Ecolalia bambini: che cos’è, le cause e come si cura

Lorenzo Marsili A cura di Lorenzo Marsili Pubblicato il 21/08/2023 Aggiornato il 21/08/2023

Comportamento imitativo tipico della fase di apprendimento del linguaggio, l’ecolalia nei bambini è un passaggio normale, ma che non va sottovalutato. Scopriamo che cos’è, i sintomi, come trattarla e il suo rapporto con l’autismo

L'ecolalia nei bambini è un fenomeno normale, legato allo viluppo del linguaggio. In alcuni casi, però, può essere il campanello d'allarme di un disturbo più serio, come l'autismo, per cui non va mai sottovalutata

Passaggio tipico della fase dello sviluppo del linguaggio, l’ecolalia nei bambini è un fenomeno peculiare della fase di crescita dei bambini. Si tratta di una manifestazione totalmente normale, che porta i piccoli a ripetere frasi e parole sentite da qualcun altro, ricalcandone anche l’intonazione. Può allarmare i genitori e non va sottovalutata, vista la sua alta incidenza con l’autismo.

Ecolalia nei bambini: di che cosa si tratta

L’ecolalia infantile è una normale fase dello sviluppo del linguaggio, che si presenta attorno ai due anni e conclude la propria evoluzione in modo completamente naturale e autonomo nel momento in cui si impara a parlare correttamente.

Esercitata dal bambino solitamente senza averne coscienza, l’ecolalia è un eco-fenomeno – ossia un comportamento imitativo – che porta i piccoli a ripetere, ricalcandone anche il tono, frasi o parole sentite pronunciare da qualcun altro. In alcuni casi, i piccoli possono arrivare a ripetere anche intere conversazioni o canzoni ascoltate in radio o in televisione.

Come mai i bambini ripetono le frasi a pappagallo

L’ecolalia nei bambini può essere immediata o differita. Nel primo caso, si tratta di un fenomeno tipico dello sviluppo del linguaggio, anche necessario, che li porta a ripetere per rafforzare la coscienza e la conoscenza di quello che hanno appena sentito. Nell’ecolalia differita, invece, la ripetizione si manifesta in un secondo momento, in modo appunto differito dall’ascolto.

In ogni caso, l’ecolalia può allarmare i genitori, un po’ disorientati da questo fenomeno. Non è raro arrivare ad arrabbiarsi o sentirsi frustrati per non riuscire a “correggere” il piccolo, per questo è fondamentale essere consapevoli che si tratta di un passaggio normale e, nella maggioranza dei casi, senza conseguenze negative, anzi.

Fatta questa premessa, è anche vero, che l’alta incidenza dell’ecolalia con diversi disturbi neuropsicologi la rende un campanello d’allarme da tenere monitorato con il supporto di un esperto. Potrebbe, inoltre, celare ulteriori problematiche, come difficoltà a comunicare, poca stima, depressione, mutismo selettivo e non. Raramente, poi, in concomitanza con abulia e afasia, l’ecolalia potrebbe derivare da una lesione del lobo frontale.

Ecolalia e autismo: c’è collegamento?

Tra i disturbi maggiormente legati all’ecolalia infantile rientra certamente l’autismo. Le valutazioni sui bambini affetti da problemi dello spettro autistico hanno, infatti, rivelato che in ben tre pazienti su quattro era presente questo fenomeno.

Nella maggior parte dei casi, esattamente come altri comportamenti simili, ripetere fasi e parole serve ai bambini con autismo a calmarsi dopo una crisi. Al tempo stesso, l’ecolalia favorisce l’apprendimento del linguaggio e delle capacità comunicative e di socializzazione dei piccoli pazienti, che possono ripetere anche per auto-intrattenersi o interagire con gli altri.

Ecolalia infantile, diagnosi e trattamenti

Per diagnosticare l’ecolalia nei bambini è necessario rivolgersi a un professionista, che ne indaghi le cause e le manifestazioni attraverso valutazioni specifiche del linguaggio ed esami strumentali e di laboratorio.

Con manifestazioni particolarmente marcate o problematiche, l’ecolalia viene trattata attraverso l’impiego di diversi approcci, che vanno da quello logopedico e comportamentale, per favorire la corretta modalità di espressione, a quello farmacologico, con la somministrazione di medicinali antidepressivi o ansiolitici.

Nel percorso resta fondamentale l’apporto dei familiari e delle persone che vivono con il bambino, chiamati – sotto la guida di uno specialista – a supportare e stimolare il piccolo per favorire il corretto sviluppo delle proprie abilità comunicative.

 

 

 
 
 

In sintesi

Entro certi limiti l’ecolalia nei bambini è un fenomeno normale, legato allo sviluppo del linguaggio. Va, comunque, monitorata con attenzione con l’aiuto del pediatra perché può essere la spia di disturbi più seri, come l’autismo.

 

Fonti / Bibliografia

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