Bullismo, cyberbullismo e sexting sempre più diffusi anche in Italia

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 09/01/2018 Aggiornato il 31/07/2018

Più della metà dei ragazzi ha subito un episodio più o meno esplicito di bullismo o cyberbullismo. Ecco le regole per difendersi

Bullismo, cyberbullismo e sexting sempre più diffusi anche in Italia

Il bullismo, cyberbullismo e sexting sono sempre più diffusi anche in Italia. La conferma arriva dai dati del Rapporto Censis 2016, secondo cui nel corso del 2015 ben il 52,7% dei ragazzi fra gli 11 e i 17 anni ha subito comportamenti offensivi o addirittura violenti da parte dei coetanei. Una percentuale ancora più elevata riguarda i ragazzi più giovani (11-13 anni), dove tocca quota 53,3%, e nel sesso femminile, dove raggiunge il 55,6%.

Gli ultimi dati destano preoccupazione

Le cose non vanno meglio sul web, anzi. Stando all’Osservatorio nazionale adolescenza 1 ragazzo su 10 tra gli 11 e i 13 anni e l’8,5% dei ragazzi più grandi tra i 14 e i 19 anni sono vittime di cyberbullismo. Ancora una volta, le ragazze sono più colpite: 70% contro il 60% dei maschi. Anche il fenomeno del sexting, ossia del cyberbullismo a sfondo sessuale, è in crescita: sempre secondo l’Osservatorio, fin dagli 11 anni di età gli adolescenti hanno la tendenza di scattarsi selfie intimi e senza vestiti e di inviare le immagini o i video nelle chat.

Le regole da seguire

Ma difendersi non è impossibile. Ecco le regole raccomandate dai pediatri di Waidid (Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici) a ragazzi e genitori per contrastare bullismo, cyberbullismo e sexting.

RISPETTA – Il bullismo non è uno scherzo. Non offendere i tuoi compagni o amici. Anche se ognuno è diverso, la prima regola è il rispetto.

COINVOLGI – Se vedi un tuo coetaneo escluso dai giochi e dalle attività che fate, coinvolgilo, anche se può sembrarti diverso.

DIALOGA – Subire il bullismo fa stare male. Parlane con un adulto di cui ti fidi, con i tuoi genitori, con gli insegnanti, con il tuo medico. Per i genitori: osserva il comportamento di tuo figlio. Ogni cambiamento improvviso nel suo comportamento, senza un motivo ragionevole, deve destare la nostra attenzione.

SEGNALA – Se sai che qualcuno subisce prepotenze, parlane subito con un adulto. Questo non vuol dire fare la spia, ma aiutare gli altri. Per i genitori: parla in modo rassicurante con tuo figlio di quanto è successo, sollevalo dai sentimenti di colpa e premialo per averne parlato.

REAGISCI – Se gli atti di bullismo diventano violenti, se ti prendono in giro sui social network, dopo averne parlato con la tua famiglia e la scuola se gli episodi continuano rivolgiti ai centri specializzati o a Carabinieri e Polizia di Stato.

NON ISOLARTI – Spesso il bullo provoca quando sei solo. Se stai vicino agli adulti e ai compagni che possono aiutarti, sarà difficile per lui avvicinarsi.

RIFIUTA LA VIOLENZA – Se una o più persone compiono atti ripetuti di bullismo colpendoti, con violenza difenditi, ma non diventare violento anche tu. Per i genitori: non chiedete a vostro figlio di “ripagare” il bullo con lo stesso comportamento.

FAI BUON USO DEI SOCIAL NETWORK – Usa i social network in maniera responsabile e rispettosa per comunicare con i tuoi amici. Non “taggare” i tuoi compagni senza aver avuto prima la loro autorizzazione, non parlare male di loro, non caricare video che potrebbero creare imbarazzo o vergogna.

PENSA PRIMA DI AGIRE – Cosa succede se compio quel gesto? Se rubo la merenda? Se diffondo immagini imbarazzanti o con contenuti espliciti del mio fidanzato/a o dei miei compagni in rete? Se faccio scherzi telefonici a un mio compagno continuamente? Prima di compiere certe azioni, pensa, rifletti e poi agisci. Certe azioni se gravi comportano delle violazioni della legge e si è perseguibili.
 

 

 
 
 

In breve

TRE COSE DA FARE
Per proteggere i propri figli dal bullismo, cyberbullismo e sexting è importante anche che i genitori li ascoltino molto, prestino attenzione al loro comportamento e controllino l’uso che fanno di computer e cellulari.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dopo 4 maschietti arriverà la bambina?

16/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina.   »

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti