Attenzione alle ragadi durante l’allattamento

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 20/01/2015 Aggiornato il 27/01/2015

Si tratta di dolorosi taglietti attorno al capezzolo causati quasi sempre da uno scorretto ancoraggio del bebè al seno. Vanno curate, perché possono provocare la mastite

Attenzione alle ragadi durante l’allattamento

Si formano in conseguenza della suzione del bambino durante l’allattamento: se il neonato succhia in modo scorretto, afferrando solo la punta del capezzolo, provoca piccoli traumi all’areola. Inoltre, l’eccessiva umidità della zona, dovuta alla presenza della saliva del piccolo e le frequenti secrezioni di latte non asciugate possono provocare la macerazione della pelle e favorire la formazione dei tagli. Anche l’aumento di volume del seno sottopone la pelle della mammella a una notevole tensione e può favorire la rottura della cute. Le ragadi possono guarire da sole nel giro di pochi giorni. Per accelerarne la guarigione, si possono applicare, dopo ogni poppata, creme cicatrizzanti che non sempre vanno rimosse prima della poppata. Eventuali istruzioni in merito vengono fornite al momento della prescrizione. La cura va continuata per 3-4 giorni. Le ragadi non vanno trascurate perché si infettano facilmente.

L’importanza della prevenzione

Anche nel caso delle ragadi, è importante pensare a una corretta prevenzione che può iniziare già in gravidanza. Dal quinto-sesto mese circa di gestazione è utile prendersi cura dei propri capezzoli. Esistono semplici tecniche di “ginnastica del capezzolo” che possono essere d’aiuto nella preparazione del seno: si tratta dell’applicazione di oli o creme specifiche per rendere la pelle più elastica. Durante i corsi di preparazione alla nascita, in genere, l’ostetrica affronta questi argomenti con le donne del gruppo. Dopo il parto è importante attaccare il bambino precocemente e in modo “corretto”. Anche per questo è importante ricevere un aiuto dal personale di assistenza. Una volta impostata la poppata si può continuare l’allattamento seguendo i ritmi propri e del bambino. È meglio, a ogni poppata, proporre al bambino i due seni. Se invece si prova dolore a uno dei capezzoli, è bene offrire al bambino il seno non dolente. La pelle va tenuta pulita, asciutta e idratata con creme specifiche. Il seno andrebbe lasciato il più possibile scoperto, perché l’aria asciuga e rende più resistenti i tessuti.

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