Prist test: a cosa serve

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 19/01/2015 Aggiornato il 27/01/2015

Questo esame, che si effettua su un campione di sangue, serve per sapere se una persona è allergica oppure no, ma non permette di sapere a quale sostanza si è sensibili

Prist test: a cosa serve

Si tratta di un esame utile per valutare il livello nel sangue delle IgE (immunoglobuline E) totali. Le IgE sono infatti anticorpi che aumentano in presenza di reazione allergica dell’organismo. Questo test ha lo scopo di informare sulla presenza o assenza di situazioni allergiche e quindi permette di capire soltanto se è in corso un’allergia e se la persona è soggetta ad allergie o no. Ma non entra nel merito del problema, non specifica a quale sostanza (allergene) si è allergici. In linea di massima, insomma, il Prist test è in grado di dare soltanto informazioni generiche sulla tendenza o meno a sviluppare reazioni allergiche: per avere informazioni più specifiche e precise è necessario effettuare altri esami allergologici, come per esempio il Prick test e il Rast test.

Come si effettua

Il Prist viene prescritto dal medico quando la persona (adulto o bambino) manifesta sintomi che possano far pensare a un’allergia. Serve infatti a confermare o a escludere la diagnosi.
Per effettuare il Prist test basta sottoporsi a un semplice prelievo di sangue, per il quale non è necessario essere a digiuno. Se si sta facendo una cura a base di farmaci non serve sospenderla, tranne che nel caso di antistaminici o cortisonici (in uso per combattere proprio i sintomi delle allergie). In ogni caso è sempre consigliabile informarne il medico.

Come valutare i risultati

I livelli delle IgE totali normali sono molto bassi nel bebè da 0 a 12 mesi (inferiori a 14 kU/l per millilitro di sangue) e nei bambini e tendono aumentare fino ai 65 anni circa. Sono considerati normali in un adulto valori da 100 a 200 kU/l per millilitro di sangue. I valori variano comunque molto da individuo a individuo.
Se i valori sono più alti del normale è molto probabile che la persona interessata soffra di allergie.

Va però sottolineato che le IgE non aumentano solo in caso di allergie, ma anche a causa della presenza di parassiti (per esempio vermi intestinali), di mononucleosi, di cirrosi epatica e altre malattie, oltre che nei fumatori incalliti. Per avere una diagnosi definitiva è quindi necessario sottoporsi ad altri esami per determinare le IgE specifiche.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Si può dare l’acqua ai piccolissimi?

22/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Ad allattamento ben avviato, quindi più o meno dopo le prime settimane di vita, se ragionevolmente si ritiene che il bebè possa avere sete (o se si notano segni di disidratazione, come il pannolino asciutto per molte ore) gli si possono offrire piccole quantità d'acqua. Se fa numerose poppate nell'arco...  »

Coppia con bisnonni in comune: ci sono rischi per i figli?

22/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Il grado di parentela dovuto a bisnonni in comune non aumenta la probabilità di concepire figli con malattie ereditarie. A meno che vi siano persone malate o disabili tra i consanguinei in comune,   »

Dopo 4 maschietti arriverà la bambina?

16/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina.   »

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti