Dopo essersi sottoposte a un'interruzione volontaria della gravidanza è normale avere per vari giorni delle perdite di sangue (anche contenenti coaguli). Un controllo ginecologico dopo un mese dalla procedura è comunque d'obbligo. »
I ginecologi prescrivono le loro cure in base al percorso accademico seguito, all'esperienza accumulata, alle linee guida condivise dalla comunità scientifica: per questo è opportuno attenersi con scrupolo alle loro indicazioni, anziché affidarsi al fai-da-te. »
Dopo anni e anni di assunzione della pillola, con conseguenti attività ovarica bloccata e atrofia dell'endometrio, è possibile che il ciclo mensile non ritrovi rapidamente la regolarità originaria. »
Ci sono sintomi, come appunto la comparsa di perdite maleodoranti, che suggeriscono si sia sviluppata un'infezione dell'apparato genitale: appurare attraverso un tampone vaginale la causa del disturbo è di fondamentale importanza per effettuare la cura più adatta, evitando complicazioni. »
La regolarità del ciclo mensile dipende dalle ovaie e non dalla condizione delle tube. La loro chiusura non comporta dunque cambiamenti delle caratteristiche delle mestruazioni. »
Il valore predittivo dell'ecografia morfologica in relazione al genere di appartenenza del feto è molto alto, ma la possibilità di errore non si può escludere. »
Ci sono gravidanze destinate a un'evoluzione sfavorevole, contro la quale non ci si può fare nulla. In molti altri casi, invece, la minaccia d'aborto si risolve. »
Se ci si dimentica di assumere una pillola, bisogna comunque continuare a prendere tutte le altre fino al termine del blister: così diminuisce la possibilità che la sua azione contraccettiva non si esplichi. »