Fascia porta bebè, quale scegliere? I consigli degli esperti

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 22/05/2023 Aggiornato il 22/05/2023

Sul mercato esistono molti modelli, ma non sempre è facile sapere come scegliere la fascia porta bebè. Scopriamo quale è adatta al nostro bambino.

Fascia porta bebè, quale scegliere? I consigli degli esperti

La fascia porta bebè è un accessorio che le mamme stanno riscoprendo sempre più spesso. Infatti permette di tenere il bimbo accanto al proprio corpo, in modo sicuro e comodo. Ma quale scegliere? E quando iniziare a usarla con il bambino? In commercio esistono diversi modelli di fascia porta bebè: ecco come orientarsi con l’aiuto dell’esperta.

Da che età si può usare la fascia porta bebè?

“Si può iniziare a utilizzare la fascia porta bebè con il proprio bambino già dai primi giorni di vita, perché mantiene il piccolo in una posizione che lo conforta e gli dà sicurezza” spiega Silvana Parisi, puericultrice e psicomotricista a Novara. “Infatti il neonato si trova in una posizione raccolta e semi sdraiata, a contatto con il corpo materno. Il tepore, il profumo della mamma, il lieve dondolio durante la camminata costituiscono una sorta di prolungamento della gravidanza. Inoltre, la postura all’interno della fascia è con le gambine divaricate, quindi molto adatta per la salute dell’articolazione dell’anca”.

Quale tipo di fascia è bene adottare nelle prime settimane di vita?

Secondo la puericultrice Silvana Parisi, è più adatta la fascia elasticizzata, perché più avvolgente e semplice da indossare. Inoltre mantiene il piccolo ben ancorato al corpo materno e sostiene il peso del bambino fino ai 6-7 chili.

Vari tipi di tessuto per la fascia porta bebè

La fascia elasticizzata è solitamente costituita in fibra di cotone ed è quella spesso consigliata soprattutto se il bambino viene al mondo nei mesi freddi. In commercio esistono anche modelli di fascia porta bebè rigidi o semi rigidi, in fibra di canapa o bambù. Possono essere più adatti ai mesi estivi, ma solo se il bambino è già più grandicello (dai due mesi in su) e non ha avuto problemi di prematurità. È meglio evitare i tessuti delicati come lana, seta, cachemire che possono essere difficili da lavare e non garantiscono un adeguato supporto al bambino.
Una sicurezza in più è la presenza del marchio OEKO-TEX®, certificazione internazionale della qualità delle materie prime rilasciata dall‘Associazione Internazionale per la Ricerca e il Controllo nel Settore dell’Ecologia Tessile. Si riferisce specificamente al settore tessile e, attraverso criteri molto rigidi, garantisce la totale assenza di sostanze tossiche per la pelle.

Come indossare la fascia porta bebè

Ecco in breve come è possibile imparare a utilizzare la fascia porta bebè.

  • Prendere la fascia e cercare il centro, solitamente indicato con l’etichetta o un altro segno. Drappeggiarla per i tre quarti in senso verticale e avvolgerla attorno alla propria vita, incrociandola dietro la schiena all’altezza dei lombi;
  • Cercare gli orli, assicurandosi che il tessuto sia ben steso e non si sia arrotolato e appoggiare ciascun lembo sulla rispettiva spalla, drappeggiandolo;
  • Far passare entrambi i lembi, incrociandoli sul petto, al di sotto dello strato di fascia che passa in vita;
  • Portarli dietro la schiena e fare un doppio nodo all’altezza delle reni.

A questo punto la fascia è pronta per ospitare il bimbo.

Come introdurre il bambino nella fascia porta bebè

Il passaggio successivo, altrettanto importante, è come sistemare il bimbo all’interno della fascia in modo corretto, sul petto, la posizione più adatta nei primi mesi di vita.

  • Introducendo entrambe le mani nei lembi all’altezza del petto, allontanarli un po’ creando uno spazio per il bimbo;
  • Prendere il piccolo in braccio in posizione fetale, sorreggendo con attenzione la testolina con il palmo della mano;
  • Far scivolare una gambina all’interno di un lembo, quindi l’altra gamba dall’altro lato. È importante non forzare gli arti del bambino, ma intervenire soprattutto sul tessuto della fascia;
  • Far scendere delicatamente il piccolo fino a sistemarlo ben seduto al di sopra dei due lembi. Questi vanno tirati in su, fino a sorreggere e proteggere la testolina;
  • Far passare le gambine, delicatamente, al di sotto della porzione di tessuto drappeggiato in vita, assicurandosi che siano correttamente divaricate;
  • Sollevare il lembo drappeggiato per proteggere la testa del piccolo e abbassare i lembi in vita per coprire bene i piedini.

I vantaggi della fascia porta bebè

“Oltre a rispettare la naturale divaricatura delle gambe, la fascia porta bebè risponde alle esigenze di sicurezza e di comodità del piccolo” continua Silvana Parisi. Questo dispositivo infatti:

  • rispetta la naturale curvatura a C che ha la schiena del neonato nei primi mesi;
  • garantisce un buon equilibrio tra il baricentro della mamma e il peso del bambino, assicurando stabilità;
  • mantiene le ginocchia del bimbo a un’altezza maggiore rispetto al sederino, come avveniva nel ventre materno;
  • rispetta la cosiddetta “altezza bacio”, perché la mamma riesce a baciare il capo del bebè piegando lievemente il capo;
  • mantiene il viso del neonato scoperto e in vista, in modo che chi lo porta possa controllarne le espressioni, la respirazione, le reazioni;
  • permette alla mamma maggiore libertà nei movimenti, per esempio se ha altri bimbi ancora piccoli da gestire.

Fascia neonato e marsupio: che differenza c’è?

Quando il bambino cresce e la sua muscolatura diviene più tonica e robusta, il piccolo è in grado di tenere sollevata la testa, facendo leva sui muscoli del collo. Questo avviene verso i 4-5 mesi, soprattutto se il bambino riceve adeguati stimoli motori come il Tummy Time. Può essere allora il momento di passare al marsupio, che lascia il piccolo più libero nei movimenti di braccia e gambe e gli permette di girare la testolina, in una migliore interazione con il mondo esterno. Il marsupio è una sorta di “sacca” in tessuto più robusto e resistente, con due bretelle da far passare dietro le spalle e una cintura che va allacciata in vita per una maggiore stabilità. Può reggere il peso del piccolo durante la crescita, dopo i 7-8 chili di peso, quando la fascia porta bebè può non essere più sufficiente.

L’importanza del movimento spontaneo

Anche in questo caso la posizione corretta è viso a viso: è vero che il bambino può vedere il mondo se portato rivolto in avanti, ma il tessuto robusto del marsupio può comprimere i genitali e creare disagio al piccolo. Essenziale, secondo l’esperta, è alternare l’uso di fascia porta bebè e marsupio con il movimento libero: “I bambini hanno sicuramente bisogno di contatto e protezione, ma è altrettanto importante permettere loro di fare esperienza del proprio corpo e delle proprie capacità attraverso il movimento spontaneo” raccomanda Silvana Parisi. “Per questa ragione, è bene lasciarlo su una superficie sicura, come la culla o il tappeto gioco, perché possa sgambettare, portare alla bocca mani e piedini, cercare di trascinarsi e di rotolare”. Anche questo fa parte del corretto sviluppo psicofisico del bimbo.

Foto di Luca Luperto da Pexels

 
 
 

In breve

La fascia porta bebè in tessuto morbido elasticizzato è avvolgente e protettiva, adatta fin dai primi giorni di vita. Quando il piccolo cresce si può scegliere un materiale più robusto, sempre atossico perché a contatto con la pelle del bambino. Il marsupio va bene quando il bimbo è in grado di tenere la testolina sollevata

 

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