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Pubblicato il 17/07/2018Aggiornato il 15/04/2025
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Giornalista freelance dal 2001 e web writer dal 2010, scrive di salute, medicina, psicologia, benessere, tecniche naturali, alimentazione, attualità. E ha molto a cuore le tematiche che ruotano attorno al self empowerment e alla maternità, specialmente da quando è mamma di Alice e Viola. Collabora sia per riviste cartacee sia per siti online, come businesspeople.it e modaacolazione.com
Si tratta di un disturbo generalmente innocuo, ma imbarazzante e fastidioso. Per fortuna, spesso basta fare più attenzione a cosa e come si mangia per contrastarlo. »
È un’area morbida del cranio del bebè che si salda entro i 18-24 mesi. Avvolta da una membrana di natura fibrosa molto dura che la protegge da eventuali pressioni.
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Si manifesta con episodi di intensa paura durante il sonno, in cui il piccolo sembra svegliarsi ma in realtà non è consapevole di ciò che sta accadendo. I consigli della psicologa Deny Menghini per gestirlo.
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È un nutriente essenziale per lo sviluppo delle ossa. Ecco perché, quando i livelli sono troppo bassi, possono subentrare dolori ai muscoli e alle articolazioni, debolezza muscolare e aumento del rischio di fratture. »
È un disturbo mentale che non va sottovalutato perché può influire sulla qualità di vita della mamma e del bebè e sulle relazioni famigliari. Non va confuso con il baby blues, una condizione normale e transitoria »
È un nutriente essenziale per l’assorbimento del calcio e il metabolismo osseo. Per questo, nei bebè si consiglia l’uso di integratori in gocce. Dopo i 12 mesi, via libera al gioco all’aria aperta e a una dieta varia. »
Detto anche comportamento alimentare schizzinoso, è dovuto a motivi psicologici, fisiologici e familiari. Si verifica nella fascia 2-7 anni: la pazienza e il buon esempio sono la chiave per superare il problema. »
Nelle prime settimane servono tanta pazienza, contatto con la mamma, rassicurazioni e semplici rituali. Rondine De Luca, consulente del sonno infantile, ci spiega come fare. »
C’è chi a un anno ancora gattona e chi invece non l’ha mai fatto e muove già i primi passi. In ogni caso ci vorranno dei mesi prima che il piccolo conquisti una certa sicurezza e stabilità. »
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Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni. »
Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni. »
In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto. »