Se la specialista che effettua l'ecografia assicura che non c'è ragione di allarmarsi di fronte a un'immagine che, però, richiede di essere approfondita è opportuno darle credito. »
Le cisti dei plessi corioidei presenti nei ventricoli cerebrali del feto e individuate con l'ecografia vanno monitorate, ma non richiedono interventi specifici. »
L'opportunità di impiegare il magnesio per via endovenosa deve essere attentamente valutata dal medico curante. Il magnesio è presnete comunque in numerosi alimenti, tra cui il cioccolato fondente, gli anacardi, le mandorle. »
Non si può valutare l'esame ecografico attraverso un unico "fermo immagine" perché è facile trarre conclusioni sbagliate circa le caratteristiche del feto e dei suoi annessi. »
L'apparecchio ecografico alla settima settimana di gravidanza più quattro giorni deve riuscire a visualizzare l'embrione. Se questo non accade significa che la gravidanza non sta procedendo. »
In presenza della "sindrome da poliabortività multipartner" è fortemente raccomandabile affidarsi a un centro di Terzo Livello per gravidanze ad alto rischio. »
La presenza di una cisti nei plessi coriodei può non essere la spia di un problema: vale soprattutto quando, grazie a indagini mirate, si esclude la trisomia 21. »
Se l'ecografia non rileva anomalie associate a una vescica con dimensioni maggiori rispetto all'atteso, è probabile che non vi sia nulla di cui preoccuparsi. »