Epilessia in adolescenza: può portare alla depressione

Luce Ranucci A cura di Luce Ranucci Pubblicato il 27/08/2021 Aggiornato il 27/08/2021

L’epilessia è un malattia che in Italia colpisce ben 50mila giovani pazienti e un quarto di loro sviluppa sintomi depressivi. Occorre non lasciarli soli, soprattutto nel delicato passaggio dalle cure pediatriche a quelle per adulti

Epilessia in adolescenza: può portare alla depressione

L’epilessia in Italia colpisce ben 50mila giovani pazienti. Questa malattia produce impatto nella realtà quotidiana e una vita emotiva e sociale spesso molto difficile. Di questi adolescenti, quasi il 20% hanno sintomi depressivi. Negli adolescenti la presenza di una malattia cronica come l’epilessia ha un impatto enorme sulla vita e condiziona una delle fasi più delicate nella transizione dall’età infantile a quella adulta. È quanto è emerso dal 44° Congresso Nazionale della Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE), quest’anno dedicato al tema della “transition”, cioè al passaggio programmato da un sistema di cure centrato sull’età pediatrica ad uno orientato sull’adulto.

L’impatto in un’età già fragile

“Le epilessie – ha spiegato Laura Tassi, presidente della LICE – sono patologie che nella maggioranza dei casi esordiscono in età infantile o in quella adolescenziale. Quando colpisce gli adolescenti, impatta in una fase estremamente delicata della crescita personale, portando un grande cambiamento in una fascia d’età proiettata verso un futuro visto senza limiti. Il dover seguire una terapia farmacologica costante, rispettare gli orari e non poter aver accesso a tutte le attività a cui possono far riferimento i coetanei, può avere conseguenze anche di entità significativa. Gli adolescenti faticano ad accettare di avere una malattia cronica”.

A rischio la continuità delle cure

Molti adolescenti e giovani adulti con patologie che limitano le abilità funzionali e compromettono la vita emotiva e sociale, sperimentano grosse difficoltà al passaggio dalle cure pediatriche dei bambini a quelle dell’adulto. La patologia può avere gravi effetti sullo sviluppo degli adolescenti, che si confrontano con importanti problematiche sociali nella vita adulta. L’esigenza di continuità delle cure durante la transizione dalla pediatria ai servizi per adulti, è particolarmente importante per i giovani che attraversano la trasformazione fisica e mentale dall’adolescenza all’età adulta.

Una malattia che provoca molti disturbi

L’epilessia è una patologia cronica caratterizzata non solo da crisi ricorrenti che possono cambiare nel corso del tempo, ma anche, nei casi più gravi e farmacoresistenti, da alterazione del comportamento, difficoltà scolastiche e sociali. Secondo le principali evidenze scientifiche, infatti, i ragazzi con epilessia presentano più frequentemente disturbi dell’umore o del comportamento rispetto alla popolazione generale. Possono avere disturbi dell’apprendimento, difficoltà negli studi e nel trovare lavoro, ma anche difficoltà relative all’autonomia, all’immagine corporea, al gruppo dei pari, all’autostima e all’identità.

 

 

Da sapere

TRANSITION

Gli esperti definiscono “transition” quel momento di passaggio dal medico pediatra al medico per adulti, che nel caso dei ragazzi con epilessia è particolarmente delicato. È in questo momento che gli adolescenti devono essere seguiti con controlli ed esami più che mai, perché particolarmente a rischio di sviluppare disturbi come la depressione.

Fonti / Bibliografia

  • LICE - Lega Italiana contro l'EpilessiaLa Lega Italiana Contro L'Epilessia è una società scientifica il cui obiettivo statutario è quello di contribuire alla cura e all'assistenza dei pazienti con epilessia
  • LICE - Lega Italiana contro l'EpilessiaLa Lega Italiana Contro L'Epilessia è una società scientifica il cui obiettivo statutario è quello di contribuire alla cura e all'assistenza dei pazienti con epilessia
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