Stimolazione elettrica: attenzione ai rischi!

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 09/08/2016 Aggiornato il 09/08/2016

Apprezzata soprattutto dai più pigri, la stimolazione elettrica funziona, ma può essere pericolosa. Ecco perché

Stimolazione elettrica: attenzione ai rischi!

Potrebbe sembrare la soluzione perfetta per chi è pigro e non ha nessuna voglia di andare in palestra. Con la stimolazione elettrica non si fanno sforzi e si tonifica il corpo grazie a una sorta di ginnastica passiva che mette in moto i muscoli proprio come se si facesse attività fisica. Ma pensare che la stimolazione elettrica abbia solo punti a favore non è corretto: un gruppo di ricercatori svizzeri e israeliani, infatti, ha dimostrato che potrebbe aumentare il rischio di problemi come la rabdomiolisi, una patologia in cui le fibre muscolari si rompono rilasciando in circolo sostanze come calcio, acido urico e mioglobina.

Pericolo rabdomiolisi

Il direttore dello Human Performance Lab della Clinica ortopedica Schulthess di Zurigo ha illustrato sulle pagine del British Medical Journal il caso di un ragazzo di vent’anni arrivato in ospedale con grossi dolori muscolari dopo una sessione di “ginnastica” con uno stimolatore elettrico utilizzato su tutto il corpo: la diagnosi è stata rabdomiolisi, risolta per fortuna facilmente in pochi giorni. Poche settimane dopo la televisione israeliana ha mandato in onda un documentario sul possibile rischio di rabdomiolisi a seguito di stimolazione elettrica muscolare.  Nei giorni successivi un nutrito gruppo di persone si è presentato con sintomi simili al Kaplan Medical Center di Rehovot, in Israele, dove lavora il dottor Stephen Malnick che aveva collaborato alla realizzazione del documentario. Due le diagnosi di rabdomiolisi, ma secondo i medici il numero reale di casi potrebbe essere sottostimato perché molti restano senza diagnosi.

Come si riconosce

La rabdomiolisi non è, infatti, un evento così improbabile e non è insolito che si verifichi dopo una stimolazione elettrica: può capitare a seguito di malattie, con l’uso di alcuni farmaci, per colpa di un eccesso di attività fisica, ma anche da danni muscolari diretti dovuti a traumi o, come nel caso della stimolazione, a choc elettrici. I sintomi sono affaticamento, dolore muscolare e presenza di urine scure per via dell’aumento della mioglobina in circolo. Si può curare abbastanza facilmente, aumentando molto l’idratazione per consentire lo smaltimento della mioglobina senza danni renali, ma è ovviamente importante prevenirla.

Meglio con l’ok del medico

La stimolazione elettrica transcutanea si sta diffondendo come forma di esercizio fisico alternativo alla palestra, ma non esistono a oggi prove scientifiche di sicurezza ed efficacia che ne giustifichino l’uso. Proprio per questo il ministero della Salute israeliano ha emesso una raccomandazione per evitare che venga utilizzata nelle palestre senza supervisione di un medico.

 

 

 
 
 

In brevE

SCONSIGLIATA AGLI OBESI

Come sottolinea l’Università di Granada, la stimolazione elettrica potrebbe diventare un alibi per non andare in palestra: soprattutto le persone obese devono rendersi conto che fare attività fisica con regolarità è l’unica soluzione per risvegliare il metabolismo e bruciare di più.

 

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