Il binge eating può mettere a rischio la vita delle ragazze

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 06/09/2013 Aggiornato il 06/09/2013

Secondo una ricerca americana, le adolescenti che soffrono di binge eating pensano più frequentemente al suicidio 

Il binge eating può mettere a rischio la vita delle ragazze

Il binge eating, un disturbo del comportamento alimentare, potrebbe aumentare il rischio di suicidio fra le adolescenti. È la conclusione cui è giunto uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Bloomberg School of Public Health della Johns Hopkins University.

Diverso dalla bulimia

Il binge eating è un disturbo alimentare caratterizzato dalla tendenza ad abbuffarsi di cibo. Chi ne soffre, assume in un tempo limitato una quantità esagerata di alimenti e ha la sensazione di non riuscire a controllarsi. In genere, le abbuffate sono molto veloci e voraci e generano sensi di colpa, sofferenza e disagio. I disturbi del comportamento alimentare non sono mai provocati da una sola causa, ma dipendono da un insieme di elementi. Oltre ai fattori genetici, un ruolo importante è ricoperto da eventi particolarmente negativi, traumi, shock, separazioni, insuccessi, come una bocciatura, difficoltà sociali o familiari.

Le ragazze sono più vulnerabili

Secondo l’indagine, le adolescenti più esposte allo sviluppo del binge eating sono quelle insoddisfatte del proprio aspetto fisico. Infatti, sono soggette con maggiore frequenza a sintomi ansiosi e depressivi che, a loro volta, favoriscono proprio “l’attrazione fatale” verso il cibo. Il binge eating, però, non fa che peggiorare la situazione. Le ragazze, infatti, finiscono con il manifestare disagi più grandi, che spesso le inducono a pensare al suicidio, come l’unica soluzione alle sofferenze provate. 

In breve

COME COMPORTARSI

In presenza di binge eating, i genitori dovrebbero evitare di rimproverare la figlia per la sua malattia, ma farle capire che la amano e sono pronti a sostenerla in un frangente così difficile. Nei casi più seri, per evitare conseguenze drammatiche è necessario l’aiuto di uno psicoterapeuta. 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Allattamento a rischio per condizione aziendale: si ha diritto al 100% della retribuzione?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Paola Bernardi Locatelli

Per l'interdizione post partum per rischi aziendali per legge è dovuta solo l'indennità di maternità INPS (80% della retribuzione media giornaliera) ma l'eventuale integrazione al 100% dal datore di lavoro può essere prevista dal CCNL o dalla contrattazione aziendale.  »

Minaccia d’aborto: può essere colpa dell’allattamento?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In gravidanza, continuare ad allattare il primo bambino non causa direttamente contrazioni dell'utero ma è impegnativo dal punto di vista psico-fisico. Ridurre le poppate giornaliere, quando sono numerose come quelle offerte a un neonato, è una buona idea soprattutto se il primo figlio ha già 15 mesi...  »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Fai la tua domanda agli specialisti