Villocentesi: un esame per escludere alcune anomalie del feto

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 31/10/2013 Aggiornato il 31/10/2013

La villocentesi individua la presenza di certe anomalie del feto, ma comporta un margine di rischio. È pertanto indicata dopo i 35 anni 

Villocentesi: un esame per escludere alcune anomalie del feto

Sono sempre di più le future mamme che, per vivere con serenità i mesi della gravidanza, si sottopongono ad esami di diagnosi prenatale quali la villocentesi e l’amniocentesi. Sono, entrambe, esami invasivi, che comportano un certo margine di rischio e, per questo motivo, sono consigliate alle donne che hanno superato i 35 anni. La villocentesi è un’indagine invasiva destinata alla ricerca di anomalie dei cromosomi e di malattie familiari genetiche note, incompatibili con la vita (come la distrofia muscolare, malattia invalidante caratterizzata da atrofia del tessuto muscolare). Consiste nel prelevare frammenti di villi coriali, protuberanze di tessuto della placenta, la struttura che nutre e ossigena il feto, che vengono poi inviati al laboratorio per l’analisi dei cromosomi.

Quando è indicata

La villocentesi è indicata per verificare che i cromosomi abbiano una struttura e un numero normali e analizzare il Dna (sostanza di cui sono composti i cromosomi), e quindi escludere malattie quali:

– le trisomie 18 e 13 (nelle coppia di cromosomi indicate nell’ovulo materno come n. 18 e n. 13 c’è un cromosoma aggiuntivo), che identificano un elevato rischio di aborto o di handicap fisici e/o mentali;

– la trisomia 21 (meglio nota come sindrome di Down;

– la distrofia muscolare (malattia invalidante caratterizzata da riduzione del tessuto muscolare);

– la fibrosi cistica o mucoviscidosi, malattia ereditaria che impedisce all’intestino di assorbire grassi e altre sostanze nutritive;

– più in generale, le malattie ereditarie.

L’esame è indicato per quelle gestanti che hanno un rischio aumentato di anomalie dei cromosomi per via dell’età (perché ovviamente anche gli ovociti, e cioè le cellule uovo non fecondate, invecchiano), e per le donne che hanno figli o familiari affetti da malattie cromosomiche  o malattie genetiche.

Come si esegue

La villocentesi va eseguita tra la 10ª e la 13ª settimana di gravidanza in regime ambulatoriale, dura circa 10 minuti e viene effettuata senza anestesia. La tecnica più usata e meno rischiosa è quella per via addominale. In pratica, la futura mamma è sdraiata su un lettino con la pancia scoperta che il medico, dopo aver disinfettato, ricopre con un telo sterile. L’esame viene eseguito sotto stretto controllo ecografico per mezzo di una sonda, collegata all’ecografo, che viene appoggiata sulla pancia, al fine di individuare la posizione e lo spessore della placenta e la sede esatta in cui effettuare il prelievo. Questa sonda è rivestita con un particolare adattatore nel quale viene introdotto un primo ago che funge da “guida” e che viene inserito nel punto esatto dove s’intende prelevare i villi. A questo punto si toglie e si inserisce un secondo ago per effettuare il prelievo di circa 10-15 milligrammi di villi. Il materiale prelevato viene raccolto in apposite provette sterili e inviato al laboratorio che, attraverso particolari procedure, identificherà il cariotipo, cioè l’insieme di tutti i cromosomi. Dopo circa un’ora dal prelievo viene controllata l’attività cardiaca del feto e la futura mamma viene inviata a casa con la raccomandazione di stare un giorno a riposo. La percentuale di falsi positivi o falsi negativi è molto bassa.

 

In breve

I test di screening

In alternativa alla villocentesi e in assenza di fattori di rischio, si possono eseguire i test di screening: si tratta di esami non invasivi che calcolano la percentuale di rischio di anomalie cromosomiche.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dopo 4 maschietti arriverà la bambina?

16/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina.   »

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti