Bullismo: troppa tv aumenta il rischio

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 09/09/2015 Aggiornato il 09/09/2015

I bimbi che a due anni e mezzo guardano tanta tv possono essere vittime di bullismo a dieci-undici anni. Ecco perché

Bullismo: troppa tv aumenta il rischio

 Mamme, diciamoci la verità. Quando i nostri bimbi sono molto piccoli, il fatto che se ne stiano tranquilli a vedere la tivù ci sta bene. Possiamo dedicarci alle faccende di casa, leggere un buon libro e, perché no, trascorrere un po’ di tempo a “condividere” i nostri pensieri su facebook o twitter… Ma avete mai pensato alle conseguenze per nostro figlio che trascorre molte ore davanti allo schermo?

Troppo tempo in solitudine

Guardare troppa tv all’età di due anni e mezzo aumenta il rischio di diventare vittime di bullismo tra i dieci e gli undici anni: sono questi i risultati emersi da uno studio condotto dall’università di Montreal e divulgati sul rivista Journal of Developmental & Behavioral Pediatrics. Il bimbo, nel momento in cui guarda il suo cartone animato  preferito, si isola dal resto del mondo e si disinteressa di ciò che accade intorno. Diminuiscono le relazioni con il primo nucleo fondamentale della società, la famiglia e, di conseguenza, a lungo andare avrà più difficoltà ad interagire e a farsi capire dagli “altri”.

Difficoltà a sviluppare contatti sociali

“Abitudini di vita caratterizzate nell’età evolutiva da minori esperienze interattive possano provocare in seguito dei deficit negli interessi sociali” spiega Linda Pagani, coordinatrice dello studio. “Non vengono stimolate le “funzioni cerebrali competenti nel risolvere problemi interpersonali, regolare stati emotivi, sviluppare contatti sociali positivi e il gioco coi coetanei”.

L’importanza di guardarsi negli occhi

Mentre sta davanti la televisione il piccolo interagisce solo con gli input che riceve da immagini ed espressioni che gli provengono dall’apparecchio. “Guardare troppa tv può far diminuire la capacità di stabilire un contatto emotivo con gli altri attraverso lo sguardo, fondamentale per acquisire sicurezza in se stessi e gestire le amicizie e le interazioni sociali”, avverte Linda Pagani.

Lo studio sui ragazzi canadesi

Per giungere a queste conclusioni è stato monitorato il comportamento di 991 ragazze e 1.006 ragazzi canadesi. Sono stati sentiti i genitori sull’abitudine dei figli di guardare la tv da piccoli e sono stati gli stessi ragazzi a riferire di episodi subìti di bullismo da parte dei coetanei nell’età tra i dieci e gli undici anni.  Nello specifico, è stato chiesto se gli venivano sottratti degli oggetti dai compagni o se venivano derisi o picchiati.

Due ore al giorno al massimo

Proibire che i nostri bimbi passino del tempo ad adulare il loro mito dei cartoni? Impossibile. Ci vogliono però delle regole per limitare gli abusi. Massimo due ore al giorno: raccomanda  l’American Academy of Pediatrics. La metà del tempo di una giornata viene impiegata dai bambini per sviluppare i bisogni primari, mangiare, dormire, pulizia. “Il resto della giornata – spiega Pagani – andrebbe dedicato a relazioni e attività che li arricchiscano, come per esempio il gioco, che permette loro di essere creativi e ai genitori offre la possibilità di capire come i loro figli interagiscono con gli altri a livello sociale ed emotivo, in modo da poter correggere o promuovere determinati comportamenti”.

 

 

 

 

 
 
 

DA SAPERE!

 Più tempo al gioco che sviluppa la creatività dei più piccoli. Prendiamoci del tempo per divertirci con i nostri figli.

 

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Passaggio dal nido alla scuola materna un po’ prima del tempo: sì o no?

15/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Luisa Vaselli

L'opportunità di anticipare il passaggio dal nido alla scuola materna va valutata tenendo conto di numerose variabili, tra cui il temperamento del bambino e la sua capacità di adattamento.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

“Piaghetta” del collo dell’utero: può impedire il concepimento?

07/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti