Calcolo BMI

Calcolatore BMI e Indice Massa Corporea

Calcolatore BMI

Utilizza il calcolatore di Bimbi Sani e Belli, qui sopra, per conoscere BMI indice della massa corporea del tuo bambino:
  • inserisci il peso (in chilogrammi);
  • inserisci la lunghezza del femore (in millimetri);
  • clicca il tasto “Calcola l’indice di massa corporea”;
  • il sistema ti mostrerà il risultato.

Indice di massa corporea (BMI): come si calcola

L’indice di massa corporea, spesso definito solo con la sigla BMI dalle iniziali della definizione inglese body mass index è il parametro che si utilizza in ambito medico per stabilire se il peso corporeo è nella norma, oppure al di sotto di quello ideale o, ancora, se si è in presenza di una condizione di sovrappeso più o meno importante.
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Si ottiene dividendo il peso in chili per il quadrato dell’altezza. Per esempio, una donna che pesa 62 chilogrammi ed è alta 1,70 metri ha un indice di massa corporea pari a 21,45 (62:2,89=21,45).
Il BMI si utilizza per gli adulti di entrambi i generi e per i bambini. Non ha valore per le donne in gravidanza e per gli atleti.
Nel caso dei bambini, il BMI va valutato in base alle specifiche curve di crescita riportate più avanti, elaborate dalla SIEDP, la Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica, o visitabili al questo link

I parametri BMI di riferimento per gli adulti

  • BMI inferiore o uguale a 25 (donne) e a 26 (uomini) = peso nella norma;
  • BMI compreso tra 26 e 30 (uomini e donne) = sovrappeso;
  • BMI compreso tra 30 e 36 (uomini e donne) = obesità;
  • BMI superiore a 36 (donne e uomini) = obesità grave.
Questo metodo di valutazione non è applicabile alle donne in gravidanza, ai bambini e agli atleti.

Tabelle di riferimento per l’interpretazione del BMI nei bimbi

Nella tabella che segue sono indicati i valori massimi oltre i quali è presente una condizione di sovrappeso o, peggio, di obesità, a partire dai due anni di età nel bambino. In presenza di valori al di sopra della norma è d’obbligo discutere con il pediatra un diverso stile di vita che comprenda anche un nuovo regime alimentare da proporre al bambino per contenere l’incremento del peso.
Sovrappeso
Obesità
Età (anni)
Maschi
Femmine
Maschi
Femmine
2
18.41
18.02
20.09
19.81
2.5
18.13
17.76
19.80
19.55
3
17.89
17.56
19.57
19.36
3.5
17.69
17.40
19.39
19.23
4
17.55
17.28
19.29
19.15
4.5
17.47
17.19
19.26
19.12
5
17.42
17.15
19.30
19.17
5.5
17.45
17.20
19.47
19.34
6
17.55
17.34
19.78
19.65
6.5
17.71
17.53
20.23
20.08
7
17.92
17.75
20.63
20.51
7.5
18.16
18.03
21.09
21.01
8
18.44
18.35
21.60
21.57
8.5
18.76
18.69
22.17
22.18
9
19.10
19.07
22.77
22.81
9.5
19.46
19.45
23.39
23.46
10
19.84
19.86
24.00
24.11
10.5
20.20
20.29
24.57
24.77
11
20.55
20.74
25.10
25.42
11.5
20.89
21.20
25.58
26.05
12
21.22
21.68
26.02
26.67
12.5
21.56
22.14
26.43
27.24
13
21.91
22.58
26.84
27.76
13.5
22.27
22.98
27.25
28.20
14
22.62
23.34
27.63
28.57
14.5
22.96
23.66
27.98
28.87
15
23.29
23.94
28.30
29.11
15.5
23.60
24.17
28.60
29.29
16
23.90
24.37
28.88
29.43
16.5
24.19
24.54
29.14
29.56
17
24.46
24.70
29.41
29.69
17.5
24.73
24.85
29.70
29.84
18
25
25
30
30

Perché no?

Il BMI non è un parametro utilizzabile per gli atleti in quanto tiene conto del peso corporeo ma non fa differenza tra quota muscolare e quota adiposa.
I muscoli pesano più del grasso quindi un atleta che ha una massa muscolare molto più significativa di quanto non sia quella di una persona che non pratica sport agonistico tende ad avere un BMI alto pur non avendo alcun problema di sovrappeso e, quindi, non avendo la necessità di mettersi a dieta.
Per quanto riguarda invece le donne in gravidanza, il loro aumento di peso è fisiologico, quindi l’incremento del BMI che ne consegue naturalmente non è indicativo di un’anomalia. Solo a partire da 40 giorni dopo il parto si può ricominciare a calcolarlo.

Il rapido (e approssimativo) metodo della plica di grasso addominale

C’è un metodo semplicissimo, non di certo preciso, ma comunque utile per avere un’idea approssimativa di quanto si è in sovrappeso e, di conseguenza, di quanti chili sia necessario diminuire per raggiungere il peso ideale.
Consiste nell’afferrare con le dita a pinza la plica addominale per poi misurarla verticalmente con le dita (dall’indice al mignolo) dell’altra mano poste orizzontalmente: ogni dito corrisponde a due chili in più, quindi se la plica ha una lunghezza in verticale di 4 dita significa che per raggiungere il proprio peso forma bisognerebbe perdere circa 8 chili.
Una plica che misura meno di un dito indice messo in verticale segnala un peso perfetto.

Per i bambini si usano le tabelle in percentili

I pediatri in genere controllano le curve di crescita del bambino riferendosi alle tabelle dei percentili, che permettono di mettere a confronto il peso e l’altezza del singolo bambino con quelli di un numero elevato di suoi coetanei.
Le tabelle (dette anche diagrammi percentili) sono realizzate partendo dall’osservazione del peso e dell’altezza di gruppi di bambini della stessa età.
Per fare un esempio, per ricavare i percentili relativi all’altezza di un bambino di due anni si misurano tanti bambini della stessa età e poi si valuta la distribuzione dei valori tra i partecipanti.
Il primo centile raggruppa i bambini più bassi, l’ultimo i più alti. Un bimbo che ha una statura corrispondente al 70° centile ha il 30 per cento dei coetanei più alti di lui e il 70 per cento dei coetanei più bassi di lui. Il principio è statistico.
I limiti di normalità sono compresi tra il 3° e il 97° centile. L’eventuale uscita da questi limiti, sia in più sia in meno, richiede un approfondimento perché potrebbe esprimere la presenza di un problema.

Da sapere

Nei primi anni di vita quello che conta più di tutto è che la crescita avvenga senza arrestarsi e senza che si creino importanti sproporzioni tra peso e lunghezza.
Si parla di lunghezza fino a circa l’anno di vita, mentre si parla di statura dal momento in cui il bambino può essere misurato in piedi (circa a 12 mesi di vita).
Testo a cura di Laura de Laurentiis e consulenza scientifica del  professor Gianni Bona, specialista in pediatria, primario emerito dell’azienda ospedaliera universitaria Maggiore della Carità di Novara. Ultima revisione del testo in data 31/07/2019.
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