Alimentazione bimbo – 18-24 mesi

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 13/01/2015 Aggiornato il 26/01/2015

A questa età lo svezzamento del bimbo si può dire concluso. Occorre solo ancora un po' di attenzione per gli alimenti particolarmente a rischio di allergia, per alcuni salumi e i cibi preconfezionati

Alimentazione bimbo – 18-24 mesi

Sperimenta nuovi gusti

Il bambino è ormai abituato a mangiare un po’ di tutto e può essere più propenso a scoprire sapori e cibi nuovi: è arrivato il momento di sperimentare piatti più insoliti. Se, però, il piccolo non li gradisce, è meglio non insistere: si potrà riprovare più avanti.

Sa masticare

Crescendo, il piccolo è capace di masticare sempre meglio i cibi: non è, quindi, più necessario sminuzzargli la carne o i cibi più duri. Basta tagliarli a pezzetti e lasciare che sia lui a prenderli con le mani e a triturarli con i dentini.

Vuole mangiare da solo

A 18 mesi il piccolo inizia a servirsi del cucchiaio girato nel verso giusto per mangiare gli alimenti solidi e insiste per mangiare da solo, anche se presto si stanca e vuole essere aiutato. I genitori devono armarsi di tanta pazienza e seguire le sperimentazioni del piccolo senza innervosirsi: è normale che i bambini trasformino anche il momento del pasto in un’occasione di scoperte.

Ha gusti propri

Non è necessario che il bambino mangi la carne ogni giorno o che debba per forza gradire il sapore di tutte le verdure. I bambini, come del resto anche gli adulti, hanno diritto a gusti propri in fatto di alimentazione: se il piccolo non gradisce la bietola o il cavolo, non è il caso quindi di farne un dramma. Lo scarso consumo di alcune verdure non comporta, infatti, ritardi nella crescita

I cibi indicati

  • Una dieta completa: ormai il piccolo mangia un po’ di tutto; nella sua alimentazione non devono quindi mancare, nelle giuste proporzioni, tutti i nutrienti, dai carboidrati alla carne, al pesce, al formaggio e alle uova, dalla frutta e verdura ai grassi saturi (presenti nell’olio d’oliva).
  • Carboidrati fonte di energia: il bambino deve continuare ad assumere i cereali, anche in quantità leggermente superiori rispetto a prima, perché questi alimenti forniscono carboidrati: una fonte di energia indispensabile per l’organismo del piccolo, in genere molto attivo in questa fascia di età.
  • Via libera a piatti più elaborati: la dieta d’ora in poi può essere ancora più varia. I piccoli possono mangiare, per esempio, anche le carni un po’ più grasse (come il maiale), le paste ripiene, il ragù di carne, i cannelloni, le lasagne o le tortine di ricotta e spinaci.

Quelli da evitare

È bene non utilizzare le spezie per preparare i cibi dei bambini (il ragù, per esempio, andrebbe cucinato senza spezie): possono eccitare eccessivamente la secrezione gastrica, creando disagi (come diarrea, nausea e vomito) al piccolo. Meglio limitare anche il consumo di cibi insaccati e troppo grassi, come la pancetta fritta o il lardo, difficili da digerire e molto ricchi di calorie.

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