Polmonite

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Cos’è la polmonite?
Con il termine polmonite si indica una malattia infiammatoria, solitamente acuta e infettiva, a carico di uno o entrambi i polmoni, gli organi principali dell’apparato respiratorio. Collocati all’interno della gabbia toracica, i polmoni permettono, come noto, di assorbire l’ossigeno ed eliminare l’anidride carbonica.
L’area interessata dall’infiammazione, che prende il nome di focolaio, si caratterizza per un aumento dell’afflusso di sangue e la formazione di liquido al suo interno. Di conseguenza, la quantità di ossigeno che entra a ogni respiro è inferiore.
La polmonite è un’infezione che fa ancora paura. In realtà, nel nostro Paese è facilmente curabile, a patto però di non sottovalutarla. Molti credono infatti che si tratti solo di una malattia tipica della terza età.
Invece, la polmonite è relativamente comune anche nell’infanzia. Non va sottovalutata perché, se trascurata, può causare conseguenze anche serie. Fortunatamente, può essere sia prevenuta sia curata con efficacia.
Le cause: virus o batteri
La polmonite può essere di origine virale o batterica.
Tra i virus più spesso responsabili della malattia ci sono il virus dell’influenza, il virus respiratorio sinciziale e quello della parainfluenza. In molti casi, anche se in origine il germe responsabile è un virus, subentra una sovrainfezione batterica.
Il batterio che più comunemente scatena la malattia è lo Streptococcus pneumoniae (detto anche Pneumococco), che causa dal 20% al 60% circa di tutti i casi, seguito dall’Haemophilus influentiae di tipo b (Hib),  dal Mycoplasma pneumoniae e dalla Legionella pneumophila.
Solo in rari casi l’agente responsabile è un fungo.
Come si trasmette
La trasmissione può avvenire tramite l’inalazione delle minuscole goccioline di secreti bronchiali infetti, emesse dalle persone malate attraverso la tosse, gli starnuti o anche semplicemente con la parola.
Il contagio è più comune negli ambienti affollati e poco ventilati, come centri commerciali, supermercati e anche scuole.
Talvolta, specialmente nei bambini con difese immunitarie più deboli, la polmonite è la diretta conseguenza di un’altra malattia respiratoria, come l’influenza o un’infezione del tratto respiratorio superiore.
Come riconoscere la polmonite?
Non sempre la polmonite è subito riconoscibile in quanto presenta spesso una serie di disturbi comuni a molte altre malattie (come il mal di gola e le sindromi influenzali).
Il segno caratteristico della polmonite è dato dalla fame d’aria (dispnea) che si verifica in quanto i polmoni, per combattere l’infezione, si riempiono di un liquido che ostacola la respirazione.
I sintomi
I sintomi specifici della polmonite sono quattro, tutti dovuti alla formazione di liquido nel focolaio dell’infezione:
  • difficoltà respiratorie;
  • catarro giallognolo o verdastro;
  • respiro affannoso;
  • asma.
A questi si associano disturbi meno caratteristici, che possono trarre in inganno e indurre a sospettare la presenza di un’altra malattia, come una banale influenza:
  • tosse;
  • mal di gola;
  • febbre;
  • catarro;
  • cefalea;
  • brividi.
Solo in alcuni casi compaiono anche:
  • nausea;
  • inappetenza;
  • sensazione di spossatezza;
  • dolore in prossimità del petto;
  • dolore nella parte alta dell’addome.
I sintomi della polmonite possono comparire all’esordio della malattia oppure manifestarsi progressivamente, con tendenza al peggioramento.
La diagnosi
La diagnosi della polmonite si basa sul racconto dei sintomi avvertiti dal piccolo e sulla visita, durante la quale il pediatra ausculta i polmoni con l’aiuto dello stetoscopio.
Per avere la certezza che si tratti proprio di polmonite, può prescrivere una radiografia o una Tc del torace, che “fotografano” con precisione il focolaio e l’entità del problema. Le analisi del sangue o l’esame di un campione di muco possono aiutare a identificare gli agenti responsabili.
Le cure
Teoricamente, la polmonite di origine virale non necessiterebbe di grandi cure: il riposo, una dieta sana e bilanciata, ricca di tutti i nutrienti utili (specialmente le vitamine della frutta) e una corretta idratazione, necessaria per fluidificare il muco e compensare le perdite di liquidi causate dalla sudorazione, sarebbero sufficienti per far guarire il piccolo.
Tuttavia, occorre sapere che spesso non è facile identificare subito l’agente responsabile della malattia. Ecco perché, in genere, il pediatra prescrive fin dall’inizio una terapia antibiotica, solitamente per via orale. La cura può durare da una a tre settimane, a seconda dei casi.
Se sospetta anche la presenza di una bronchite asmatica, il medico può associare anche una terapia con cortisonici e broncodilatatori. Solo raramente è necessario il ricovero in ospedale.
Si può prevenire con la vaccinazione?
In Italia esistono due vaccini preventivi contro la polmonite da Streptococcus pneumoniae o Pneumococco (la forma più frequente): i vaccini anti-pneumococco.
Uno protegge contro 23 tipi di pneumococco (vaccino “23-valente”) e non è efficace sotto i due anni. L’altro è in grado di proteggere contro i 13 ceppi responsabili della maggior parte delle infezioni più gravi nei bambini ed è efficace anche nei lattanti.
Entrambi questi vaccini proteggono anche contro altre infezioni causate dallo pneumococco, come la meningite e le infezioni dell’orecchio.
A cura del Dottor Piercarlo Salari, pediatra.
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