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Un disturbo comune dopo la gravidanza
Un piccolo colpo di tosse o una semplice risata ed ecco che sei improvvisamente bagnata e ti senti a disagio. L’incontinenza post parto è un disturbo molto comune nelle puerpere, che riguarda in particolar modo chi ha partorito per via naturale, e di solito tende a risolversi da solo nel giro di un mese. Se però il disagio persiste, è opportuno rivolgersi al proprio medico che sarà in grado di dare consigli sulla soluzione più adatta.
I muscoli del pavimento pelvico sono indeboliti
Dopo il parto i muscoli del pavimento pelvico (quelli che si estendono da un capo all’altro del bacino) e del perineo (la zona che va dalla vagina all’ano) sono naturalmente meno tonici di prima, perché nella progressione lungo il canale del parto, la testa del piccolo provoca uno stiramento dei muscoli del pavimento pelvico, un incremento della distanza tra ano e vulva con conseguente perdita di tonicità e di contrattilità. Queste modificazioni determinano una ridotta prestazione muscolare che si può manifestare, in alcuni casi, proprio con l’incontinenza post parto, ma anche con una certa difficoltà nella ripresa dei rapporti sessuali e in rari casi con una caduta verso il basso (prolasso) dell’utero e delle pareti vaginali.
I fattori all’origine del problema
È più facile che l’incontinenza post parto compaia se:
– il parto è stato lungo e il bimbo è rimasto più tempo nel canale del parto perché la muscolatura del bacino viene sottoposta a maggiore stiramento, con la conseguenza di perdere ulteriormente tonicità;
– il bimbo è particolarmente grosso: il passaggio del piccolo sottopone a sforzo maggiore la muscolatura perineale della mamma, aumentando il rischio di un’eventuale futura incontinenza urinaria. Lo stesso vale se la gravidanza è gemellare;
– la donna ha già partorito: durante la prima gravidanza, i muscoli hanno, in genere, ancora una grande elasticità e sopportano meglio la pressione dell’utero e il passaggio del feto al momento del parto. In quelle successive, invece, la muscolatura della zona del bacino viene ulteriormente sollecitata e quindi la situazione può peggiorare.
Come intervenire
Il problema si può risolvere in vari modi, il primo è rappresentato dalla ginnastica: restituendo tono ed elasticità alle strutture muscolari che sostengono il peso degli organi pelvici e addominali. Ciò è possibile con alcuni esercizi di ginnastica, che andrebbero eseguiti già negli ultimi mesi della gravidanza in via preventiva, per mantenere in forma i muscoli che devono sopportare il peso dell’utero e lo stress del parto. Questo tipo di ginnastica è chiamata fisiokinesiterapia. Consiste in esercizi molto semplici che possono essere eseguiti in centri specializzati o a casa.
Gli esercizi devono essere ripetuti frequentemente durante la giornata e per un periodo di molte settimane. Prima di iniziarli occorre svuotare la vescica e ricordarsi di respirare usando il diaframma, inspirando ed espirando lentamente.
Gli esercizi da fare
1. In posizione seduta o eretta, mettere in tensione il perineo e “stringere” usando i muscoli del pavimento pelvico. Ripetere più volte al giorno.
2. Una volta alla settimana, mentre si fa la pipì, cercare di interrompere completamente il flusso di urina.
3. In piedi, gambe leggermente flesse e divaricate, mani appoggiate ai fianchi, dondolare il bacino: inspirare spostando indietro il bacino ed espirare “spingendo” in avanti il bacino, contraendo il muscolo pelvico e gli addominali.
4. In posizione supina con le gambe flesse, contrarre il muscolo interno del bacino; una mano va appoggiata sulla parte bassa dell’addome per controllare l’attività antagonista dei muscoli addominali.