Ossiuri nei bambini: sintomi, cause e cura

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 12/04/2023 Aggiornato il 12/04/2023

L’infestazione da ossiuri è molto comune nei bambini ma non impossibile da prevenire e curare. Ecco quali sono i sintomi principali, le cause e la cura ma anche alcune regole per evitare l'infezione e come procedere se la si prende.

Ossiuri nei bambini: sintomi, cause e cura

Gli ossiuri sono dei vermi che causano l’ossiuriasi, ossia un’infezione parassitaria intestinale, facilmente risolvibile e che colpisce soprattutto i bambini. Si stima che gli ossiuri, il cui nome scientifico è Enterobius vermicularis, infestino un bimbo su quattro, soprattutto in età pre-scolare e scolare. Questi piccoli vermi  di colore bianco-trasparente vivono esclusivamente nell’intestino. Si tratta di microrganismi parassiti, ossia microrganismi che colonizzano gli esseri viventi e li “sfruttano” per sopravvivere. Al di fuori dell’intestino umano le uova sopravvivono in ambienti umidi anche per vari giorni. Dopo che le uova si sono schiuse, i vermi si sviluppano nell’intestino tenue e raggiungono la propria maturazione nell’intestino cieco e nell’appendice. Da questa sede, durante la notte, la femmina migra fino al canale anale, dove deposita le uova sulla cute perianale e muore.

Ossiuri: sintomi principali

L’infestazione da ossiuri ha sintomi facilmente riconoscibili: il principale è rappresentato da un prurito intenso avvertito dal bambino della zona perianale, soprattutto durante la notte. Spesso si associano anche altri disturbi, come irrequietezza, mal di pancia, perdita dell’appetito, irritabilità, insonnia e diarrea. In alcuni casi, compaiono poi anemia, deficit di vitamina B12 e infezioni a livello uro-genitale. Inoltre, alcuni bambini possono digrignare i denti mente dormono (bruxismo) o riprendere a fare pipì a letto sebbene abbiano tolto il pannolino da un po’. Esistono comunque anche forme di ossiuriasi asintomatiche, che non danno cioè grandi sintomi e vengono scoperte solo perché si trovano vermi nella biancheria intima, nel pannolino o nelle lenzuola.

Come vedere gli ossiuri?

Se i genitori hanno il sospetto che il proprio bambino soffra di ossiuriasi, possono ispezionare la zona anale e perianale non appena si sveglia: in genere, infatti, in presenza del disturbo, è possibile notare piccoli filamenti bianchi in movimento. È utile osservare accuratamente anche le feci e la biancheria intima. Nelle bambine, le larve di ossiuri possono raggiungere anche gli organi genitali, provocando vaginiti. 

Come si prendono gli ossiuri?

Ma come si prendono gli ossiuri? La trasmissione avviene per via oro-fecale: il bimbo infetto, a causa del prurito intenso, può grattarsi il sederino e poi toccare con le mani oggetti e superfici, infettandoli. Basta che altri bimbi entrino in contatto con questi veicoli (o direttamente con le mani dell’amichetto) e con le uova presenti nell’ambiente e poi si portino le mani alla bocca per essere contagiati a loro volta. Del resto, i bambini tendono a trascurare le regole basi dell’igiene come lavarsi le mani prima di mangiare e dopo essere andati in bagno. Tuttavia, va ricordato che la trasmissione può avvenire anche attraverso i cibi poco cotti o crudi, soprattutto le carni, gli alimenti non lavati correttamente, la condivisione di asciugamani, biancheria da letto, sanitari e giocattoli. In alcuni casi, le uova vengono ingoiate dopo che sono state disperse nell’aria, ad esempio scuotendo un lenzuolo o un tappeto. L’elevata contagiosità degli ossiuri non fa altro che facilitare il contagio.

Un rischio non indifferente è quello della reinfestazione: in pratica il bambino può favorire l’aumento del numero di parassiti che lo hanno colpito se, dopo essersi grattato nella zona anale per via del prurito, porta le mani non lavate a contatto con la bocca, permettendo l’ingestione di altre uova.

Ossiuri: la diagnosi del pediatra e come procedere

Per diagnosticare l’infezione da ossiuri, il pediatra potrebbe consigliare di eseguire lo “scotch test”: al mattino, prima che il bimbo sia stato lavato e abbia defecato, si appoggia un pezzo di nastro adesivo sull’apertura anale per far aderire eventuali uova o parassiti. Dopo cinque minuti il nastro va tolto e messo su un vetrino, da portare in un laboratorio di analisi, dove viene esaminato al microscopio. In genere è necessario ripetere l’esame almeno tre mattine di seguito per avere la certezza dell’infestazione. Si può eseguire anche l’esame parassitologico delle feci, analizzando in laboratorio preferibilmente tre campioni di feci raccolti in giorni diversi.

Come eliminarli: cura e precauzioni

Generalmente, per curare gli ossiuri, il pediatra prescrive un’unica somministrazione di un farmaco specifico, sotto forma di compresse o di sciroppo. I medicinali più usati sono mebendazolo, pirantel pomoato o albendazolo, che nella maggior parte dei casi debellano la malattia. La somministrazione va ripetuta a distanza di 11-15 giorni per eliminare anche le uova di ossiuri. Di solito, il medico consiglia anche agli altri membri della famiglia di seguire la cura, assumendo il farmaco negli stessi giorni in cui lo prende il bambino.
È molto importante impedire l’autoreinfestazione, cioè che il bimbo si ritrasmetta l’infezione ingoiando le uova degli ossiuri. A questo scopo è utile spazzolare con acqua e sapone sotto le unghie del bimbo e cambiare la biancheria e le lenzuola. Inoltre, è bene insegnare ai bambini a lavarsi le mani e a non portarle sempre alla bocca. Al contrario, invece, non bisogna impedire al proprio bambino di giocare liberamente all’aria aperta.

10 consigli anti-ossiuri

Secondo l’associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici, WAidid, basta seguire 10 semplici regole per prevenire l’infezione da ossiuri e il contagio. Ecco quali:

  1. lavare accuratamente le mani prima di maneggiare il cibo
  2. evitare di consumare carni poco cotte o pesce crudo
  3. pulire bene frutta e verdura prima del loro consumo
  4. non lasciare cibi fuori dal frigo per più di due ore e conservarli correttamente
  5. lavare biancheria intima, lenzuola e asciugamani ad alte temperature (almeno a 60° C) e separatamente da altri indumenti
  6. igienizzare sanitari, banchi e tavoli da cucina
  7. spiegare al bambino di non avvicinare i giocattoli alla propria bocca
  8. assicurarsi che i compagni di asilo/scuola non utilizzino i giochi del proprio bambino nel periodo in cui è infetto
  9. far indossare al bambino mutandine in cotone così da alleviare il prurito
  10. applicare localmente una pomata che possa alleviare il prurito

Da sapere

Gli ossiuri sono piccoli vermi che vivono nell’intestino e possono scatenare un’infezione, molto comune nei bambini. Il sintomo principale è un prurito intenso avvertito dal bambino della zona perianale, soprattutto durante la notte. Per diagnosticare l’infezione parassitaria intestinale si ricorre allo scotch test: in pratica si applica del nastro adesivo sulla zona anale per raccogliere eventuali uova incriminate. I campioni (almeno tre, raccolti al risveglio) vanno poi esaminati al microscopio. La cura prevede la somministrazione di un farmaco specifico a tutta la famiglia.

 

Fonti / Bibliografia

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