Dipendenza da internet: lo specialista risponde

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 31/01/2012 Aggiornato il 31/01/2012

Sempre più spesso i ragazzi sono vittime delle rete. Ecco l’analisi di uno specialista, il dottor Federico Tonioni

Dipendenza da internet: lo specialista risponde

Colpisce soprattutto ragazzi tra i 13 e i 20 anni, in genere di sesso maschile. La dipendenza da internet è un fenomeno in crescita tant’è che sono nate strutture specializzate nella disintossicazione. Chi ne soffre diventa asociale, arrendevole o aggressivo, ma anche apatico e paranoico.
Abbiamo approfondito l’argomento con il dottor Federico Tonioni, che dirige il Centro per la dipendenza da internet del “Policlinico Gemelli” di Roma.

Il fenomeno della dipendenza da internet deve preoccupare?

Considerando che l’uso di internet e le relazioni web-mediate sembrano destinati a crescere a una velocità che ci ha già colti di sorpresa, sarebbe bene preoccuparsene con la stessa velocità. Senza fare dannosi allarmismi, ma anzi con una buona dose di curiosità e disponibilità a creare nuovi pensieri, consapevoli di muoverci su un terreno che conosciamo poco. All’ospedale Gemelli operiamo attraverso colloqui individuali di psicoterapia e riabilitazione di gruppo. Si lavora soprattutto su emozioni, comunicazione non verbale e rapporto con la propria fisicità. Finora non è stato necessario somministrare farmaci. I tempi di cura non possono essere determinati, perché una cosa è intervenire su un sintomo (abuso di Internet), un’altra è cambiare la struttura sottostante che lo ha generato.

La dipendenza da internet riguarda gli aspetti psicologici o fisici?

Soprattutto psicologici, anche se corpo e mente sono facce diverse della stessa medaglia. Quando chattiamo, giochiamo online o navighiamo senza un fine preciso, non possiamo definirci concentrati ma assorti. Uno stato che ricorda il “sogno a occhi aperti” o i momenti di distrazione ma che, a differenza di questi, ha una durata tale che nel tempo compromette la naturale fisiologia della mente, riattivandosi anche quando non si è più connessi. Da qui un progressivo atteggiamento di chiusura e ritiro sociale che, in genere, nasconde conflitti affettivi preesistenti.

I giovani subiscono il fascino dei social network al punto da rimanerne spesso imbrigliati. Quando bisogna attivarsi?

Quando l’uso reiterato di internet si svolge su uno sfondo di sostanziale tristezza. È bene preoccuparsi se i nostri figli ci sembrano “soli” nonostante Facebook, se riducono le uscite da casa, se non riescono ad “aprirsi” quando proviamo a parlare con loro e se reagiscono con aggressività quando mettiamo in discussione l’uso del computer. Ecco, in questi casi dobbiamo immaginare di trovarci di fronte a dipendenza da internet.

Che cosa dovrebbero fare i genitori?

Iniziamo con quello che non dovrebbero fare: sottrarre il computer ai propri figli bruscamente. Questo potrebbe avere conseguenze ancora più gravi. Di solito lo sviluppo di una dipendenza preoccupante è segno di una sofferenza più grande che rende, in questo caso, la diminuzione delle ore di connessione un’operazione delicata. Allo stesso modo non è facile per un genitore non intervenire quando i risultati a scuola diminuiscono, così come accettare di non conoscere tutti i contatti che i propri figli hanno in rete.

In breve

"L’uso reiterato di internet si svolge su uno sfondo di sostanziale tristezza"

“Quando chattiamo, giochiamo online o navighiamo senza un fine preciso, non possiamo definirci concentrati ma assorti. Uno stato che ricorda il ‘sogno a occhi aperti’ o i momenti di distrazione ma che, a differenza di questi, ha una durata tale che nel tempo compromette la naturale fisiologia della mente, riattivandosi anche quando non si è più connessi. Da qui un progressivo atteggiamento di chiusura e ritiro sociale che, in genere, nasconde conflitti affettivi preesistenti”.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Fratello e sorella (solo da parte di madre) possono avere figli sani?

22/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

I figli di consanguinei hanno un alto rischio di nascere con anomalie genetiche e disturbi del neurosviluppo. Questa è la principale ragione per la quale nelle società organizzate sono vietate le unioni tra parenti stretti.   »

Dopo un aborto spontaneo quanto tempo ci vuole per cominciare un’altra gravidanza?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Se un primo concepimento è avvenuto in pochi mesi, ci sono altissime probabilità (addirittura il 100%!) di avviare una nuova gravidanza entro sei mesi dall'aborto spontaneo.   »

Si può ridatare la gravidanza una seconda volta?

14/06/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La ridatazione ecografica può essere eseguita una volta sola nel primo trimestre (quando c'è più di una settimana di differenza tra il calendario ostetrico e le dimensioni effettive del feto), dopodiché se il bambino risulta più piccolo dell'atteso non si può più attribuire il dato a un concepimento...  »

Fai la tua domanda agli specialisti