Adolescenti e sessualità inconsapevole: la prima volta tra gli 11-13 anni

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 02/10/2024 Aggiornato il 03/10/2024

Si abbassa l’età del primo rapporto e questo favorisce la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili

sesso e adolescenti

Quando fanno sesso per la prima volta agli adolescenti? Ogni anno è l’Osservatorio Giovani e Sessualità promosso da Durex a presentare i dati raccolti su un campione di 15mila giovani tra gli 11 e i 24 anni. L’indagine conferma che non esiste un’età standard per la prima volta: l’81% dei giovani si avvicina al sesso prima dei 19 anni.

L’età più comune resta tra i 17 e i 18 anni ma il dato più significativo è quello riguardante un 11% di ragazzi che incontrano il sesso precocemente, tra gli 11 e i 13 anni. Un dato in crescita rispetto al passato a cui si contrappone una diminuzione dei giovani che utilizzano regolarmente il preservativo a protezione delle malattie sessualmente trasmissibili che il 53% degli intervistati non sa neppure riconoscere. A ribadire la necessità dell’educazione sessuale a scuola sono i ragazzi stessi: il 94% la vorrebbe come materia scolastica obbligatoria o facoltativa.

Si abbassa l’età della prima volta ma senza avere consapevolezza sull’argomento

Nel 2019 solo il 3% dei ragazzi dichiarava di aver fatto sesso in una fascia di età compresa tra gli 11 e i 13 anni. Il dato è in crescita: nell’ultimo Osservatorio Giovani e Sessualità la percentuale di chi si avvicina così precocemente al sesso tocca l’11%. Per gli altri l’età della prima volta si colloca in genere prima dei 19 anni, nella stragrande maggioranza a cavallo tra i 17 e i 18 anni.

Il dato più preoccupante resta il continuo abbassarsi dell’età del primo approccio sessuale soprattutto per il fatto che questa maggiore disinvoltura non va di pari passo con la conoscenza: i giovani in generale, e ovviamente i più piccoli in modo particolare, fanno sesso non protetto ignorandone i rischi e questo aumenta in modo esponenziale le probabilità di ammalarsi.

Il 53% dei giovani intervistati infatti non sa riconoscere le malattie sessualmente trasmissibili. 2 giovani su 10 non sanno che queste malattie, che secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità colpiscono ogni giorno un milione di persone, sono per lo più asintomatiche. 3 ragazzi su 10 non sanno per altro che le malattie sessualmente trasmissibili possono portare all’infertilità. Ma non avere sintomi non significa non fare controlli: un ulteriore dato allarmante riguarda il fatto che l’85,2 % dei giovani non ha mai fatto una visita specialista in ambito ginecologico o andrologico.

Nessuna precauzione

Oltre al fatto che si anticipi sempre più l’età della prima volta, a dare preoccupazione è il fatto che i giovani sembrano prestare scarsa attenzione alla prevenzione. Mentre nel 2019 il 57% dei ragazzi dichiarava di usare il preservativo, dall’ultimo Osservatorio emerge che a farlo sempre è solo il 43% mentre il 17% afferma di metterlo di tanto in tanto.

Significativo il fatto che la percentuale di chi non usa il preservativo è tanto più alta quanto più bassa è l’età di chi fa sesso: non usa la protezione del preservativo il 56,2% dei ragazzi tra gli 11 e i 13 anni, il 47,9% degli adolescenti tra i 17 e i 18 anni e il 21,3% dei giovani dai 19 ai 24 anni.

Indipendentemente dall’età, un giovane su quattro lo evita perché convinto che “interrompe il momento” e ben il 41% degli intervistati dichiara di non sapere come si “indossa” il preservativo e chi lo usa afferma di aver imparato “sul campo” con il proprio partner.

Il dato più allarmante riguarda il 62,7% dei ragazzi che utilizzano il coito interrotto di cui il 39% è convinto che rimanga un efficace metodo non solo per prevenire le gravidanze indesiderate ma anche per proteggersi dalle malattie sessualmente trasmesse.

L’importanza dell’educazione sessuale

I dati dell’Osservatorio Giovani e Sessualità 2023 confermano il fatto che la fascia di età più a rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili è quella dei giovani tra i 13 e i 25 anni. Oltre a essere poco informati su come si trasmettono le malattie, i ragazzi sono poco attenti alle regole di salute sessuale e hanno scarsa confidenza con le figure che potrebbero informarli e aiutarli (il medico di famiglia, il ginecologo, il consultorio).

Qui entra in gioco un tema chiave come quello dell’educazione sessuale. Il 94% dei giovani intervistati la vorrebbe come materia obbligatoria o facoltativa a scuola: chi ha fatto educazione sessuale sui banchi, infatti, usa meno il coito interrotto (- 8%) e di più il preservativo (+13%).

Mancanza di dialogo in famiglia e educazione sessuale a scuola

La conferma del bisogno di un’educazione sessuale arriva anche dall’ultimo Studio Nazionale Fertilità promosso dal ministero della Salute e condotto su un campione, statisticamente rappresentativo, di 16.063 studenti prevalentemente di 16-17 anni. Il 94% dei ragazzi ritiene che debba essere la scuola a garantire l’informazione sui temi della sessualità e riproduzione (ben il 61% di loro ritiene che questo dovrebbe iniziare dalla scuola secondaria di primo grado o anche prima); tuttavia solo il 22% degli adolescenti vorrebbe ricevere queste informazioni dai propri docenti, mentre il 62% vorrebbe personale esperto esterno alla scuola.

In assenza di un’educazione sessuale a scuola Internet rimane la fonte principale da cui attingere informazioni: secondo l’Osservatorio Giovani e Sessualità a consultarlo è il 45% dei ragazzi, mentre secondo lo Studio Nazionale Fertilità la percentuale è più elevata e si assesta all’ 89% per i maschi e all’84% le femmine. Rimangono poco utilizzati e conosciuti i consultori: solo un 3% dei maschi e un 7% delle femmine si sono rivolti a questo tipo di struttura per avere informazioni e sciogliere dubbi in tema di sessualità.

La mancanza di consapevolezza e di educazione sessuale è comunque un argomento che andrebbe trattato in famiglia, onde evitare di ritrovarsi in situazioni estreme con figli adolescenti che partecipano a challenge sui social che includano prestazioni sessuali. A questo si aggiunge la carenza educativa da parte degli organi scolastici che non trattano l’argomento.

 

In breve

Si abbassa l’età del primo rapporto, ma non cresce la conoscenza in tema di sessualità. Sono ancora tanti gli adolescenti che non usano il preservativo rischiando malattie sessualmente trasmissibili. Diventa sempre più necessario che i ragazzi ricevano guida e supporto per evitare rischi, ma anche per sviluppare un rapporto sano con il sesso e l’affettività.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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