Va considerato altamente improbabile che possa iniziare una gravidanza quando i residui di una gravidanza precedente sono ancora presenti nell'utero. »
Qualsiasi perplessità circa quanto viene rilevato dall'ecografia deve essere espressa al medico che l'ha effettuata, il quale è l'unico a poter fornire risposte esaurienti. »
La decisione di effettuare un'indagine invasiva spetta esclusivamente alla coppia. Lo specialista può solo illustrare i rischi a cui espone eseguirla o no. »
Una volta appurato che la gravidanza è in utero, non ha alcun senso continuare a effettuare il dosaggio delle beta perché il loro valore non dicono molto sull'evoluzione della gravidanza. Quello che serve è una successiva ecografia. »
La misura è considerata "normale" fino a 10 mm. Se la misura è fra 11 e 15 mm si parla di "ventricolomegalia border-line", una condizione che richiede un approfondimento diagnostico. »
A volte il fastidio al basso ventre che comapre in gravidanza può essere in relazione con la stipsi. Diventa dunque importante favorire l'attività dell'intestino con l'alimentazione e il movimento. »
Se si hanno dubbi sull'accrescimento del feto è necessario esprimerli al medico che effettua l'ecografia, che è l'unico a poter esprimere un giudizio attendibile. »
La presenza di un difetto del setto ventricolare individuata nel feto con l'ecografia va valutata in base ad altri parametri, primo tra tutti l'esito dell'amniocentesi (o della vollocentesi), indagine che una donna di 41 anni tende a voler effettuare. »
Tutte le misure rilevate dall'ecografia che sono comprese fra il 5° ed il 95° sono considerate "normali". Ma anche un valore al di sotto o al di sopra dei limiti non significa che necessariamente ci sia qualcosa che non va, ma va inserito nel contesto clinico, va valutato alla luce di tutti gli altri... »