Disturbi alimentari: sempre più comuni fra gli adolescenti

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 13/05/2014 Aggiornato il 13/05/2014

Anoressia e bulimia, i dati aggiornati rivelano che sono sempre più numerosi gli adolescenti, anche maschi, con disturbi alimentari. Ma le istituzioni non restano a guardare

Disturbi alimentari: sempre più comuni fra gli adolescenti

Chi pensava rappresentasse un problema limitato ed esclusivamente femminile dovrà ricredersi. I disturbi alimentari sono sempre più diffusi fra gli adolescenti, anche maschi. Lo rivelano i dati diffusi dal ministero della Salute.

Cifre da capogiro

Secondo le stime ministeriali, oggi i disturbi alimentari riguardano il 12% circa delle giovani donne di età compresa fra i 18 e i 24 anni. Ma anoressia, bulimia e binge eating disorder non risparmiano nemmeno le adolescenti: da qualche tempo si registra un certo numero di casi anche fra le bambine delle elementari e le ragazzine delle scuole medie. Nemmeno i maschi sono immuni. È vero che sono colpiti in misura molto minore, ma comunque su 100 persone malate, 10 sono proprio di sesso maschile.

La pubblicazione del ministero

Proprio alla luce di questa situazione, il ministero della Salute ha dedicato ai disturbi alimentari una pubblicazione, in cui elenca le strategie e le procedure per una gestione appropriata ed efficiente del problema.Secondo gli esperti, è essenziale il coinvolgimento di medici e pediatri di famiglia, che hanno un ruolo determinante nella diagnosi precoce di anoressia e bulimia. Fondamentale, poi, aumentare la disponibilità di terapie ambulatoriali specialistiche. I casi che non rispondono alle cure ambulatoriali necessitano di trattamenti intensivi in centri diurni, riabilitazione residenziale o ricovero.

I consigli per i genitori

Anche i genitori sono parte attiva di questo percorso. In particolare, devono essere in grado di riconoscere i sintomi. Ecco quando l’adolescente può essere considerato a rischio di anoressia o bulimia:

– non ha più il ciclo,

– presta un’eccessiva attenzione a ciò che mangia,

– evita cibi che prima consumava con piacere,

– salta i pasti con scuse poco credibili,

– spezzetta i cibi per mangiarne una parte alla volta,

– dopo aver mangiato, va in bagno,

– si pesa spesso,

– si lamenta del suo aspetto fisico. 

In breve

AGIRE SUBITO

Se mamma e papà sospettano che il proprio figlio/a soffra di disturbi alimentari dovrebbero parlarne il prima possibile con il medico di fiducia. 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Andamento lento delle beta-hCG, ma il cuoricino batte …

10/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una volta visualizzati con l'ecografo l'embrione e il battito del cuoricino non serve assolutamente più dosare le beta-hCG, che nulla rivelano sul futuro della gravidanza. Molto meglio attendere il successivo controllo ecografico.   »

Mancanza di autonomia a 41 anni e con un bimbo piccolo

09/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

I disturbi dell'umore sono spesso assolutamente invalidanti per loro precisa caratteristica: non c'è da farsene una colpa, la volontà non c'entra e non basta certo a risolverli.   »

Mancato accollamento: proseguirà la gravidanza?

09/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

A 10 settimane di gravidanza con un feto vitale e che cresce secondo le aspettative ci sono ottime probabilità che la situazione evolva nel migliore dei modi.   »

IgG positive IgM negative: immune o no alla toxoplasmosi?

04/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

IgG positive IgM negative emerse dal toxotest esprimono che la toxoplasmosi è stata contratta in passato, assicurando un'immunità nei confronti dell'infezione.   »

Fai la tua domanda agli specialisti