Aids, colpito un adolescente ogni due minuti

Lorenzo Marsili A cura di Lorenzo Marsili Pubblicato il 22/01/2019 Aggiornato il 22/01/2019

La lotta all’Aids, la malattia provocata dal virus Hiv, è ancora in ritardo. Come rivelato dall’Unicef, ogni due minuti nel mondo un adolescente viene contagiato dall'Hiv, divenendo a rischio Aids

Aids, colpito un adolescente ogni due minuti

Attualmente, in tutto il mondo, circa 3 milioni di bambini e adolescenti convivono con Aids e Hiv. Ogni due minuti un adolescente tra i 10 e i 19 anni viene contagiato dal virus Hiv e diventa a rischio Aids. Sono, infatti, quasi 700 i nuovi contagi giornalieri. Una stima che esemplifica il tremendo ritardo nella lotta a questa annosa patologia. I dati arrivano dal rapporto “Children, Hiv and Aids: The World in 2030’” stilato dall’Unicef.

Di Aids si può morire

Le stime del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia evidenziano come tra gli adolescenti, nel periodo compreso tra il 2018 e il 2030, si registreranno circa 360mila morti legate ad Aids. Il che significa che ogni giorno moriranno 76 adolescenti. Dati che fotografano una situazione allarmante e che impongono un’accelerata negli investimenti destinati ai programmi di prevenzione.

Si fa ancora troppo poco

Le poco rosee previsioni dell’Unicef mostrano come, secondo i trend attuali, nel 2030 il numero di nuovi contagi da Aids tra i giovani compresi tra gli 0 e i 19 anni raggiungerà i 270mila casi circa. Una dato che deve far riflettere e che ridimensiona pesantemente le stime attuali di lotta ad Hiv e Aids, con ancora 56mila morti stimate tra bambini e adolescenti nel 2030.

1,9 milioni di casi nel 2030

Seguendo le previsioni del rapporto Unicef, nel 2030, circa 1,9 milioni di bambini e adolescenti saranno costretti a convivere con Hiv e Aids. Le popolazioni più colpite continueranno a essere quelle dei paesi più poveri nel mondo. In Africa Orientale e Meridionale si avranno ben 1,1 milioni di casi, 571mila saranno quelli registrati in Africa Centrale e Occidentale, 84mila in America latina e Caraibi.

In calo, ma non abbastanza

Tra il 2018 e il 2030, la diminuzione sarà solo del 29% e varierà da regione e regione. Asia Meridionale e Africa Orientale-Meridionale vedranno un calo rispettivamente del 50 e del 40%. Dati meno confortanti per Africa Centrale e Occidentale, con un calo che dovrebbe assestarsi intorno al 24%. Effettivamente troppo poco, per una malattia alla cui lotta e prevenzione dovrebbe essere destinata maggiore attenzione.

 
 
 

DA SAPERE

Come sottolineato dal Direttore generale dell’Unicef, Hernietta Fore, il rapporto mostra come il mondo non sia ancora sulla strada giusta per porre fine ai casi di Aids tra bambini e adolescenti.

 

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