Il Laboratorio Prima Infanzia dell’Università di Milano Bicocca si occupa di analizzare la mente dei bimbi piccoli, fin dai primi mesi di vita, quando anche solo interpretare il loro pianto a volte sembra un’impresa difficilissima agli occhi dei genitori. Ecco che cosa ha scoperto.
Un percorso sempre più tecnologico
Il viaggio nella mente dei bambini è iniziato negli anni ‘60, avvalendosi di strumenti che nel tempo sono diventati sempre più tecnologici e raffinati. Lungo questo percorso i ricercatori hanno fatto scoperte molto interessanti, che stanno aiutando a far luce su molti meccanismi cerebrali che si attivano nei primi mesi di vita e sulle capacità cognitive dei più piccoli. Non solo. “L’obiettivo è ottenere un campione rappresentativo sulle risposte tipiche, da usare per confrontarle con quelle di bambini a rischio di sviluppo problematico” ha spiegato Viola Macchi Cassia, responsabile del laboratorio.
Le scoperte più significative
Fra i risultati più interessanti c’è quello relativo ai neuroni specchio. Grazie ad alcune indagini, come l’elettromiografia, gli esperti hanno visto che anche nei bambini sono presenti i cosiddetti “neuroni specchio”, cellule nervose che portano a imitare le emozioni e i comportamenti degli altri. In particolare, è emerso che l’osservazione di azioni compiute da altri attiva nei bebè il sistema motorio. Grazie ad alcuni studi sulla conduttanza cutanea, invece, si è osservato che anche i neonati di tre-quattro mesi sono in grado di “analizzare” i volti delle persone che li osservano, attribuendo loro un significato, anche se inconsapevolmente.