Mente dei bimbi: ecco come funziona a pochi mesi

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 18/09/2018 Aggiornato il 20/09/2018

Capire cosa e come pensino i bebè prima ancora che riescano a parlare ed esprimersi? Non è impossibile...

Mente dei bimbi: ecco come funziona a pochi mesi

 Il Laboratorio Prima Infanzia dell’Università di Milano Bicocca si occupa di analizzare la mente dei bimbi piccoli, fin dai primi mesi di vita, quando anche solo interpretare il loro pianto a volte sembra un’impresa difficilissima agli occhi dei genitori.  Ecco che cosa ha scoperto.

Un percorso sempre più tecnologico

Il viaggio nella mente dei bambini è iniziato negli anni ‘60, avvalendosi di strumenti che nel tempo sono diventati sempre più tecnologici e raffinati. Lungo questo percorso i ricercatori hanno fatto scoperte molto interessanti, che stanno aiutando a far luce su molti meccanismi cerebrali che si attivano nei primi mesi di vita e sulle capacità cognitive dei più piccoli. Non solo. “L’obiettivo è ottenere un campione rappresentativo sulle risposte tipiche, da usare per confrontarle con quelle di bambini a rischio di sviluppo problematico” ha spiegato Viola Macchi Cassia, responsabile del laboratorio.

Le scoperte più significative

Fra i risultati più interessanti c’è quello relativo ai neuroni specchio. Grazie ad alcune indagini, come l’elettromiografia, gli esperti hanno visto che anche nei bambini sono presenti i cosiddetti “neuroni specchio”, cellule nervose che portano a imitare le emozioni e i comportamenti degli altri. In particolare, è emerso che l’osservazione di azioni compiute da altri attiva nei bebè il sistema motorio. Grazie ad alcuni studi sulla conduttanza cutanea, invece, si è osservato che anche i neonati di tre-quattro mesi sono in grado di “analizzare” i volti delle persone che li osservano, attribuendo loro un significato, anche se inconsapevolmente.

 

 

 
 
 

In breve

SERVONO VOLONTARI

Il Laboratorio che studia la mente dei bambini conta moltissimo sulla partecipazione volontaria delle famiglie. Per questo, ogni mese scrive ai nuovi nati e ai loro genitori per invitarli a partecipare agli studi.

 

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