Parto: analgesia epidurale solo per 2 donne su 10

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 21/07/2015 Aggiornato il 21/07/2015

In Italia, l’analgesia epidurale, la metodica che consente un parto indolore, è garantita a solo 2 donne su 10. Ecco perché

Parto: analgesia epidurale solo per 2 donne su 10

In Italia, il parto indolore () garantito dall’analgesia epidurale sembra essere ancora un privilegio per poche. Infatti, stando ai dati emersi nel corso dell’ultima analisi della situazione condotta dagli esperti della Siaarti, la Società Italiana Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva, solo 2 donne su 10 hanno accesso all’anestesia che consente di partorire senza dolore.

Dal 2008 è un diritto di tutte

In Italia, secondo i numeri relativi al 2011, solo il 20% delle partorienti ha dato alla luce il proprio figlio usufruendo dell’analgesia epidurale, quando in Francia, già nel 2003 la percentuale era pari al 75%. Una percentuale ancora troppo bassa e in netta contraddizione con il diritto di tutte le donne di avere un parto senza dolore. Diritto sancito dal 2008, anno in cui l’analgesia epidurale è stata inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), tesi a stabilire quali sono le prestazioni e i servizi sanitari che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini sia a livello gratuito sia dietro pagamento del relativo ticket.

Situazione diversa da regione a regione

Se è vero che il parto senza dolore è una realtà accessibile a molte donne in molte regioni italiane, è altrettanto vero che è un diritto sempre più spesso disatteso per altre. Infatti, la situazione in materia varia da regione a regione: tra le più virtuose ci sono la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna, mentre nelle altre regioni, le strutture ospedaliere che contemplano questa possibilità sono ancora troppo poche.

Colpa dei troppi punti nascita

La responsabilità? Stando alle evidenze messe in luce dagli esperti della Siaarti, la colpa sarebbe da attribuire soprattutto alla parcellizzazione dei punti nascita in Italia, dove ben il 30% dei centri non raggiunge la quota dei 500 parti annuali e non garantisce la copertura di guardia medico-ostetrica, anestesiologica e medico-pediatrica 24 ore su 24. Le situazioni più critiche si registrano al centro e al sud.

Il 90% delle donne la richiede

Solo il 41% dei punti nascita offre l’analgesia epidurale. Una percentuale ancora troppo bassa. Basti pensare che negli ospedali che prevedono questo servizio in modo gratuito e continuativo in media il 90% delle partorienti ne fa richiesta.

 

 

 
 
 

In breve

CHE COS’È

Per analgesia epidurale si intende un’anestesia locale eseguita nella parte bassa della schiena a travaglio iniziato, quando il collo dell’utero ha raggiunto una dilatazione di almeno 2-3 centimetri. Questa metodica è in grado di eliminare il dolore delle contrazioni ma non la sensibilità della partoriente.

 

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