Abuso di antidolorifici tra gli adolescenti per combattere il mal di testa

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 25/03/2014 Aggiornato il 25/03/2014

Tra gli adolescenti aumentano i casi di mal di testa cronici dovuti in particolar modo all'abuso di antidolorifici usati impropriamente contro la cefalea

Abuso di antidolorifici tra gli adolescenti per combattere il mal di testa

Secondo gli ultimi dati il 40% dei ragazzi soffre di mal di testa. E proprio tra gli adolescenti sono in aumento i casi di mal di testa cronici dovuti in particolar modo all’abuso di antidolorifici usati impropriamente contro le cefalee. A lanciare l’allarme è il Centro cefalee dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma che ogni anno segue oltre 1.500 pazienti, 750 dei quali in day hospital.

Il fenomeno è in aumento

Il dato è allarmante: aumentano i casi di abuso (più di 15 dosi al mese) di antidolorifici tra gli adolescenti che soffrono di mal di testa cronico quotidiano. “Questo trend in crescita – spiega il dottor Massimiliano Valeriani, responsabile del Centro cefalee del Bambino Gesù – è dovuto a un utilizzo improprio dell’antidolorifico come “cura”, favorito anche dalla tendenza delle famiglie all’autoprescrizione e all’autogestione dei farmaci”.

Gli effetti degli antidolorifici

L’abuso di antidolorifici per contrastare il mal di testa non solo porta alla cronicizzazione della cefalea, ma ha ricadute negative sulla vita dei ragazzi. Secondo gli esperti, infatti, un mal di testa ripetuto giorno dopo giorno è invalidante e tra i più giovani si può tradurre nella perdita di molti giorni di scuola, finendo col mettere a rischio l’intero anno scolastico. “Spetta al pediatra o al centro cefalee cui ci si è rivolti dare delle indicazioni precise sugli antidolorifici da usare – aggiunge il dottor Valeriani -. Se poi la frequenza degli attacchi emicranici diventa troppo elevata, esistono numerosi farmaci “curativi” (non sono di per sé antidolorifici) che, agendo sulle cause di questa malattia, possono migliorare la situazione”.

I consigli dell’esperto

E allora che cosa è necessario fare in caso di mal di testa? “In caso di cefalee ricorrenti la prima cosa da fare – sottolinea il dottor Valeriani – è rivolgersi al pediatra di famiglia per capire se il mal di testa è espressione di emicrania (come è nel 60% dei casi) o il sintomo di altre malattie come infezioni delle vie aeree o di patologie cerebrali potenzialmente serie. Il secondo passo è contattare un centro specializzato”.

In breve

PUÒ COLPIRE ANCHE I PIÙ PICCOLI

Quando a soffrire di mal di testa è un bambino piccolo, al di sotto dell’anno di età, spesso il dolore si manifesta con pianti e capricci. “Si tratta – conclude l’esperto – di segnali di difficile interpretazione, ma che non devono essere ignorati perché potrebbero essere indice di emicrania, soprattutto tra i bambini che hanno almeno un genitore che ne è affetto.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Litigi ingestibili tra fratelli: che fare?

23/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Serena Mongelli

Sono gli adulti a dover trovare il modo di mediare i conflitti tra fratelli, anche pretendendo con affettuosa fermezza il rispetto di alcune regole base, prima tra tutte il divieto di offendersi con parolacce e insulti vari.   »

Influenza con variante K: può causare (anche) la cistite?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

I sintomi causati dal virus influenzale che sta circolando massicciamente non includono la cistite che, nella stragrande maggioranza dei casi, è dovuta a un batterio.   »

Pensieri ossessivi tenuti a bada con gli psicofarmaci: si può cercare una gravidanza?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Esistono psicofarmaci in grado di assicurare il benessere psicologico, senza avere come controindicazione la gravidanza. La strategia terapeutica più adatta va però pensata PRIMA del concepimento.   »

Come faccio a togliere la poppata notturna a un bimbo di un anno?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Per indurre il bambino a rinunciare a bere il latte durante la notte può essere una buona strategia sostituirlo gradualmente con l'acqua.  »

Nausea fortissima che si protrae oltre il 1° trimestre: che fare?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali.   »

Salmone scaduto: dopo quanto possono comparire i sintomi di un’intossicazione?

17/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto.   »

Camera gestazionale più piccola dell’atteso: proseguirà la gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna.   »

Gravidanza e poca tolleranza nei confronti dell’integrazione di magnesio

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro.  »

Tampone vaginale: può essere pericoloso in gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti