Autismo: una nuova scala di valutazione per la diagnosi

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 29/04/2015 Aggiornato il 29/04/2015

Messo a punto un nuovo metodo in grado di individuare i segni di autismo e valutare gli effetti delle cure. Ecco come funziona

Autismo: una nuova scala di valutazione per la diagnosi

Diagnosticare l’autismo e monitorare i progressi dei bambini malati non è affatto facile. Ma in futuro le cose potrebbero essere più semplici. Un team di esperti londinesi, del Parent Infant Clinic e della School of Infant Mental Health di Londra, infatti, ha ideato un nuovo metodo di analisi che promette di agevolare i medici nel percorso di diagnosi e di cura. La Pre-autistic Behaviour Scale.

Una sindrome complessa

L’autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo, che sembra essere biologicamente determinato. Secondo le stime, in Italia riguarda quattro bambini su mille. Nella maggior parte dei casi, i primi segnali si manifestano sotto i tre anni d’età. I sintomi più comuni sono: compromissioni del linguaggio, interessi ristretti, comportamenti ripetitivi, difficoltà di contatto emotivo. Tuttavia, occorre considerare che ogni caso presenta caratteristiche e sfumature differenti.

La diagnosi è complessa

La diagnosi di autismo non è facile, specialmente nelle fasi iniziali. Infatti, i segni possono essere sfumati e confusi con quelli di altre malattie. Ecco perché da tempo i ricercatori stanno cercando di mettere a punto dei test e metodi di valutazione precisi e attendibili. Una nuova speranza arriva dalla scala di valutazione elaborata dagli studiosi anglosassoni. In pratica, si tratta di un metodo che può essere usato nei bambini fino ai quattro anni e promette di aiutare i medici sia a rilevare i segni dell’autismo sia a valutare gli effetti degli eventuali interventi intrapresi.

Un nuovo strumento di osservazione

La scala consente di esaminare le diverse aree coinvolte dalla malattia (intersoggettiva-sociale, sensoriale, motoria posturale, emozionale e gli effetti sui caregiver) e di individuare i disagi dei bambini e dei loro genitori. Indaga rumori e gesti; movimenti della bocca, della lingua e delle mani; i suoni prodotti bambini; la capacità di indicare oggetti o un interesse. Ma non solo. Osserva come il piccolo si attacca al seno della mamma, ovviamente quando allattato naturalmente; se tollera la frustrazione; se tocca i materiali morbidi; se risponde al suo nome. “È uno strumento di osservazione che ci fa cogliere dei segni pre-autistici proprio perché indaga le aree coinvolte in questo disturbo: sociale, emozionale e comunicativa” hanno spiegato gli autori della ricerca. La Pre-autistic Behaviour Scale prende in considerazione anche la mamma e i suoi comportamenti e può essere impiegata sia in fase di diagnosi sia durante le cure.

 

 

 

In breve

UNA MALATTIA CHE COINVOLGE TUTTA LA FAMIGLIA

L’autismo è una malattia che coinvolge tutta la famiglia. I genitori non devono sentirsi in colpa o giudicati: è normale che il loro comportamento e i loro pensieri cambino e siano strettamente legati ai disagi di cui soffre il figlio.  

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