Autolesionismo in crescita tra i ragazzi: è allarme in Italia

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 27/03/2020 Aggiornato il 27/03/2020

La difficoltà nel gestire le emozioni negative può portare gli adolescenti a compiere atti di autolesionismo. Crea dipendenza come una droga

Autolesionismo in crescita tra i ragazzi: è allarme in Italia

L’autolesionismo è un fenomeno purtroppo in crescita in tutto il mondo e anche nel nostro Paese ci sono sempre più ragazzi che si provocano volontariamente ferite, morsi, tagli o bruciature.  

Autolesionismo per 1 adolescente su 5

Una recente ricerca scientifica dell’Università del Queensland, in Australia, ha rilevato come i casi di autolesionismo tra gli adolescenti siano in aumento in tutto il mondo. I numeri del fenomeno sono stati ricavati esaminando diversi studi condotti negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Canada. La conclusione è che 1 adolescente su 5 si provoca da solo tagli, lesioni, bruciature o ematomi per sfogare una sofferenza emotiva che non riesce a esprimere altrimenti o a sopportare. Così i ragazzi si fanno del male da soli, un comportamento che nei casi più gravi può portare fino al suicidio.

Quando si comincia è difficile smettere

Secondo i dati ricavati dai ricercatori australiani, il primo episodio di autolesionismo si verifica a 15 anni, anche se alcuni giovani iniziano più tardi, a 17-18 anni. Quando si comincia però è difficile smettere. Circa 3 ragazzi su 4 dopo i primi episodi continuano, con una frequenza variabile. Per il 20% dei ragazzi l’autolesionismo diventa una forma di dipendenza come quella dalla droga. È difficile smettere e si entra in un pericoloso circolo vizioso.

I numeri dell’autolesionismo in Italia

Il fenomeno riguarda anche i ragazzi italiani. Da noi, 1 adolescente su 7 si provoca atti di autolesionismo almeno una volta nella vita. Un numero di poco inferiore alla media mondiale, ma comunque importante e anche da noi in aumento. Secondo Claudio Mencacci, psichiatra e presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia, il fenomeno, diffuso nel 15% degli adolescenti, è una strategia di regolazione emotiva di fronte a ciò che viene vissuto come intollerabile e indesiderabile: ferendosi la persona cerca di trasformare la sofferenza emotiva, che non sa gestire, in una sofferenza fisica che lo distrae, sentendosi così sollevato. L’autolesionismo non è stato quasi mai considerato come una malattia a sé ma piuttosto come un sintomo della depressione o di altre patologie. Questo ha avuto come conseguenza che non venisse trattato in modo efficace. Oggi le cose stanno cambiando e ci sono strategie mirate.

 

 
 
 

Da sapere!

Uno studio condotto a New York ha sviluppato una terapia specializzata che si sta dimostrando efficace contro l’autolesionismo; i pazienti imparano a sviluppare tutta una serie di abilità che li aiuta a resistere alla sofferenza emotiva, evitando di procurarsi del male fisico. Sperimentata allo Zucker Hillside Hospital su 800 adolescenti, ha portato a un calo degli atti di autolesionismo già dopo due settimane di trattamento.

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti