A inizio gravidanza è facile avvertire dei fastidi o anche lievi dolori pelvici (a volte simili a piccoli crampi come di ciclo mestruale in arrivo) che potrebbero anche avere un'origine intestinale. »
Il rischio di placenta accreta (cioè adesa all'utero in maniera così eccessiva da arrivare ad ancorarsi allo strato muscolare della parete uterina, da cui in condizioni normali è separata) si pone in particolare quando una gravidanza si instaura dopo un intervento all'utero, incluso il cesareo. »
Il riposo è essenziale quando la cervice tende ad appiattirsi molto prima del termine della gravidanza, per cui è indispensabile che la futura mamma si faccia aiutare sia per le faccende domestiche sia per l'accudimento degli eventuali altri bambini. »
In vista di una seconda gravidanza, si può senza dubbio assumere l'acido folico (e continuare a prenderlo almeno fino al termine del primo trimestre) nonché si può continuare ad allattare. Inoltre, a gravidanza iniziata l'allattamento può proseguire fino al parto e anche oltre: l'eventualità di allattare... »
Le possibili cause di sanguinamento durante la gravidanza molteplici. Quando sussistono più patologie è indispensabile affidarsi a uno specialista esperto che sappia inquadrare bene ogni singolo problema e poi dare le indicazioni migliori per affrontare i mesi dell'attesa il più serenamente possibile.... »
I primi movimenti fetali si percepiscono in genere a ridosso dell'ecografia morfologica, ma è possibile che inizialmente si avvertano in modo lieve: è con il passare delle settimane che si fanno via via più nitidi e ben riconoscibili. »
La paroxetina, che è il principio attivo contenuto nel Daparox, è compatibile sia con la gravidanza sia con l'allattamento quindi non è affatto necessario quando si aspetta un bambino ridurne il dosaggio quotidiano al di sotto della soglia che ne assicura l'effetto terapeutico. »
In caso di aborti ripetuti è più che opportuno sottoporsi ad alcune indagini volte a stabilirne la causa, anche nel caso in cui si siano avute in precedenza gravidanze andate a buon fine. »
L'immunoprofilassi non va effettuata prima della 28° settimana, a meno di effettuare la diagnosi prenatale invasiva (amniocentesi) in quanto la procedura implica il rischio di passaggio di sangue dal circolo fetale a quello materno. »