Depressione post partum: si cambia!

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 12/05/2015 Aggiornato il 12/05/2015

Nuovi screening permetteranno di prevenire e trattare la depressione post partum in modo più efficace

Depressione post partum: si cambia!

La depressione post partum è un argomento rimasto nell’angolo per molti anni, ma oggi è diventato un tema quanto mai discusso poiché riconosciuto come fisiologica condizione femminile. Proprio per questo, la scienza e la medicina stanno compiendo progressi incredibili al fine di migliorare la salute fisica e mentale delle neomamme, aumentandone il benessere.

Prevenire e trattare

La depressione post partum è, dunque, comune a quasi tutte le neomamme. Da oggi è possibile trattarla tempestivamente, riducendone i sintomi e addirittura prevenirla. Lo afferma uno studio italiano, Strade (Screening e trattamento precoce della depressione post partum), gestito dal dipartimento di Salute mentale del Cnesps-Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità, insieme al Ccm-Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie del Ministero della Salute. 


Cause ed effetti

Per analizzare al meglio cause ed effetti della depressione post partum, lo studio ha osservato un campione di volontarie per ben sei anni. Le donne coinvolte sono state circa duemila, “reclutate” tra Campobasso, Treviso, Bergamo e Roma. Lo studio ha attraversato una prima fase, svoltasi durante i corsi pre parto, quando sono stati proposti alle future mamme questionari e test di screening sulla depressione post partum. 
Il test utilizzato è stato l’EPDS, Edimburg Postnatal Depression Scale, una sorta di indagine multilivello sulle variazioni di umore della donna, soprattutto quando questo si esprime attraverso sbalzi violenti e coinvolge anche le sfere del sonno, nonché doversi disturbi psicosomatici. In questo caso, le donne risultate “positive” sono state 110. Ciò non significa che queste donne avrebbero sicuramente sofferto di depressione dopo il parto ma che ne sarebbero state particolarmente soggette.

Metodo Milgrom

Che cosa fare, dunque, per prevenire e per monitorare al meglio, tenendoli sotto controllo, i sintomi della depressione post partum? Antonella Gigantesco, coordinatrice del reparto Salute mentale del Cnesps, evidenzia l’efficacia del metodo Milgrom. Si tratta di un intervento con approccio cognitivo-comportamentale di gruppo o anche individuale, che sfrutta le potenzialità dell’auto-mutuo aiuto tra donne, coinvolgendo anche il partner.

Approccio multidisciplinare

Il metodo Milgrom, dunque, pare funzionare poiché ben i due terzi delle mamme “trattate” ha rilevato miglioramenti sia a breve sia a lungo termine. L’approccio è di tipo multidiscplinare, perché coinvolge diverse figure professionali: ginecologi, ostetriche, psicologi, psichiatri…Ciò che conta è non lasciare la donna sola ma metterla al centro e in contatto con le altre donne, oltre che favorire il dialogo con il partner.

 

L

 

lo sapevi che?

Le donne con gravidanze “a rischio” sono più soggette alla depressione post partum. Per questo, gli esperti consigliano di far sempre riferimento ai centri specializzati, già durante la gravidanza. Le donne non devono aver paura di esprimere uno stato di sofferenza normale e fisiologico, anzi. Chiedere aiuto ad altre neomamme e agli specialisti dei reparti di maternità è il primo step per uscirne presto e con il sorriso.

 

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