Vaccini per bambini

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Le vaccinazioni sono lo strumento forse più prezioso per la salvaguardia della salute dei bambini. I vantaggi che ne derivano sono enormi rispetto al minimo rischio di effetti indesiderati, rari e lievi, a cui espongono una modesta percentuale di piccolini.
Fino a non molti anni fa questo era stato pienamente recepito dalla popolazione generale: nessuno cioè dubitava del fatto che vaccinare i figli fosse la scelta giusta, vuoi per fiducia nella scienza medica che la caldeggia, vuoi perché l’efficacia dei vaccini nel debellare malattie prima mortali o fortemente invalidanti (una per tutte la poliomielite) era ben chiara a tutti.
A un certo punto però, sulla base di ipotesi mai dimostrate, si è fatta più forte la voce dei no-vax, genitori convinti che i vaccini possano causare danno. A poco a poco questa tesi, non supportata da alcuno studio rigoroso, è riuscita a insinuare in qualcuno il timore che vaccinare possa esporre i bambini a un pericolo. La Comunità scientifica pediatrica da tempo ha smentito fortemente questa idea e smantellato le false credenze su cui affonda le radici, per esempio quella che il vaccino contro il morbillo favorisca l’autismo.
Purtroppo però ci sono stati genitori che hanno scelto di prestare fede all’ideologia piuttosto che ai dati forniti dalla scienza e, quindi, hanno iniziato a disertare l’appuntamento dei figli con le vaccinazioni. Questo ha costretto chi si occupa di salute pubblica a rendere obbligatorie le vaccinazioni, in quanto la tutela della salute collettiva, nell’ambito della quale le vaccinazioni giocano un ruolo di primo piano, è una priorità assoluta e vale molto di più dell’opinione dei singoli, oltretutto non suffragata da prove scientificamente accettabili.
Se l’obbligo di vaccinare non fosse stato ribadito e allargato a più vaccinazioni, maggiore sarebbe oggi il rischio che malattie considerate pressoché scomparse ritornino, con quel che ne potrebbe conseguire in termini di pericolo per tutta la comunità.
Al riguardo va detto che, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, oggi non si raggiunge comunque una copertura del vaccino anti-morbillo del 95%, nonostante sia questa la soglia considerata utile per scongiurare il rischio di epidemie. E il morbillo, vale la pena di ricordare, se contratto nella sua forma naturale può esporre il bambino a conseguenze gravissime, spesso irreversibili, tra cui encefalite o, addirittura, la morte.

Tipi di vaccinazioni

Un vaccino può essere:
  • vivo attenuato: cioè prodotto con agenti infettivi resi non patogeni, cioè incapaci di scatenare la malattia, appartengono a questa categoria anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella.
  • inattivato: contiene virus o batteri uccisi con il calore o con sostanze chimiche (appartiene alla categoria l’anti-polio);
  • con antigeni purificati: contengono componenti dei virus o dei batteri (antigeni), sottoposte a trattamenti sofisticati che le rendono riconoscibili dal sistema immunitario (appartiene alla categoria l’anti-pertosse);
  • con anatossine: contengono molecole provenienti dall’agente infettivo non abbastanza potenti da causare la malattia ma sufficientemente attivi per stimolare le difese immunitarie rendendole in grado di difendere l’organismo dall’infezione, in caso di aggressione da parte di quello stesso agente infettivo (appartengono alla categoria l’anti-tetanica e l’anti-difterica);
  • a Dna ricombinante: contengono la frazione dell’agente infettivo capace di sollecitare la risposta immunitaria, ottenuta con tecniche di ingegneria genetica (appartiene alla categoria l’anti-epatite B e l’anti-meningococco B).

Le vaccinazioni obbligatorie

Ecco le vaccinazioni obbligatorie (l’obbligatorietà di anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella è sottoposta a revisione ogni tre anni, sulla base dei dati epidemiologici e delle coperture vaccinali raggiunte) che vengono somministrate con un’iniezione intramuscolare (su braccia o cosce a seconda dell’età del bambino):
Viene chiamata esavalente la vaccinazione contro:
  • difterite;
  • tetano;
  • pertosse;
  • poliomielite;
  • epatite B;
  • infezioni da Haemophilus influenzae tipo b (che viene somministrata in un unico preparato vaccinale).
Viene chiamata tetravalente la vaccinazione MPRV contro:

Le vaccinazioni raccomandate

I nati prima del 2017, per i quali non vi è l’obbligo di vaccinazione anti-varicella, possono effettuare in associazione solo anti-morbillo, anti-parotite, anti-rosolia (anche se è raccomandato unire l’anti-varicella).
Ecco le vaccinazioni fortemente raccomandate:
  • Anti-meningococco B (contro il batterio Neisseria Meningitidis);
  • anti-meningococco C (o meningococco ACWY);
  • anti-rotavirus (al riguardo vedi riquadro);
  • anti-pneumococco (contro lo Streptococcus Pneumoniae);

Cosa dice la legge

  • Dal 2019, con l’attivazione dell’Anagrafe nazionale vaccinale, i genitori non hanno più l’obbligo di presentare la documentazione perché il sistema ormai automatizzato fa dialogare direttamente ASL e istituti scolastici;
  • chi non vaccina i figli, oltre alle sanzioni, rischia anche la segnalazione al Tribunale per i minori.

Cosa succede se il bambino non è vaccinato

  • I bambini da 0 a 6 anni non vaccinati non saranno ammessi negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia;
  • nella fascia di età dai 6 ai 16 anni si potrà comunque accedere a scuola, ma il dirigente scolastico deve segnalare la violazione della legge sui vaccini all’Asl di competenza, dopodiché l’Asl chiede un appuntamento ai genitori per discutere della situazione e indurli a osservare la normativa vigente vaccinando i loro bambini.
  • se i genitori disertano l’appuntamento oppure, a seguito del colloquio informativo, non provvedano a far somministrare il vaccino al bambino, l’Asl contesta formalmente l’inadempimento dell’obbligo;
  • ai genitori segnalati dalla Asl per la mancata vaccinazione per i proprio figli viene applicata una sanzione amministrativa pecuniaria da 500 euro a 7.500 euro, proporzionata alla gravità dell’inadempimento (per esempio, quante vaccinazioni non sono state somministrate);
  • non incorrono in sanzione i genitori che provvedono a vaccinare il figlio o almeno a fargli somministrare la prima dose di vaccino, a patto però che completino il ciclo vaccinale rispettando le tempistiche indicate dall’ Asl;
  • la Asl deve inoltre segnalare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni l’inadempimento dell’obbligo vaccinale da parte dei genitori (a seguito della segnalazione, sarà il magistrato a valutare se è opportuno aprire un procedimento a loro carico).

Il quadro normativo italiano

La Corte Costituzionale ha affermato che quando si deve tutelare la salute della collettività (art. 32 della Costituzione) si può imporre un trattamento sanitario. In questo caso, però, il trattamento deve essere quindi diretto non solo a migliorare o a preservare la salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare la di salute degli altri (Corte cost. 22-06-1990, n. 307). L’obbligo a vaccinare i figli, che lo Stato è stato costretto a imporre viste le defezioni dovute all’ideologia no-vax, rappresenta una tutela per la salute di tutti (oltre che del singolo bambino vaccinato).

Vaccinazione anti-Rotavirus

Il Rotavirus è un microrganismo che causa nei bambini una forma di diarrea a volte molto severa. La vaccinazione antirotavirus non è però obbligatoria ma solo raccomandata, quindi spetta ai genitori decidere se effettuarla o no. Sono molte le mamme che si domandano in base a cosa decidere, per nulla contente che la scelta sia demandata a loro (in quanto di fatto è possibile orientarsi per il sì o per il no con cognizione di causa, cioè solo se si possiede una competenza specifica).
A complicare le cose, la mancanza di aggiornamento di alcuni medici, a causa della quale ancora viene comunicato ai genitori tra i possibili effetti collaterali del vaccino l’invaginazione intestinale, un problema severo che può imporre un intervento chirurgico urgente. In realtà questa eventualità non solo è trascurabile ma addirittura prevenibile proprio grazie alla vaccinazione.
Riguardo alla vaccinazione anti-Rotavirus ecco cosa afferma il professor Alberto Villani:
Il Rotavirus è tra i principali responsabili di gastroenterite nei bambini piccoli e spesso in una forma così grave da imporre il ricovero ospedaliero. Nei Paesi più ricchi è solo eccezionalmente causa di morte, quasi sempre conseguenza di una gravissima disidratazione. Per anni si è ritenuto che il vaccino contro il Rotavirus fosse associato a un aumentato rischio di una patologia, l’invaginazione intestinale, purtroppo molto grave.
Ma ora, grazie a una ricerca scientifica molto autorevole, che ha considerato ben 216.480 bambini, in relazione al vaccino contro il Rotavirus, è stato scritto “No increased risk of serious adverse events” che tradotto in italiano è “Nessun aumentato rischio di eventi avversi gravi“.
In altre parole, coloro che hanno studiato con rigore e serietà le vaccinazioni contro il Rotavirus hanno confrontato quanti bambini vaccinati contro il Rotavirus avessero poi manifestato una invaginazione intestinale e non sono state trovate differenze degne di nota con chi, nella stessa fascia di età, non era stato vaccinato.
Ovvero, tra vaccinati e non vaccinati il rischio è lo stesso. Paradossalmente, in realtà, i numeri reali hanno evidenziato che chi era stato vaccinato risultava essere stato colpito meno dall’invaginazione intestinale (1 caso ogni 1.767 bambini) rispetto a chi non era stato vaccinato (1 caso ogni 1.579).
Di fatto, la vaccinazione sembrerebbe avere un effetto protettivo nei confronti dell’invaginazione. Dunque il consiglio per le mamme è di vaccinare tranquillamente i bambini contro il Rotavirus per proteggerli da un germe che può essere molto aggressivo e pericoloso.

Cosa occorre sapere

Di seguito i punti chiave che possono aiutare i genitori a sciogliere i dubbi sulle vaccinazioni e alcune indicazioni pratiche:
  • L’abbassamento della copertura della popolazione è inversamente proporzionale al rischio di ricomparsa delle infezioni, incluse quelle ritenute debellate;
  • il rifiuto di vaccinare i figli è il principale responsabile di questo rischio, che attualmente trova la sua espressione più eloquente nell’aumento dei casi di morbillo;
  • l’OMS aveva invece previsto che il morbillo sarebbe stato eradicato entro il 2015, cosa che invece appunto non è accaduta;
  • per quanto riguarda la difterite, si sono registrati focolai nell’Europa dell’Est, dove i bambini non vengono vaccinati e da cui proviene un continuo flusso di badanti e lavoratori;
  • la poliomielite che si pensava debellata in Europa è invece ancora diffusa in Nigeria e Medio Oriente (in particolare Pakistan e Afghanistan);
  • nel 2002 l’Europa era stata dichiarata polio-free (libera dalla poliomielite), ma se si dovesse abbassare la guardia smettendo di vaccinare i bambini il rischio potrebbe ritornare anche in Italia, visto che la malattia circola ancora in alcune zone del mondo;
  • non è vero che troppi vaccini somministrati insieme fanno male né tanto meno che è meglio per la salute del bambino che contragga le varie infezioni nella loro forma naturale;
  • nella forma naturale le infezioni che si prevengono con le vaccinazioni possono avere conseguenze severissime;
  • la somministrazione di più vaccinazioni nello stesso momento stimola una efficace risposta del sistema immunitario;
  • da tempo in ambito scientifico è stato escluso con la massima sicurezza che possa esistere una relazione tra vaccinazione anti-morbillo e autismo (questa relazione non è comunque mai stata ipotizzata per altri vaccini, contrariamente a quanto di falso a volte si sente dire), in altre parole, la tesi – mai dimostrata – che ci sia una relazione tra autismo e vaccinazione riguardava solo l’antimorbillo, ma in breve grazie a un temibile “gioco del telefono” si è sparsa la voce (errata!) che siano implicate anche altre vaccinazioni;
  • i bambini prematuri non solo possono ma devono essere vaccinati e la vaccinazione va somministrata quando hanno la stessa età dei bambini nati a termine (lo stesso vale per i bambini che hanno avuto l’ittero alla nascita e per i nati a termine sottopeso);
  • le vaccinazioni raccomandate sono importanti quanto le vaccinazioni obbligatorie, quindi è bene che il bambino sia sottoposto a tutte le vaccinazioni di cui si dispone, compresa l’anti-rotavirus;
  • la vaccinazione anti-influenzale è raccomandata per tutti i bambini al di sopra dei sei mesi di vita, ma è offerta gratuitamente soltanto ad alcuni bambini, quelli considerati a maggior rischio nel caso in cui dovessero contrarre la malattia (qui si possono trovare tutte le info utili);
  • poche sono le situazioni in cui non viene consigliata la vaccinazione, per esempio è bene spostare di qualche giorno la vaccinazione se il bambino ha la febbre superiore a 38 gradi;
  • si può invece effettuare la vaccinazione se il bambino ha solo raffreddore o naso che cola, diversamente c’è il rischio di rimandarla all’infinito, visto che i bambini che frequentano nido e scuola materna quasi costantemente hanno il muco al naso (in generale, è sempre opportuno confrontarsi con il pediatra curante);

Effetti collaterali vaccinazioni

Tutte le vaccinazioni possono determinare la comparsa di effetti indesiderati, che a volte possono manifestarsi a distanza di sette-dieci giorni dalla somministrazione. Si tratta quasi sempre di disturbi lievi, destinati a risolversi spontaneamente nell’arco di poco, i più frequenti sono:
  • arrossamento nella zona di inoculazione;
  • irritabilità;
  • malessere generale;
  • irrequietezza;
  • sonnolenza;
  • febbricola;
  • raramente comparsa di un leggero esantema (vale per la vaccinazione contro morbillo, rosolia, varicella).
Contro febbre e malessere si può usare il paracetamolo.
Testo di Laura de Laurentiis con la consulenza scientifica della dottoressa Elena Bozzola, dirigente medico presso l’Unita di Pediatria Generale e Malattie Infettive dell’ Ospedale Bambino Gesù di Roma (ultimo aggiornamento 17/02/2020)

Fonti / Bibliografia

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