Come interpretare i disegni dei bambini: i consigli dell’esperta

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 05/03/2024 Aggiornato il 05/03/2024

Molti genitori si chiedono come interpretare i disegni dei bambini. Il consiglio principale è di vederli come degli strumenti attraverso cui il piccolo si esprime e racconta qualcosa di sé. Per capirne il significato bisogna sempre considerare il bambino nel suo insieme.

Come interpretare i disegni dei bambini: i consigli dell’esperta

A molti genitori capita di chiedersi come interpretare i disegni dei bambini, specie se i figli tendono a ripetere sempre gli stessi soggetti negli stessi modi. Fin da quando sono piccoli, i bambini amano impugnare colori e matite. All’inizio, i loro saranno scarabocchi all’apparenza senza senso, poi via via che crescono i disegni saranno sempre più comprensibili e precisi. In tutti i casi potrebbero rivelare qualcosa delle emozioni del bambino. Cerchiamo di saperne di più con l’aiuto della dottoressa Annabell Sarpato, psicologa e psicoterapeuta per bambini e genitori presso il Centro di psicoterapia psicodinamica Eric Berne, a Gravellona Toce, in provincia di Verbania.

Che cosa rappresenta il disegno per un bambino?

Quando sono piccoli, i bambini hanno difficoltà nel tenere in mano la matita. I loro gesti sono incontrollati e impulsivi e i movimenti poco ampi. Eppure, già a partire dai 18 mesi circa, e talvolta anche prima, iniziano a scarabocchiare, quasi come se sentissero un forte richiamo per fogli e colori. In effetti, disegnare rappresenta un mezzo molto efficace per lasciare una traccia di sé nel mondo, oltre che per affinare le abilità manuali e iniziare a strutturare il senso spazio-temporale. “Pasticciando” sul foglio, infatti, il bimbo a poco a poco comprende che esistono l’alto, il basso, la destra, la sinistra, il dentro, il fuori. Inoltre, lo scarabocchio gli permette di arricchire la propria fantasia, di sperimentare e di esprimere se stesso, le proprie emozioni e il proprio mondo interiore. Quando crescono, attraverso il disegno, i bambini possono nobilitare anche i loro sentimenti e le loro emozioni.

Come interpretare i disegni dei bambini

Ma come interpretare i disegni dei bambini? “Spesso, genitori e insegnanti si allarmano di fronte a disegni ripetuti, colori forti e forme eccessivamente grandi o, al contrario, minuscole e si chiedono se, per esempio dai colori è possibile capire la personalità di un bambino. Oppure, se disegnare particolari contenuti può essere spia di un disagio” risponde l’esperta. “In realtà, è sempre bene ricordare che quando si parla di disegno infantile non è mai possibile interpretare in maniera univoca. Sebbene esso ci possa fornire molti spunti di riflessione interessanti, non ci sono mai delle relazioni dirette tra gli elementi e le caratteristiche del bambino”.

È vero per esempio che una casa con molte finestre può essere indice di un’apertura verso il mondo o che le figure dominanti della famiglia tendenzialmente vengono rappresentate grandi, ma non necessariamente: è sempre importante considerare il bambino nel suo insieme, per comprenderlo appieno e comprendere il significato dei suoi disegni.

Disegni dei bambini: quali sono i più comuni

In genere i bambini tendono a disegnare tutto ciò che conoscono e che è famigliare: la mamma, il papà, i fratellini, la casa, il sole, gli alberi, il cibo, gli animali. All’inizio, si tratterà di un groviglio di linee e di cerchi, poi progressivamente si passerà a dei cerchi da cui spuntano gambe e braccia, fino ad arrivare pian piano a disegni più precisi e strutturati. In tutti i casi, questi disegni possono rivelare qualcosa solo se inseriti nella storia del bimbo stesso. “Ogni rappresentazione assume un senso nel momento in cui viene inserita all’interno della vita di quel bambino, dello specifico momento in cui viene realizzata e di altri fattori contingenti. Proprio per questo leggere i disegni del bambini è, sì, molto importante, ma allo stesso tempo deve essere fatto con molta cautela” racconta la psicoterapeuta. Il disegno, dunque, non andrebbe visto come uno strumento in grado di rivelare segreti inconfessabili, bensì come una modalità di espressione. Se inteso in questo senso, l’attenzione a questa attività diventa fondamentale.

Le caratteristiche più importanti

I disegni dei bambini ci colpiscono soprattutto per due aspetti: il contenuto e i colori utilizzati. Anche il tratto può essere un elemento da tenere in considerazione, insieme alla scelta di come utilizzare lo spazio a disposizione. Alcuni bimbi hanno un tratto più leggero, altri più marcato. Ci sono bimbi che occupano tutto il foglio, e altri che ne usano solo una piccola parte. Chi rappresenta al centro e chi, invece, tende a disegnare ai bordi del foglio. Bimbi che usano sempre gli stessi colori e bimbi che cambiano sempre. Come detto, non sono queste scelte a determinare e svelare la personalità di un bambino e non è corretto trarre conclusioni dirette. In alcuni casi possono essere legate al momento che il bimbo sta attraversando. “Tuttavia, se alcuni contenuti o scelte cromatiche permangono nel tempo e sono pervasive in tutti i disegni, è possibile prestare maggiore attenzione, per favorire uno sguardo attento sul bimbo e sul suo benessere” chiarisce ancora la dottoressa.

