Blue whale: una chat contro gli abusi

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 10/07/2017 Aggiornato il 10/07/2017

Contro il blue whale, l’assurda competizione online che porterebbe i ragazzi fino al suicidio, è stata creata una chat di aiuto. Ecco come funziona

Blue whale: una chat contro gli abusi

Secondo un’inchiesta di Mosca, negli ultimi mesi almeno 80 ragazzi russi si sarebbero suicidati a causa del blue whale, un’insensata sfida via social portata avanti a colpi di gesti trasgressivi. Altre indagini però avrebbero smentito questo collegamento e addirittura l’esistenza di questa sorta di “gioco” assurdo. Quel che è certo è che sul web esistono diversi gruppi sospetti che spingono ad avere comportamenti al limite. Per questo, la Casa pediatrica ASST Fatebenefratelli-Sacco di Milano, in collaborazione con l’Osservatorio nazionale adolescenza e Pepita Onlus, ha creato la chat su Whats App #fermiamolabalena, con l’obiettivo di offrire un aiuto concreto per famiglie e ragazzi.

Una sfida estrema

Stando alle ricerche effettuate fino a ora, il blue whale sarebbe una competizione che consiste nell’adottare una serie di comportamenti irragionevoli, immortalandoli e condividendoli sui social. Qualche esempio? Camminare sui binari e provocarsi dei tagli alle braccia. L’ultima prova sarebbe togliersi la vita. Sembra che dietro al blue whale ci sia un regista che dirige le operazioni, minacciando i ragazzi e dicendo loro di essere in possesso di informazioni che possono nuocere alle loro famiglie. Si verrebbe ingaggiati tramite social network: Instagram, WhatsApp, Facebook, chat.

Tanti pericoli

In realtà, l’esistenza del blue whale non è ancora stata confermata dalle autorità. Tuttavia, è innegabile che soprattutto nel “deep web”, la parte nascosta e anonima di Internet, esistano molti pericoli per i ragazzi. “Si tratta di un sistema che circuisce e spinge il minore, tra i 9 e i 17 anni, in un vortice di nichilismo, mosso dal coraggio di accettare un certo numero di sfide. All’inizio apparentemente lecite: dal fermare uno sconosciuto per strada a dichiarare il proprio amore, per poi virare verso l’autolesionismo, fino a quel salto nel vuoto dal punto più alto della città o allo sdraiarsi sui binari prima del passaggio del treno. Non si tratta di gioco, bensì di morte, una morte pianificata istante dopo istante” ha spiegato Luca Bernardo, direttore di Casa pediatrica del Fatebenefratelli-Sacco di Milano.

Gli strumenti per difendersi

Ecco perché sono nati diversi progetti in grado di aiutare adolescenti e famiglie alle prese con questi fenomeni e con il bullismo che corre via web. Fra questi, anche #fermiamolabalena, un’estensione di #adessoparloio e la chat di WhatsApp 3482574166, creati proprio per accogliere le paure e i dubbi dei ragazzi e per rassicurare e guidare i genitori.

Tuo figlio potrebbe essere in pericolo se…

Per capire se il figlio frequenta gruppi pericolosi o è vittima di angherie digitali è importante conoscerlo a fondo, per vedere se inizia a variare le sue abitudini e la sua quotidianità, per esempio per quanto riguarda il sonno, il modo di mangiare o il tipo di abbigliamento. Inoltre, è bene verificare il tipo di contenuti che pubblica sui social. Infatti, spesso i primi segnali sono proprio questi.

 

 

 
 
 

In breve

UNA NUOVA LEGGE

Alla luce dei recenti casi di presunto blue whale, ma anche di violenze e soprusi via web è stata approvata la legge Ferrara, che ha l’obiettivo di aiutare a prevenire e affrontare proprio il cyberbullismo.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Si può dare l’acqua ai piccolissimi?

22/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Ad allattamento ben avviato, quindi più o meno dopo le prime settimane di vita, se ragionevolmente si ritiene che il bebè possa avere sete (o se si notano segni di disidratazione, come il pannolino asciutto per molte ore) gli si possono offrire piccole quantità d'acqua. Se fa numerose poppate nell'arco...  »

Coppia con bisnonni in comune: ci sono rischi per i figli?

22/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Il grado di parentela dovuto a bisnonni in comune non aumenta la probabilità di concepire figli con malattie ereditarie. A meno che vi siano persone malate o disabili tra i consanguinei in comune,   »

Dopo 4 maschietti arriverà la bambina?

16/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina.   »

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti