparire i sintomi di un’intossicazione?

17/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto.   »

Camera gestazionale più piccola dell’atteso: proseguirà la gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna.   »

Gravidanza e poca tolleranza nei confronti dell’integrazione di magnesio

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro.  »

Tampone vaginale: può essere pericoloso in gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti