Dipendenza da internet: in aumento tra gli adolescenti

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 16/07/2018 Aggiornato il 19/07/2018

Ai tanti pericoli già evidenziati, si aggiunge ora anche il rischio di deficit di attenzione: l'abuso di chat e social raddoppia il pericolo tra gli adolescenti

Dipendenza da internet: in aumento tra gli adolescenti

Gli adolescenti che usano molto smartphone e altri apparecchi multimediali hanno un rischio doppio rispetto a coetanei che adoperano poco tali mezzi di sviluppare disturbi comportamentali, in particolare il cosiddetto disturbo da iperattività e deficit di attenzione (ADHD), problema che influisce sul rendimento scolastico. È solo l’ultima delle conseguenze evidenziate della dipendenza da internet. È sufficiente alzare lo sguardo e osservare ciò che succede sui vagoni della metropolitana, alla fermata dell’autobus, in un parco, su una spiaggia. La maggior parte dei ragazzi ha uno smartphone fra le mani per chattare, giocare, parlare. E la dipendenza da internet è ormai provata da vari studi. L’ultimo è stato condotto da un team di ricercatori sudcoreani, della National Information Society Agency sudcoreana, e pubblicato sul sito di Scientific American.

Studio transgenerazionale

La ricerca ha coinvolto oltre 15 mila utilizzatori di smartphone, di età compresa fra i 10 e i 54 anni. Tutti sono stati invitati a rispondere a dei questionari sull’impiego di questi dispositivi. Lo scopo era capire quanto fosse diffusa l’abitudine di stare sempre al telefono. E quanto fosse effettiva la dipendenza da internet.

4 ore al giorno al telefono

Dall’analisi dei risultati, è emerso che l’utilizzo dei cellulari di ultima generazione è sempre più comune. In media, i partecipanti allo studio stanno al telefono per quattro ore al giorno. La categoria più ossessionata dagli smartphone è rappresentata dai ragazzini: rispetto all’anno precedente la percentuale di “adepti” a questi strumenti è raddoppiata, arrivando al 25%. Ed è decisamente superiore a quella rilevata dal municipio di Seul, secondo cui gli adolescenti dipendenti sono il 16%.

Uno su quattro a rischio

Secondo gli autori un quarto degli adolescenti rischia una vera e propria dipendenza da smartphone, con un utilizzo che può arrivare anche alle cinque ore e mezza al giorno. Del resto, fra messaggini via WhatsApp, profilo Facebook da gestire, siti da controllare, videogiochi, la tentazione è davvero forte. Per questo, il problema non va affatto sottovalutato. “Il governo ha già imposto un coprifuoco ai principali giochi on line per impedire che gli under 16 li usino di notte, ora potrebbe estenderlo ai giochi per cellulari, e diffondere app che limitino l’utilizzo degli smartphone, oltre che introdurre l’argomento nelle scuole” si legge nel sito che ha pubblicato lo studio.

Tanti i rischi

I ragazzini che usano molto lo smartphone corrono vari rischi. In primo luogo, possono cadere in uno dei tanti pericoli propri della rete. Inoltre, possono isolarsi, compromettendo la propria vita sociale e anche il rendimento scolastico. Queste difficoltà, spesso, si riflettono su tutta la famiglia. 

 
 
 

In breve

IL RUOLO DEI GENITORI

È importante che mamma e papà non permettano al figlio di usare lo smartphone senza limiti e senza regole. Fin dal momento dell’acquisto devono stabilire dei paletti ferrei, sia per quanto riguarda il tempo da dedicare allo strumento sia per quanto le attività per cui usarlo. 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Cisti del plesso corioideo individuata dall’ecografia: meglio fare altre indagini?

13/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Le cisti del plesso corioideo isolate, ossia non associate ad altre anomalie ecografiche, sono considerate varianti normali, senza effetti sullo sviluppo neurologico o intellettivo del bambino: nella maggior parte dei casi, scompaiono spontaneamente tra la 26ª e la 32ª settimana di gestazione. Quando...  »

Mamma bianca con occhi chiari, papà nero con occhi scuri: che occhi avrà il bambino?

11/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Una coppia formata da un genitore con gli occhi scuri e da un genitore con gli occhi chiari avrà molto più facilmente un bambino con occhi scuri. A meno che gli ascendenti del primo genitore non abbiano occhi chiari, eventualità che per le persone di pelle scura è davvero rara.  »

Iodio: va preso in allattamento dopo una tiroidectomia?

11/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Gianni Bona

Se la terapia sostitutiva che si affronta quando la tiroide viene asportata mantiene i valori relativi al TSH e agli ormoni tiroidei nella norma, non c'è alcun bisogno di assumere un'integrazione di iodio.   »

Fai la tua domanda agli specialisti