Dermatite atopica: come affrontarla nel bambino piccolo

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 12/11/2015 Aggiornato il 12/11/2015

La dermatite atopica colpisce 3 bimbi su 10 nel primo anno di vita . Facciamo il punto con gli esperti per capirne sintomi, cause e cure. E apprendere tutti gli accorgimenti per aiutare i piccoli malati a vivere meglio

Dermatite atopica: come affrontarla nel bambino piccolo

Chi pensa che si tratti di una malattia soprattutto dei bambini più grandicelli si sbaglia. La dermatite atopica, infatti, può colpire anche i bambini molto piccoli. Secondo le stime della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (Siaip), presentate nel corso Congresso Nazionale che si è svolto recentemente a Roma, nel primo anno di vita questa malattia della pelle riguarderebbe addirittura tre bimbi su dieci.

Una malattia della pelle

La dermatite atopica è una malattia infiammatoria non contagiosa della pelle molto frequente in età pediatrica: si manifesta, infatti, in circa un bambino su cinque. In genere, alterna fasi di riacutizzazione con fasi di miglioramento. Nel 90% dei casi, però, si risolve entro la fine dell’adolescenza.

Ha origine allergica

Questa forma di dermatite è stata inclusa tra le malattie atopiche, cioè le malattie di tipo allergico. In effetti, spesso colpisce chi soffre anche di asma e raffreddore allergico ed è strettamente connessa alla presenza di allergie nella persona e nei suoi famigliari. In particolare, all’allergia agli acari (70-80% dei casi).

Favorita da smog ed ereditarietà

Fra i fattori di rischio per la dermatite atopica ci sono anche l’ereditarietà, il contatto con sostanze irritanti, lo stress e gli episodi infettivi. Inoltre, è probabile che l’aumento degli agenti inquinanti e degli allergeni e la diminuzione dell’allattamento al seno, due fenomeni che si sono registrati negli ultimi decenni, abbiano avuto un ruolo importante nella diffusione crescente della malattia.

Cute secca e prurito intenso

La dermatite atopica si manifesta in maniera molto caratteristica: la pelle della zona, interessata, infatti, diventa particolarmente secca, arrossata e ispessita. Il bambino, inoltre, avverte un prurito solitamente intenso che lo spinge a grattarsi in continuazione, con importanti ripercussioni sulla qualità del sonno.

Nella fase acuta compaiono lesioni

In fase acuta, si formano anche piccole vescicole che tendono a rompersi lasciando il posto a crosticine. “Durante i primi mesi di vita, le lesioni sono localizzate in modo particolare sul viso, soprattutto su fronte, guance, mento. Nei bambini più grandi e negli adolescenti le lesioni si concentrano soprattutto nel cavo del gomito e del ginocchio, così come sul dorso delle mani e dei piedi” ha spiegato all’Ansa Roberto Bernardini, presidente della Siaip.

Sì a immunomodulatori ed emollienti

Come si cura la malattia? Nei bambini più grandicelli, su prescrizione del medico, può essere utile applicare creme e unguenti antinfiammatori, come i cortisonici e gli immunomodulatori. È essenziale, poi, evitare di lavare il piccolo con prodotti aggressivi, preferendo quelli più delicati e privi di conservanti e profumi. Esistono anche detergenti studiati apposta per chi soffre di dermatite. Dopo la detersione, stendere emollienti specifici sulla pelle ancora umida, che hanno la funzione di preservare l’integrità della barriera cutanea.

 

 

 
 
 

In breve

COME VESTIRE I BAMBINI

Per migliorare la dermatite atopica è bene far indossare al piccolo indumenti di cotone in tessuti dai colori chiari. Meglio, invece, evitare la lana e i tessuti sintetici che non solo irritano la pelle, ma aumentano anche la sudorazione, peggiorando il problema.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Si può dare l’acqua ai piccolissimi?

22/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Ad allattamento ben avviato, quindi più o meno dopo le prime settimane di vita, se ragionevolmente si ritiene che il bebè possa avere sete (o se si notano segni di disidratazione, come il pannolino asciutto per molte ore) gli si possono offrire piccole quantità d'acqua. Se fa numerose poppate nell'arco...  »

Coppia con bisnonni in comune: ci sono rischi per i figli?

22/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Il grado di parentela dovuto a bisnonni in comune non aumenta la probabilità di concepire figli con malattie ereditarie. A meno che vi siano persone malate o disabili tra i consanguinei in comune,   »

Dopo 4 maschietti arriverà la bambina?

16/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina.   »

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti