Covid-19: diagnosi di tumore in ritardo per molti adolescenti

Stefania Lupi A cura di Stefania Lupi Pubblicato il 25/02/2021 Aggiornato il 25/02/2021

Quattro mesi è il ritardo medio calcolato per diagnosi di tumore negli adolescenti. E ora la pandemia ha peggiorato la situazione. Ogni anno vengono diagnosticati 2.200 casi sotto i 18 anni

Covid-19: diagnosi di tumore in ritardo per molti adolescenti

La pandemia da Covid-19 ha un altro lato oscuro: il ritardo nelle diagnosi per tumore. Ogni anno in Italia 1.400 bambini sotto i 14 anni ricevono una diagnosi di tumore e ad ammalarsi sono anche circa 800 adolescenti da 14 a 18 anni. Ma è proprio nell’adolescenza che le diagnosi arrivano più in ritardo, in media 4 mesi dopo i primi sintomi. E questo ritardo è peggiorato con la pandemia.

La preoccupazione degli esperti

Franca Fagioli, presidente della Fondazione Italiana Ematologia e Oncologia Pediatrica  (Fieop) conferma che “nei bambini il tempo medio per la diagnosi è di 30 giorni. Negli adolescenti è invece 130 giorni. E questo ritardo è stato accentuato dalla pandemia da Covid-19. Nella prima ondata abbiamo avuto un minor numero di diagnosi di sarcomi, i tumori tipici di questa età, ma il numero è aumentato nel secondo trimestre e sono arrivati da noi con neoplasie in stadi avanzati”.

Una situazione preoccupante, confermata da Angelo Ricci, presidente della Federazione Associazioni Genitori Oncoematologia Pediatrica (Fiagop): “Da marzo 2020, inoltre, è vietato l’accesso nei reparti ai volontari delle associazioni, così come le visite agli ospedalizzati”.

 

 
 
 

Da sapere!

I sarcomi sono un gruppo di tumori che si sviluppano in diversi tipi di tessuti corporei come muscoli, tendini, legamenti, cartilagine, tessuto adiposo, vasi sanguigni o linfatici e nervi.

 

Fonti / Bibliografia

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