Problemi di coppia dopo il parto? I bebè lo sentono (e soffrono)

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 16/09/2019 Aggiornato il 16/09/2019

Uno studio ha scoperto che, anche se molto piccoli, i bambini si accorgono dei problemi di coppia dei genitori, che spesso insorgono dopo il parto

Problemi di coppia dopo il parto? I bebè lo sentono (e soffrono)

Ansia e stress in gravidanza e problemi di coppia dopo il parto possono favorire problemi emotivi e comportamentali nel bimbo a 24 mesi: dall’eccessiva tendenza al pianto a capricci, dispetti e difficoltà a stare fermi. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Development & Psychopathology condotto presso le università di Cambridge, Birmingham, New York e Leida.

Critici i primi due anni di vita

Seguendo 438 coppie dalla gravidanza al compimento del secondo anno di vita del bambino, i ricercatori hanno constatato che se le condizioni emotive materne in gravidanza incidono a lungo termine sul temperamento del bebè, ciò è vero anche per i problemi di coppia dopo il parto, che possono insorgere tra i neogenitori sin nei primissimi mesi di vita del bambino che è più capriccioso, tendente al pianto, dispettoso e frenetico, ma anche più pauroso e più attaccato ai genitori nelle situazioni nuove a 2 anni. Secondo gli autori lo studio suggerisce l’importanza di un supporto continuo alle coppie sia prima sia dopo la nascita, specie del primo figlio, per favorire un corretto sviluppo emotivo e comportamentale del bambino.

Assimilano tensioni ed espressioni

Già altri studi precedenti avevano evidenziato gli effetti dei problemi di coppia dopo il parto sul benessere emotivo e psicologico dei figli.  Quando i genitori si mostrano nervosi e in tensione, i figli ne risentono sviluppando irrequietezza e ansia. Questo condizionamento emotivo è riscontrabile a ogni età, ma è tanto più forte quanto più i bambini sono piccoli, per un semplice motivo: inconsapevolmente, i genitori si relazionano ai figli di pochi anni di età molto più attraverso sguardi, espressioni del viso e contatti fisici, cioè un tipo di comunicazione non verbale, che non con le parole. Questo modo di interagire è più accentuato quando i bimbi non sono ancora in grado di parlare e comunicano solo con gesti e azioni. È sufficiente un sorriso in meno o un muso imbronciato per far passare la propria inquietudine ai piccoli.
 

 

 
 
 

Da sapere!

Specchio inconsapevole e involontario degli stati d’animo dei genitori, i bambini assorbono come spugne malumori e tensioni di mamma e papà, spesso senza che questi se ne rendano conto.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Integrazione di progesterone dopo la 12^ settimana: è pericoloso sospenderla?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel secondo trimestre la placenta provvede abbondantemente a produrre gli ormoni utili alla gravidanza, quindi non sono più necessari apporti esterni.   »

Pianto poco vigoroso alla nascita: c’è da preoccuparsi?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Antonella Di Stefano

Se il neonato si attacca al seno con vigore e dai controlli effettuati alla nascita e nelle settimane successive non emerge nulla di anomalo, non è opportuno attribuire una valenza importante al fatto che subito dopo il parto il suo pianto sia stato flebile.   »

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Fai la tua domanda agli specialisti