Depressione negli adolescenti: colpito un ragazzo su 5

Pamela Franzisi A cura di Pamela Franzisi Pubblicato il 20/04/2020 Aggiornato il 20/04/2020

La depressione colpisce un adolescente su cinque, ma solo nel 50% dei casi viene diagnosticata prima dell’età adulta. Ecco le nuove Linee guida Usa

Depressione negli adolescenti: colpito un ragazzo su 5

Gli adolescenti affetti da depressione soffrono di difficoltà relazionali con i loro coetanei e di resistenza a nuove esperienze ma troppo spesso i genitori non se ne accorgono. Con il rischio che i problemi peggiorino.

Le nuove raccomandazioni americane

La depressione negli adolescenti è, purtroppo, sottostimata. Eppure i ragazzi fragili, in cerca di identità che ne sono vittime sono tanti: ben 1 su 5. Ma la depressione negli adolescenti viene diagnosticata solo nel 50% dei casi e solo due terzi vengono poi appositamente curati.

Ecco perché dagli Stati Uniti arrivano ora le nuove Linee guida per l’individuazione della depressione insieme a nuovi consigli sul suo trattamento. Le Linee guida aggiornate sugli adolescenti sono state sviluppate dalla American academy of pediatrics , dalla Canadian paediatric society e da associazioni psichiatriche di entrambi i paesi, pubblicate su Pediatrics, i quali sostengono la tesi di uno screening annuale a partire dai 12 anni di età.

Il coinvolgimento dei medici di base

I primi a dover essere coinvolti sono i medici di base, i quali devono essere pronti a diagnosticare dei disturbi mentali e della personalità negli adolescenti, con la collaborazione degli specialisti. Inoltre, nella delicata fase di vita dell’adolescenza, i ragazzi dovrebbero sottoporsi a uno screening annuale per valutare i fattori di rischio della depressione. La depressione va trattata e curata con l’ausilio dei farmaci e/o della psicoterapia. Il ruolo del pediatra deve essere quello quello di monitorare il riscontro dei trattamenti. È necessario il monitoraggio regolare dei risultati raggiunti, per valutare e rivalutare il trattamento dopo 6-8 settimane dall’inizio della terapia.

Il ruolo della rete sociale

Il secondo soggetto attivo deve essere la famiglia, che una volta diagnosticata la depressione, deve affrontare un piano terapeutico che coinvolga casa, scuola e amici, con il supporto di uno specialista, per tenere sotto controllo la malattia ed evitare che l’adolescente diventi pericoloso per sé e per gli altri (con l’istituzione, nei casi più gravi, di un piano di sicurezza, per evitare i tentativi di suicidio).

 

 

 
 
 

Il parere dell’esperto

“I medici di base possono identificare i sintomi della depressione molto prima che giovani e famiglie se ne rendano conto”, ha dichiarato Amy Cheung dell’Università di Toronto, tra gli autori delle Linee guida.

 

 

Fonti / Bibliografia

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