Disegni bambini: quando preoccuparsi

A volte i genitori vedono alcuni disegni come un campanello d’allarme e pensano che certe caratteristiche, come l’utilizzo del colore nero, siano indicative di un disagio, ma in realtà non è sempre così. “È impossibile decidere a priori queste corrispondenze. Può capitare, infatti, che la scelta di un colore dipende dal fatto che quello sia l’unico a disposizione (succede più spesso di quanto si creda), ma anche da fattori contingenti, come una forte emozione provata in quel momento” chiarisce la psicologa. “È vero che a volte il bambino pasticcia un foglio con righe nere pressate, quasi a stracciarlo, perché in quel momento è molto arrabbiato, e quindi il disegno assume una funzione catartica. Ma non è sempre così”. Insomma non è possibile fare delle deduzioni solo a partire da un disegno, perché si tratta di relazioni molto più complesse. Di fronte a colori, temi o tratti non bisogna dunque allarmarsi. Il consiglio è di interpretare i disegni all’interno di un’osservazione più ampia: se il bimbo manifesta altri sintomi di disagio o di malessere allora è il caso di approfondire. Lo stesso se il bambino rappresenta sempre lo stesso oggetto in tutti i suoi disegni, e se questa tendenza perdura per molto tempo. In queste situazioni, i disegni possono essere letti come qualcosa di molto forte presente nel piccolo, in senso negativo ma anche positivo: possono indicare, infatti, una forte preoccupazione, ma anche un forte desiderio.

In caso di dubbi, i genitori possono chiedere aiuto a uno psicologo. “Anche il professionista naturalmente non farà riferimento solo a quel disegno, ma approfondirà la storia del bambino e i sui vissuti, in modo tale da inserire quella rappresentazione all’interno delle emozioni del piccolo”. In particolare, ci sono dei disegni che, più degli altri, sono stati studiati da numerosi ricercatori. Tra questi, la rappresentazione di sé e il disegno della famiglia, che dunque possono essere utilizzati come strumenti per approfondire i vissuti e le emozioni dei bimbi. Anche in questo caso, lo specialista non farà una corrispondenza diretta tra disegno e significato: attraverso diversi elementi, tra cui anche i disegni, può aiutare il bimbo e la sua famiglia a capire il momento di complessità che si sta attraversando, dando il via per trovare un nuovo equilibrio.


Disegni dei bambini: i consigli per i genitori

Se intesi come mezzo di espressione, i disegni dei bambini possono diventare degli strumenti molto utili. Possono essere infatti lo stimolo per intavolare discussioni e dare a mamma e papà l’input per parlare con il figlio di ciò che sembra far fatica ad esprimere. “Ben venga, dunque, un’attenzione all’attività pittorica dei più piccoli, se vista come un ulteriore modo per entrare in contatto con loro” conferma la dottoressa Annabell Sarpato. Come comportarsi dunque? Quando un bimbo fa un disegno meglio non correggerlo né indirizzarlo. L’ideale è lasciarlo libero di sperimentare come crede, senza dare consigli non richiesti o fare paragoni. È importante anche non essere invadenti interrogandolo su cosa ha rappresentato. “Se poi i genitori lo vedono predisposto, possono complimentarsi con lui rispetto al suo operato chiedendogli di approfondire. A volte è lui stesso che riporta la storia del disegno, narrando una vera e propria avventura. È importante, quindi, essere cauti nel trarre conclusioni dai disegni, ma essi possono essere uno strumento molto utile se utilizzati come spunti di riflessione” aggiunge l’esperta.

La mamma nei disegni dei bambini

La mamma è uno dei soggetti preferiti dei bambini. Del resto, è il centro del loro mondo, per cui è normale che vogliano renderla protagonista anche dei loro disegni. Anche in questo caso, il modo in cui il piccolo disegna la figura materna ha un significato solo se si considera la relazione nel suo complesso. Se certe caratteristiche si ripetono sempre uguali potrebbero essere dei segnali da osservare con più attenzione. Per esempio, può essere utile osservare l’ordine con cui i personaggi della famiglia vengono rappresentati, ma anche la prossimità o, al contrario, la distanza con cui essi vengono disegnati. Un altro elemento interessante può essere anche la somiglianza che la rappresentazione della mamma ha con altre figure disegnate dal bambino: a chi assomiglia? Quali tratti hanno in comune?

In copertina foto di Marimari1101 via Pixabay.com

 
 
 

In breve

Sono molti i genitori che si chiedono come interpretare i disegni dei bambini, ma in realtà non esistono significati universali validi in senso assoluto. Sebbene il disegno possa fornire molti spunti di riflessione interessanti, non ci sono mai delle relazioni dirette tra gli elementi e le caratteristiche del bambino. È sempre importante inserirlo all’interno della vita del piccolo, del contesto e del momento che sta attraversando. Solo letto sotto questa luce può diventare uno strumento utile, per esempio per intavolare discussioni.

 

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