Diabete e pesticidi, la relazione c’è!

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 09/11/2015 Aggiornato il 09/11/2015

Il diabete è in crescita in tutto il mondo e tra le cause potrebbero esserci anche i pesticidi. Sarebbero in grado di alterare alcune vie coinvolte nel metabolismo glucidico

Diabete e pesticidi, la relazione c’è!

Che i pesticidi non fossero così salutari al nostro organismo è risaputo da diversi anni. Ora però un recente studio britannico dimostrerebbe che alcune tipologie di pesticidi causerebbero anche il diabete, una malattia metabolica ritenuta ormai quasi un epidemia dalle autorità sanitarie mondiali.

Rischio aumentato del 60%

L’esposizione a questi prodotti chimici che inquinano l’ambiente sarebbe associata a un aumento di oltre il 60% del rischio di sviluppare il diabete. A sostenerlo è lo studio presentato all’ultimo congresso europeo di diabetologia a Stoccolma che ha previsto una meta analisi di 21 lavori differenti. Si tratta di un risultato che, se confermato da altri studi, potrà aiutare a conoscere di più la patologia, diventata incontrollabile perché sempre più frequente.

Oltre 67mila persone coinvolte

La ricerca consisteva nell’analizzare l’esposizione ai pesticidi, rilevandone la presenza nelle urine e nel sangue dei soggetti esaminati. Il risultato è stato che il rischio di manifestare il diabete aumentava del 61% nei soggetti esposti agli inquinanti chimici. L’esposizione ai vari pesticidi aumenta i rischio di ammalarsi, indipendentemente dall’entità dell’esposizione, ma varierebbe la percentuale di rischio in base al tipo di pesticida. Alcuni risulterebbero più a rischio di altri.

Attenzione ai Poc (Persistent organic pollutants)

I pesticidi analizzati, e incriminati, sono i pesticidi inquinanti organici persistenti (Poc), cosiddetti perché non si biodegradano e dunque si accumulano nell’ambiente. Non sono più ammessi in molti Paesi, ma ancora utilizzati in altri. L’esposizione ai Poc (tra questi Ddt, Dde, Chlordane, Oxylchlordane, Heptacloro e Hcb) dipende dalla circolazione di alimenti coltivati in Paesi dove alcuni di questi pesticidi sono ancora utilizzati. Il rischio potrebbe essere ridotto solo bandendoli a livello mondiale.

Cause ancora sconosciute

L’origine del diabete, infatti, non è ancora del tutto conosciuta, anche se sempre più si evidenzia quanto il suo sviluppo sia a metà tra i fattori ambientali e genetici. Ad oggi era noto che gli inquinanti ambientali interferissero con tiroide, ovaie e testicoli, mentre questo studio documenterebbe anche il rischio di provocare il diabete.

VUOI SAPERE COME ELIMINARE I PESTICIDI DA FRUTTA E VERDURA? LEGGI QUI

 

 

 
 
 

In breve

PIÙ RISCHI PER LE FUTURE MAMME

Se all’esposizione ai pesticidi sono le donne in gravidanza, soprattutto nei primi 3 mesi di attesa, si “quadruplicherebbe” il rischio di diabete gestazionale. È il risultato di un altro studio, greco questa volta, sempre presentato a Stoccolma. 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Integrazione di progesterone dopo la 12^ settimana: è pericoloso sospenderla?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel secondo trimestre la placenta provvede abbondantemente a produrre gli ormoni utili alla gravidanza, quindi non sono più necessari apporti esterni.   »

Pianto poco vigoroso alla nascita: c’è da preoccuparsi?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Antonella Di Stefano

Se il neonato si attacca al seno con vigore e dai controlli effettuati alla nascita e nelle settimane successive non emerge nulla di anomalo, non è opportuno attribuire una valenza importante al fatto che subito dopo il parto il suo pianto sia stato flebile.   »

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Fai la tua domanda agli specialisti