Cappuccetto rosso

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 07/02/2012 Aggiornato il 30/01/2015

È la più conosciuta di tutte le favole per bambini. Noi l’abbiamo rivista e resa meno cruenta, ma molto, molto divertente.

Cappuccetto rosso

Cappuccetto rosso mangiata dal lupo?

Macché bambini. Ve la racconto io la vera storia di cappuccetto rosso.
Così si chiamava una bambina curiosa e simpatica che abitava con mamma e papà in una bella casetta vicino al bosco. Il suo vero nome era Irene, ma da quando la sua nonna le aveva regalato una bella mantellina rossa con il cappuccio, che lei indossava sempre, tutti la chiamavano Cappuccetto rosso.
Un giorno la sua mamma le disse: “Cappuccetto, prepariamo tante buone cose per la nonna che è malata”. “Bella idea – rispose Cappuccetto – poi gliele porto io per la merenda”. Così si misero a cucinare torte, pasticcini, focaccine e tante altre leccornie con cui riempirono una cesta intera. Ci misero anche del succo di mela e tante caramelle. “Siamo state bravissime mamma, potremmo farci una festa con tutto quello che abbiamo preparato”. “È vero Cappuccetto. Ora vai, ma stai attenta: non devi entrare nel bosco perché potresti incontrare il lupo e quando il lupo è affamato è pericoloso”.

 

Cappuccetto uscì trotterellando

e siccome voleva raccogliere delle fragoline e delle violette che si trovavano sotto gli alberi, senza accorgersene finì in mezzo al bosco. Il lupo, nascosto dietro un cespuglio, sentì un odorino squisito uscire dalla cesta della bambina e balzò fuori: “Ciao Cappuccetto, mi presento: sono il lupo”. “Il lupo?!” – disse Cappuccetto – “Dicono tutti che sei cattivo e che mangi i bambini, ma tu hai l’aria di essere triste, annoiato e sei pure un po’ spelacchiato. Scusa se te lo dico, ma non mi fai per niente paura”. “Certo che non hai peli sulla lingua tu” disse il lupo piccato perché ci teneva a incutere timore. Cappuccetto rosso capì di averlo offeso e cercò di rimediare: “Hai voglia di venire a fare merenda dalla mia nonna che è malata?”. “Oh poverina!” – rispose il lupo – “Certo, molto volentieri, ho una fame… A proposito, che cosa c’è in quella cesta?”.
Cappuccetto rosso iniziò a fare l’elenco: “Torta di mirtilli, focaccine ripiene, frittelle di mele…”. Il lupo aveva l’acquolina in bocca e i crampi alla pancia dalla fame. A frittelle di mele non riuscì a trattenersi: erano le sue preferite. Strappò la cesta dalle mani di Cappuccetto rosso e scappò via. Appena fu abbastanza lontano da non sentire più le urla e il pianto della bambina il lupo divorò tutta la merenda.

 

Cappuccetto rosso, arrabbiatissima, arrivò piangendo dalla nonna.

“Non ti preoccupare” disse la vecchina. “Siccome non sono poi tanto malata, sono riuscita a preparare delle belle crepes e del succo di melone. Vieni piccina, vedrai che ci divertiremo. Mentre io preparo la tavola, tu aiutami ad accendere il fuoco”.
Intanto il lupo stava malissimo: aveva mangiato troppo e la pancia gli faceva male. E poi era dispiaciutissimo per aver rubato la cesta a Cappuccetto rosso. “Idea!” – pensò – “Mi farò dare dal mio amico riccio un vasetto di marmellata di lamponi. Me la regala tutti gli anni e proprio ieri stava finendo di prepararne 5 chili. Così mi farò perdonare da Cappuccetto”.

 

Il riccio fu ben contento di aiutare il lupo, che era un suo caro e vecchio amico.

 

Quando arrivò dalla nonna di Cappuccetto, seguendo le impronte della bambina, il lupo bussò alla porta e disse:

“Sono il lupo. Volevo chiedere scusa a Cappuccetto rosso. Apritemi per favore, ho dei regali per voi, voglio fare la pace”. Cappuccetto non ne voleva sapere, era troppo arrabbiata e delusa, ma la nonna la convinse: “Mai rifiutare le scuse di chi ammette di aver sbagliato”. Il lupo fece un figurone, aveva con sé la marmellata di lamponi, che per puro caso era la preferita della nonna, un mazzolino di rose selvatiche e un bel papillon al collo. “Evviva” disse la nonna “adesso abbiamo anche la marmellata con cui farcire le crepes. Bravo lupo. Sei stato molto gentile”. Cappuccetto rideva e il lupo si mise a raccontare un sacco di storielle divertenti. Passarono tutti insieme un bellissimo pomeriggio e divennero ottimi amici.

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