Seconda settimana dopo il parto

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 13/01/2015 Aggiornato il 13/01/2015

Durante le prime settimane dopo il parto l’utero ritorna lentamente alla sua dimensione normale. Questo processo di ridimensionamento causa la contrazione delle pareti uterine, provocando alla mamma dei veri e propri crampi addominali

Parto cesareo: quali regole di igiene bisogna seguire?

Proseguono i morsi uterini e continuano le perdite di sangue

Si tratta di dolori momentanei, che possono, tuttavia, essere più intensi durante l’allattamento, perché viene liberata l’ossitocina che stimola le contrazioni uterine. Se il dolore è particolarmente fastidioso, alla mamma possono essere prescritti degli analgesici leggeri.

Inoltre, la neomamma continua ad avere le lochiazioni, le perdite di sangue dalla vagina. Se per i primi giorni dalla loro comparsa (qualche giorno dopo il parto) esse sono di colore rosso vivo e dal flusso abbondante, in questa fase stanno ormai scomparendo e sono di colore bianco-giallastro. La mamma deve comunque continuare ad indossare gli assorbenti igienici, facendo attenzione all’igiene intima, usando detergenti delicati e neutri.

Episiotomia : il dolore della ferita si riduce

La ferita del taglietto praticato nella zona del perineo (tra la vagina e l’ano), eseguito per facilitare l’uscita del neonato, richiede circa due settimane per rimarginarsi del tutto. Trascorso questo periodo, la neomamma non avverte più forte dolore quando si siede e non ha più quella sensazione di “stiramento” della zona perianale. La ferita va comunque sempre tenuta pulita ed asciutta, osservando un’ attenta igiene intima.

Cesareo: quel senso di intorpidimento

Il taglio cesareo è un’operazione chirurgica a tutti gli effetti e, per tanto, prevede un periodo di convalescenza, durante il quale la ferita all’addome deve cicatrizzarsi. Dopo circa 15 giorni dalla nascita del bebè, la mamma sente sempre meno fastidio alla ferita, anche perché i punti le sono stati già asportati o si sono riassorbiti. Ciò che la neomamma avverte ancora, è un senso di intorpidimento dei muscoli addominali, intorno alla sede della cicatrice. Per alleviare il fastidio si può indossare una guaina o una fascia post-parto e riprendere gradualmente l’attività fisica, come il nuoto o la palestra, per tonificare i muscoli addominali.

Pelle rilassata e addome sporgente

Dopo il parto, la pelle dell’addome non ritorna subito compatta e tesa come lo era prima della gravidanza, bensì rimane molle e rilassata per un po’ di tempo. Dopo aver assecondato la crescita del pancione per nove mesi, durante le prime settimane dopo la nascita del bebè, la cute si rilassa e assume un aspetto “cascante”. Questo perché ha subito un processo di stiramento notevole e con lei anche i muscoli addominali. Inoltre, la neomamma sembra ancora incinta di circa sei mesi, a causa della sporgenza dell’addome. Il motivo di questo gonfiore addominale, risiede nel fatto che l’utero è ancora molto ingrossato e vi è un notevole residuo di liquidi (circa 2 litri), che vengono eliminati con l’urina nel giro di qualche giorno. La sporgenza dell’addome si riduce progressivamente con il ridimensionamento dell’utero.

Le creme per rassodarsi

Per contrastare il rilassamento cutaneo, la mamma può usare alcuni tipi di creme specifiche, da applicare direttamente sulla zona del corpo da tonificare. Esistono dei prodotti mirati che idratano la pelle donandole elasticità e consentono il ricompattamento delle cellule cutanee. Le creme vanno massaggiate lentamente, possibilmente dopo aver fatto il bagno o la doccia, poiché i pori della pelle sono più aperti e ricettivi ai principi attivi dei cosmetici. Oltre alle creme esistono in commercio anche i gel e le fiale: i primi, sono adatti se la cute della mamma è particolarmente delicata, poiché sono rapidi da assorbire e dalla consistenza leggera, le fiale, invece, sono per lo più associate ad una cura d’urto temporanea.

Riprendere l’attività fisica

Sebbene la cura del bebè assorba le giornate della neomamma, togliendole il tempo libero per dedicarsi a se stessa, la donna dovrebbe cercare di ritagliarsi qualche momento per riprendere gradualmente l’attività fisica. È sufficiente, per i primi tempi, fare delle passeggiate all’aria aperta e salire le scale a piedi. Riprendere gradualmente l’attività fisica consente di riattivare i muscoli e di tonificare la zona addominale, donando un senso di benessere alla neomamma. Non bisogna farsi prendere dalla pigrizia, ma non è il caso nemmeno di strafare. Durante le prime settimane dopo il parto il fisico della mamma sta piano piano ritornando alla normalità e la neomamma ha bisogno ancora di riposare.

Una curiosità/Quanto è calato il peso rispetto a prima del parto?

Già al momento del parto il peso della mamma cala di circa 6 kg. Questa diminuzione piuttosto drastica è dovuta all’espulsione del bambino, della placenta e del liquido amniotico in essa contenuto. Inoltre, nei primi giorni successivi alla nascita del bebè si assiste ad un’ulteriore diminuzione del peso corporeo, dovuta al ridimensionamento dell’utero e all’espulsione del residuo di liquidi con l’urina. Deve trascorrere un po’ di tempo prima che la mamma ritorni alla linea che aveva prima della gravidanza. Ciò dipende anche da quanti chili ha preso durante i nove mesi. In genere, la mamma non dovrebbe ingrassare più di 12 chili durante la gestazione: in questo modo dopo circa due mesi dal parto, la mamma dovrebbe ritornare al suo peso precedente alla gravidanza, senza particolari diete.

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