Secondo un recente studio dello dello University College London, pubblicato su Lancet Child & Adolescent Health Journal gli effetti delle attività svolte sui social network in un’età cruciale come quella adolescenziale non sono tutti positivi. I danni più frequenti? Dall’insonnia allo stress.
Lo studio sui teenager inglesi
I risultati di un ampio studio condotto su oltre 12mila teenager inglesi suggeriscono che i social media in sé non sono dannosi ma l’uso frequente può interferire con quelle attività che hanno un impatto positivo sulla salute mentale, dal sonno all’attività fisica, e inoltre fa aumentare l’esposizione a contenuti pericolosi, in particolare all’esperienza negativa del cyberbullismo. Lo studio osservazionale è stato condotto tra il 2013 e il 2015 nei passaggi scolastici fra i 13-14 e i 15-16 anni. Se nel 2013 l’uso dei social era del 43% dei maschi e del 51% delle femmine, le percentuali salivano al 51% e 68% nel 2014 e al 69% e 75% nel 2015.
Più a rischio le ragazze
Nelle tre occasioni di contatto con i ricercatori è stata rilevata la frequenza degli accessi degli studenti ai social. Era molto frequente un’attività che prevedeva almeno tre momenti di accesso o controllo dei social network e delle app di messaggistica istantanea (Facebook, Instagram, Twitter, Snapchat e WhatsApp). Durante la ricerca i teenager hanno risposto a un questionario sulla salute mentale e ad alcune domande sulle loro eventuali esperienze di cyberbullismo, alle abitudini di attività fisica quotidiana, nonché al livello di felicità, ansia e soddisfazione personale. In entrambi i sessi l’uso molto frequente dei social è risultato associato a problemi, dall’insonnia allo stress con più evidenza nelle ragazze. Nel 2014 il 28% delle ragazze che usavano molto i social riferivano maggiore stress rispetto al 20% di quelle che lo usavano settimanalmente o con ancora minor frequenza.
Fonti / Bibliografia
- Roles of cyberbullying, sleep, and physical activity in mediating the effects of social media use on mental health and wellbeing among young people in England: a secondary analysis of longitudinal data - The Lancet Child & Adolescent HealthMental health harms related to very frequent social media use in girls might be due to a combination of exposure to cyberbullying or displacement of sleep or physical activity, whereas other mechanisms appear to be operative in boys. Interventions to promote mental health should include efforts to prevent or increase resilience to cyberbullying and ensure adequate sleep and physical activity in young people.